Diretto da Pierluigi Montalbano

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venerdì 26 maggio 2023

Vivara tra archeologia e Riserva naturale*. Articolo di Felice di Maro

Vivara tra archeologia e Riserva naturale*

Articolo  di  Felice  di  Maro


Fig. 1, da C. Giardino, T. Zappatore, in   AA.VV., Missione Archeologica

Vivara Aspetti della Ricerca Scientifica degli Ultimi Anni, in Bollettino
di Archeologia on line Direzione Generale Archeologia, Belle Arti E Paesaggio
XI, 2020/1-4, p.58, fig.54, a p.57 la presentazione con descrizione,

a: frammento di minerale metallico, dallo scavo subacqueo, inv. V00S11M/1;
b: diffrattogramma della mineralizzazione ferrosa inv.
V00S11M/ p.58 fig.54;
(https://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/numeri-1-4-2020-anno-xi/).

ABSTRACT - Vivara. Islet connected with the island of Procida (Italy, in Campania, Gulf of Naples) by a pier that can only be traveled on foot. Archaeological excavations have documented Mycenaean and pre-Mycenaean presences dating from the 16th to the 13th century. B.C., highlighting stable population phases documented by a hut village, Punta d'Alaca, already from the beginning of the 17th century B.C.

It presents important naturalistic features such as flora and fauna and a part that has remained intact of the Mediterranean forest in the north-eastern section. The finds of the archaeological excavations begun in 1976 are kept in the Civic Museum of Procida. In this article some archaeological finds are presented and some naturalistic assets that characterize this islet are outlined.

Dopo anni di lotte ambientaliste l’isolotto di Vivara è oggi «Riserva Naturale Statale Isola di Vivara» grazie al Decreto del 24 giugno 2002: Istituzione della riserva naturale statale dell'isola di Vivara, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 225 del 25 settembre 2002.

Questo atto istituzionale è stato molto importante perché all’archeologia e alla storia con pari dignità scientifica, i vari aspetti naturali come la flora e la fauna sono stati maggiormente indagati e costituiscono con l’archeologia un unicum culturale in quanto Vivara è oggi è uno dei siti più importanti per lo studio dei rapporti tra il mondo miceneo e le culture del Mediterraneo occidentale dell'età del

venerdì 12 maggio 2023

Miniera di Sos Enattos, una ricerca etimologica. Articolo di Antonio Salezzari

Miniera di Sos Enattos, una ricerca etimologica

Articolo di Antonio Salezzari

Vediamo quale dovrebbe essere il significato del nome di questo sito di recente assurto agli onori delle cronache per la possibile installazione dell'Einstein Telescope svelandone la potenza evocativa della parola.

Intanto “enattos” lo sentiamo come un sostantivo maschile plurale, così evidenziato anche dall'articolo che lo precede, poi osserviamo che nel panorama dei toponimi sardi il Geoportale Sardegna, salvo che a Lula, non lo riporta altrove. Anche al singolare solo ad Alà dei sardi troviamo “Enattu e conchedda” e “Senatu (s'enatu?) tenniru” entrambi riferiti a regione geografica. Mentre più comuni sono enatzu, benatzu, benazzu, benazzus, quasi sempre nomi di una regione geografica e di

venerdì 5 maggio 2023

L'arco composito di Ulisse era di tipologia sarda? Articolo di Pierluigi Montalbano.

L'arco composito di Ulisse era di tipologia sarda?

Articolo di Pierluigi Montalbano.

