sabato 9 agosto 2014
Nuraghi e Villa D’Orrì, un patrimonio sconosciuto. Philippe Daverio parla di Sardegna
Nuraghi e Villa D’Orrì, un
patrimonio sconosciuto. Philippe Daverio
parla di Sardegna
di Paolo Curreli
«Devo dire che prima di
consigliare dove andare, insisterei vivamente su dove non andare, non manderei
nessuno nei luoghi dei ricchi, dei così detti vip».
Philippe Daverio – storico
dell’arte e amatissimo divulgatore televisivo – considera la Sardegna un
continente, abitato però, dalla popolazione di una media città europea, e il
silenzio, gli immensi spazi vuoti un bene più prezioso del glamour smeraldino.
«Non ho niente contro i
ricchi, ma con tutto quello che c'è da scoprire, in questa strana Scozia
sul mare, non perderei tempo in discoteca – insiste lo storico dell'arte – Anzi
il consiglio lo do ai sardi; fate causa al Billionaire perché ha rovinato
l'immagine dell'isola. Esattamente come farebbe la Dom Perignon se qualcuno
dicesse che lo champagne serve per fare i gelati. Manderei invece, un
amico a girare il luoghi del resto della Sardegna, gli spazi vuoti e sterminati
in cerca di una storia antichissima».
In cerca del mito. «Trovo
affascinante la quantità di evocazione della protostoria dell’isola. Da questo
punto di vista straordinaria è la reggia, la città nuragica di Barumini un
luogo che non ha uguali. Assolutamente poco noto». Lo spirito
dell’esploratore che ha accompagnato gli italiani a scoprire le bellezze sotto
casa con trasmissioni come “Passepartout” viene fuori nei consigli “turistici”
di Philippe Daverio.
«Andrei alla ricerca
dell’enorme patrimonio diffuso sul territorio, dimenticato ma davvero di grande
effetto. C’è poi il museo archeologico di Cagliari, un luogo per niente
noioso. I bronzetti e quella donnina cicciotella vecchia di migliaia di anni,
sembra la mamma di un pasticcere, che solo l’umorismo degli archeologi poteva
definire “la Venere preistorica”. Ma tutta la cittadella del Castello
di Cagliari, con la sua storia stratificata è davvero imperdibile.
Percorrerei i sentieri consigliati da Sergio Frau che ha avuto il coraggio di
porsi delle domande sulle Colonne d’Ercole, con un libro e una mostra di
successo.
La preistoria sarda è un mito
non percepito, uno dei casi più curiosi di cattiva comunicazione. Affascinante
è il rapporto che lega questa ricchezza preistorica al lavoro di artisti
contemporanei come Costantino Nivola e Pinuccio Sciola. Un unico filo
conduttore con un passato arcaico.
E ancora non capisco come
personalità artistiche così importanti e riconosciute a livello internazionale,
non vengano percepite come patrimonio nazionale – sostiene Daverio –. Mi sembra
che in Sardegna il passato sia un mistero che non si vuole scoprire, anzi è un
mistero il perché non lo si voglia scoprire».
La storia diffusa. «E poi
c’è la prima epoca piemontese, davvero originale, con i Savoia esuli nel’isola.
La sfilza dei ritratti dei reali e vicerè del palazzo Viceregio a Cagliari, che
nessuno va mai a guardare.
Poi accompagnerei sicuramente
un amico a Sarroch per visitare la villa D’Orrì, residenza di campagna dei
reali. Un’atmosfera coloniale da “Cent’anni di solitudine” per aristocratici. È un peccato che nessuno pensi mai alla Sardegna
come a un posto così ricco di storia. È una specie di luogo inesistente
“un’isola che non c’è”, a partire dalla firma del re “di Sardegna, Cipro e
Gerusalemme ecc...”La Sardegna viene messa insieme a regni, per l’appunto,
inesistenti. Niente o molto poco filtra fuori dall’isola, non si riesce a
bucare la cortina. Un problema di comunicazione comune a tutto il sud, eccetto
forse la Puglia, direi».
La bacchetta magica. «Vorrei
che si intervenisse con un progetto, perché dal folclore si passa molto
facilmente alla caricatura. E vorrei una bacchetta magica, la userei subito per
un altra cosa che sfugge alla maggioranza del mondo. Farei diventare la
Sardegna il centro europeo del turismo equestre. Il legame tra l’isola e i
cavalli sfugge anch’esso alla maggioranza degli europei».
Fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it
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passpartout l'unico programma bello in tv degli ultimi 10 anni...ora ovviamente continuano a dare le repliche perché la rai (un giorno fallirà con tutto il suo carrozzone inutile?) non ha ritenuto di fare una nuova serie...
RispondiEliminala Sardegna è bella, bellissima e lo sarebbe ancora di più se non l'avessero deturpata con tutti quei residences e ville per ricchi...
Sarebbe bello se in questo paese qualcuno ogni tanto leggesse un libro e studiasse un po' di storia, ma non c'è speranza
Buone ferie (per chi le fa)
-pysahmk-