A differenza di Itaca, la Sardegna era terra di arcieri. Nel racconto di Omero scopriamo che nessuno riesce a tendere la corda, solo Antinoo intuisce che l’arco per funzionare deve essere prima scaldato e ingrassato, per cui ordina che sia acceso il fuoco, ciononostante, tutti i Proci provano inutilmente a tenderlo per cui Antinoo, per evitare altre brutte figure, propone di rinviare la gara all’indomani, con la scusa che, evidentemente, il dio Apollo non vuole che si faccia sfoggio di bravura nel giorno della sua festa. Dopo aver fatto sbarrare le porte della reggia per iniziare la mattanza, Ulisse prende l’arco e inizia a palparlo accuratamente; nessuno a Itaca aveva mai visto un grande arco di quel tipo, non era un semplice pezzo di legno ricurvo con una corda tesa alle estremità, Omero ci racconta che era molto più complesso, assemblato con legno e corno animale, e la corda veniva tesa con forza, aiutandosi col ginocchio per fare leva e riuscire a invertire la forma rispetto alla sua curvatura naturale nella posizione di riposo. A quel punto Ulisse infila la corda, già preparata con due cappi legati in due scanalature alle estremità (un'operazione che richiedeva tecnica, esperienza e addestramento), prende la mira, scaglia la freccia e infila al primo colpo gli anelli delle dodici scuri, tra lo stupore generale. Un'istante dopo, Telemaco gli si mette accanto e inizia la strage. I sardi rappresentati nei bronzetti sono formidabili arcieri che utilizzano vari strumenti, e fra essi c'è la tipologia di arco usato da Ulisse, lo usa l'arciere di Urzulei.

Sardegna. Parco archeologico di Monte Baranta. Articolo di Pierluigi Montalbano

Sardegna. Parco archeologico di Monte Baranta.

Articolo di Pierluigi Montalbano

Nel golfo di Alghero, in territorio di Olmedo, c'è un altopiano in trachite che nella sommità ospita un interessante sito archeologico costruito nell'età del rame, circa 4500 anni fa. Si tratta del complesso megalitico di Monte Baranta, caratterizzato da un recinto-torre, edificato sul margine dello strapiombo, e da una poderosa muraglia lunga 100 metri che protegge il villaggio. Il monumento a forma di ferro di cavallo presenta due grandi portali rettangolari che attraverso un corridoio lungo 4 metri immettono in un ampio cortile che si affaccia sulla scarpata. La funzione di questo edificio è ignota ma una delle interpretazioni più sconvolgenti è che fosse un'area sacra destinata al sacrificio dei vecchi, una pratica conosciuta con il termine geronticidio, tuttavia il mio parere è che l'uccisione dei padri non sia da prendere in considerazione. La presenza delle due porte, invece, suggerisce un rituale più intrigante e utilizzato ancora oggi in vari luoghi: palazzi di potere per l'elezione di un nobile, università per la laurea, conclave per il papa, e altri simili.

È un percorso iniziatico in cui si entra da un ingresso, ci si immerge in una pratica, ammantata di sacralità, che sancisce un cambio di vita, e si esce dall'altro portale investiti del nuovo ruolo. In altre parole, l'iniziato abbandona il ruolo rivestito fino a quel momento, subisce una morte apparente attraverso un rituale sciamanico, risorge a nuova vita e, infine, è autorizzato a fregiarsi del nuovo titolo. Alcuni esempi pratici sono quelli del passaggio dalla pubertà all'età adulta, alla condizione di guerriero, all'elezione di un sovrano o di un papa. Un viaggio in cui si viene illuminati da una simbolica luce sacra e si passa di grado attraverso una prova iniziatica.

martedì 25 aprile 2023

Cartografia nautica. Eratostene. Articolo di Rolando Berretta.

Cartografia nautica. Eratostene.

Articolo di Rolando Berretta.

 


Così la raccontano:

 

Riassumendo quanto ha riportato Cleomede:


Eratostene mentre si recava a Sjene  (dove oggi c’è la diga di Assuan) notò che i raggi  solari cadevano a picco dentro un pozzo il giorno del solstizio d’estate. Lo stesso giorno piantò un bastone ad Alessandria e notò che l’ombra proiettata era di 7,20° (7° 12’). Ne dedusse che la distanza tra Sjene e Alessandria (5.000 stadi) era 1/50 della lunghezza dell’Equatore come 7,20° erano 1/50 di un angolo giro di 360°. Quindi la lunghezza dell’Equatore era di 250.000 stadi precisi precisi (dico io!). Inoltre: per avere un’ombra di 7,20°, precisi, ad Alessandria occorre che i raggi solari, il giorno del solstizio d’estate, cadano con il Tropico del Cancro a 24° precisi. Sjene è posta a 24° nord ma, al tempo di Eratostene, il Tropico era leggermente spostato. Se il Tropico era leggermente spostato anche l’ombra 

lunedì 17 aprile 2023

Recensione volume di archeologia preventiva di Giampiero Galasso


Recensione volume di archeologia preventiva

Giampiero Galasso

Con le nuove Linee guida approvate dall’articolo 5 del DPCM 14 febbraio 2022 e le procedure attuative, di valutazione e risoluzione del rischio archeologico già disciplinate dall’articolo 25 del DL 50/2016, le normative italiane sull’archeologia preventiva si aggiornano ulteriormente per essere uniformate sempre più a standard e direttive internazionali. 

In un periodo di continue trasformazioni del territorio italiano dovute alla realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche o di interesse pubblico (impianti eolici, fotovoltaici, tracciati ferroviari, strade e autostrade, condotti fognari e idrici, gasdotti, elettrodotti), la ricerca archeologica in ambito nazionale si è concentrata da oltre 15 anni anni quasi esclusivamente nella salvaguardia e tutela del nostro patrimonio culturale ancora conservato nel sottosuolo. Da qui l’esigenza di accelerare sulla formazione dei giovani operatori del settore, che in futuro troveranno sicure opportunità lavorative quasi esclusivamente nel campo dell’archeologia preventiva. 

È questo l’obiettivo che si pone l’ultimo volume dell’archeologo Giampiero Galasso, che attraverso uno stile immediato e comunicativo riesce a spiegare, con chiarezza, leggi, circolari ministeriali e procedure attuative da mettere in campo in correlazione con le richieste di fattibilità, a livello di progettazione, di grandi e piccole infrastrutture, nel rispetto dei termini di consegna richiesti dagli uffici periferici del Ministero della Cultura.

Dopo un’ampia analisi sull’evoluzione normativa italiana della disciplina, nel testo sono analizzati tutti i passaggi da seguire sia per la verifica dell’interesse archeologico in fase prodromica (valutazione del rischio) sia per la gestione della documentazione scientifica dei sondaggi di scavo attivati nelle fasi successive della procedura, finalizzando i risultati non solo ad una più corretta risoluzione del rischio, ma verso più ampi obiettivi di conoscenza e valorizzazione del territorio senza perdere mai di vista la fattibilità di tutti quei progetti spesso necessari e inderogabili per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e per il progresso civile e sociale del nostro Paese.





giovedì 13 aprile 2023

Sardegna. Il tempio di Monte d'Accoddi. Articolo di Pierluigi Montalbano

Sardegna. Il tempio di Monte d'Accoddi

Articolo di Pierluigi Montalbano

Il tempio di Monte d'Accoddi, nella Sardegna settentrionale, fu realizzato all'alba dell'età del Rame, intorno al 3000 a.C., in un'area cimiteriale dove, a decine, si contano splendide domus de janas. Alto circa 8 metri, con lati che sfiorano i 30 metri e una rampa di 40 che conduce al terrazzo, è simile ai templi mesopotamici denominati ziqqurat e incarna l'unione tra cielo e terra, luogo d’incontro tra uomo e divinità. Di fianco alla rampa si notano un menhir alto quasi 5 metri e una tavola d'altare realizzata con una lastra, munita di sette fori, sovrapposta a pietre per formare una sorta di dolmen. All’interno, sotto la terrazza, c'è una camera inesplorata che forse, come in Mesopotamia, conteneva il letto sacro dove gli addetti al culto celebravano il rituale di rigenerazione della vita e della fertilità della terra e degli animali. Intorno al monumento ci sono i resti di un villaggio dove gli archeologi hanno trovato ceramiche quasi intatte. Inizialmente intonacato con ocra rossa, il colore del sangue e della vita, fu successivamente inglobato in un guscio realizzato con grandi pietre sovrapposte a secco. L'abbandono risale all'età del Bronzo Medio, intorno al 1800 a C., quando nell'isola inizia la fase nuragica con la realizzazione di migliaia di torri che ancora oggi dominano il paesaggio sardo.

lunedì 10 aprile 2023

Il sistema protourbano in Sardegna.

Il sistema protourbano in Sardegna.

Articolo di Pierluigi Montalbano



Nell'eta del Bronzo, oltre 3 mila anni fa, i sardi avviarono una fase protourbana con la realizzazione di villaggi organizzati in zone ben distinte dedicate alle attività sociali, religiose, politiche, economiche, abitative e funerarie. Ogni comparto aveva la sua area specifica, con la zona artigianale separata dall'insediamento per evitare che fumi, rumori e scorie disturbassero la comunità. Il luogo dei defunti era scelto con cura, e le tombe venivano realizzate a qualche centinaio di metri di distanza dal villaggio. Gli edifici religiosi erano posizionati nel cuore del sito, facilmente raggiungibili e dotati di appositi cortili per la celebrazione dei rituali. Strade e sentieri collegavano le abitazioni con il centro, e la sicurezza era garantita dalla presenza di muraglie realizzate intorno all'insediamento, spesso in prossimità di strapiombi. Periodicamente si svolgevano feste in cui allevatori e agricoltori si incontravano per scambiare i loro prodotti e, come nel resto del Mediterraneo, le monete di scambio erano i metalli, sotto forma di lingotti, panelle e utensili come falci, asce, zappe e armi.

Nell'immagine di Bibi Pinna il villaggio di Santa Vittoria di Serri con, in primo piano, il pozzo sacro.

martedì 28 marzo 2023

Sardegna, una storia millenaria, il nuovo libro di Pierluigi Montalbano. Recensione di Felice di Maro.

Sardegna, una storia millenaria, il nuovo libro di Pierluigi Montalbano.

Recensione di Felice di Maro



In stampa, un nuovo libro di oltre 200 pagine, arricchito con 116 foto a colori in alta definizione di Sergio Melis, Nicola Castangia, Maurizio Cossu, Fabrizio Bibi Pinna, Natalia Guiso (Naty Guì) e Cesare Fronteddu. Strutturato in 8 capitoli: Paleolitico, Neolitico, Età del rame, Civiltà Nuragica, Età del ferro, Arte, Navigazione e approdi, Attività produttive. Sarà disponibile in libreria, nei principali siti archeologici, nella sede Honebu e on line presso Feltrinelli, Mondadori, Ibs, libreria universitaria, amazon o direttamente dall'editore Capone. A breve saranno organizzate presentazioni presso associazioni e comuni.

Pierluigi Montalbano, Sardegna - Una storia millenaria, Capone Editore 2023 

Sulla Sardegna abbiamo un nuovo libro che presenta le fasi dalla preistoria all’età del ferro. Analizza la storia millenaria di un’isola che, obiettivamente, è sempre stata popolata, con i vari aspetti che hanno caratterizzato tanto il «vivere insieme» quanto la «cultura materiale» e, legate a quest’ultima, troviamo quelle delineazioni dei saperi, compreso quello, molto caratteristico, del «saper fare» dei primi abitanti della Sardegna. Al riguardo basta osservare le  Domus de Janas, i nuraghi, le varie tombe e quell’insieme dei processi che hanno dato un senso esistenziale alle

venerdì 24 marzo 2023

Planisfero Salviati: Dall’Arno al Mississippi. Articolo di Rolando Berretta

Planisfero Salviati: Dall’Arno al Mississippi

Articolo di Rolando Berretta

Da quello che si legge sembrerebbe che, a Siviglia c’era la Casa de Contratacion, il Padron Real etc. etc. Tutto segreto! Leggo delle multe e della pena di morte. Poi vedo che Carlo V regalava Planisferi ai Legati Pontifici per una Universale Divulgazione. Poi, magari, mandava pure i Lanzichenecchi (1527). Mistero!

Nella mia disamina avevo saltato il Planisfero Salviati.




Trovate tutto sulla Wikipedia. Dovrebbe essere, secondo gli Esperti, del 1525/6.

L’ho misurato alla mia maniera.




Noto che hanno avuto problemi con i Circoli Polari. Un conto è stato utilizzare i 9 settori canonici, un altro conto è stato utilizzare la scala con i gradi. Non è questa la cosa rilevante. Se guardate bene, a

domenica 12 marzo 2023

Corinto, 28 novembre 67 d. C.: Nerone concede la libertà ai Greci. Articolo di Felice di Maro

 Corinto, 28 novembre 67 d. C.: Nerone  concede la libertà ai Greci.

Articolo di Felice di Maro

 


Fig.1, stele con iscrizione del discorso di Nerone del 28 novembre 67 d. C., IG VII, n. 2713, Museo di Tebe n. ΜΘ 319 su concessione del 27/12/2022 n. 631227, Repubblica Ellenica. «Ministero della cultura e dello sport. Fondo per le risorse archeologiche. Museo Archeologico di Tebe» Direzione generale antichità & eredità culturale, Eforato delle antichità della Beozia.


Abstract

 It has not yet been proven whether Nero burned Rome. Nero who loved art and sport, yes. The epigraph found on the left wall of the little church of Saint-Georges in Karditsa, the ancient Acrefie in Boeotia, by Maurice Holleaux at the end of the 19th century, documents that Nero on November 28 of the year 67 granted freedom to the Greeks and tax exemption.

Was the elimination of the Greek provincial government a priority? The question has been much investigated by scholars, but perhaps it was a consequence, not a goal.

A hypothesis is presented, the result of a research that Nero had devised his own political project to better govern the Empire and that he believed that Greece, due to its culture and its institutional traditions of management of the polis, could be the basis on where East and West, who faced each other in constant arms, could coexist peacefully.

The damnatio memoriae was very hard for Nero and erased his name from the statues and epigraphs, and unfortunately today we do not have a statue-portrait of the time without modifications, but there are some works that document his iconography and which were also vehicles of representation of the Empire and also to show the major coordinates of his political project in the feasts and ceremonies for his cult.

**

   In Grecia, sul muro di sinistra della piccola chiesa di Saint-Georges a Karditsa, l’antica Acrefie della Beozia, località che oggi è una unità periferica che dal 2011 è parte del comune di Orcomeno, Maurice Holleaux, alla fine dell’Ottocento rinvenne un’epigrafe1, fig.1, conservata presso il museo di Tebe che presenta il testo del discorso di Nerone pronunciato a Corinto il 28 novembre del 67 d. Cristo. Con

martedì 28 febbraio 2023

Cartografia Nautica. Chi è davvero Diego Ribeiro? Riflessioni di Rolando Berretta

Cartografia Nautica.

Chi è davvero Diego Ribeiro?

Articolo di Rolando Berretta


Claudio Tolomeo, com’è noto, ci ho lasciato una lunga lista di località con relative coordinate. Ci ha spiegato come realizzare le Carte relative alla zona interessata.



L’estremo lembo, dove si trova Cattigara a 8°30’ sotto l’Equatore, presenta qualche problema di lettura. Dopo il Golfo del Bengala dovremmo trovare la via per costeggiare la Cina e, poi, tutta la costa asiatica.

venerdì 17 febbraio 2023

Archeologia. Il ruolo della Sardegna nel commercio dei metalli tra la Scandinavia, l’Europa Atlantica e il Mediterraneo durante l’Età del Bronzo. Riflessioni di Valeria Putzu

Archeologia.

Il ruolo della Sardegna nel commercio dei metalli tra la Scandinavia, l’Europa Atlantica e il Mediterraneo durante l’Età del Bronzo (Serena Sabatini, Kristian Kristiansen)

Riflessioni di Valeria Putzu

È appena uscita su academia.edu la pubblicazione di un articolo degli atti della convegno internazionale di Orroli dell’anno 2021 dal titolo “Contatti e scambi fra la Sardegna, l’Italia continentale e l’Europa Nord Occidentale nell’ Età del Bronzo (XVIII-XI Sec. A.C.): la “Via del rame”, la “Via dell’ambra”, la “Via dello stagno”. Alcuni di questi temi erano stati commentati dopo la diretta del convegno, ma vederli scritti nero su bianco, si potrebbe dire che è uno schiaffo a una certa corrente dell’archeologia sarda.

Si tratta dell’articolo di Serena Sabatini e Kristian Kristiansen dal titolo “The missing link: Re-theorising the role of Sardiniain a global political economy between the Mediterranean and Atlantic Europe” in cui si spiega che il governo Svedese sta finanziando un programma quadriennale (dovrebbe concludersi nel 2025) per indagare il ruolo della Sardegna nel commercio dei metalli tra la

giovedì 9 febbraio 2023

Archeologia a Napoli, dalla preistoria al tardo-antico. Oltre gli scavi della Metropolitana. Articolo di Felice di Maro

Archeologia a Napoli, dalla preistoria al tardo-antico.

Oltre gli scavi della Metropolitana.

Articolo di Felice di Maro

 


Un convegno importante, da me seguito online e si spera che a breve vengano pubblicati gli Atti. Organizzato dall’Università L’Orientale insieme alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli è stato un evento importante e si è ben colto quanto sia stato importante la convenzione tra le due Istituzioni per le attività di ricerca sul territorio di Napoli.

In quest’articolo presento una cronaca dei lavori per far conoscere l’importanza delle relazioni anche su scavi ancora in corso, cosa rara per l’archeologia corrente. La scelta del tema «Il territorio di Napoli in epoca antica: stato della ricerca e nuove acquisizioni» è stata dettata dalla volontà di mettere in relazione le numerose notizie di progetti ed interventi archeologici condotti negli ultimi anni nel vasto

giovedì 2 febbraio 2023

IN RICORDO DI UBALDO BADAS, di Giovanni Ugas

IN RICORDO DI  UBALDO BADAS,  

di Giovanni Ugas


Ho saputo solo ieri che Ubaldo Badas ci ha lasciati. Era figlio dell’omonimo padre che nella prima metà del secolo scorso  progettò tanti noti edifici di Cagliari. Ho perso un amico, archeologo di grande levatura, poco conosciuto al grande pubblico rispetto ai suoi meriti. Di certo, non ha mai cercato di sgomitare per apparire. L’ho incontrato in un market in via Dante a Cagliari, alcuni mesi fa, e mi era sembrato improvvisamente molto vecchio, come non mi era parso mai.  Il suo viso mi faceva capire che la sua salute non era affatto buona, eppure nel salutarmi, mi ha sorriso, e scherzando ha lanciato una battuta sarcastica nei confronti di un collega che non doveva essergli proprio simpatico. Io non l’ho

venerdì 27 gennaio 2023

Archeologia della Sardegna. Modelli di nuraghe. Articolo di Pierluigi Montalbano

Archeologia della Sardegna. 

Modelli di nuraghe.

Articolo di Pierluigi Montalbano 



In Sardegna, 3000 anni fa, la rappresentazione in pietra e bronzo di nuraghi, figure umane, animali e oggetti, segna un deciso cambio di passo nel mondo dei vivi e in quello dei morti, con la fine della costruzione dei nuraghi e delle sepolture nelle suggestive tombe di giganti, e l'inizio di una nuova fase che vede l’urbanizzazione dei villaggi con la costruzione di ambienti destinati all’immagazzinamento di

lunedì 23 gennaio 2023

Pedalare a Procida: la bicicletta diventa un mezzo per produrre energia elettrica. Articolo di Felice di Maro

Pedalare  a  Procida: la bicicletta diventa un mezzo per produrre energia elettrica.

Articolo di Felice di Maro

 


Domenica 15 gennaio, quando verso le ore 20 e 30 circa, il concerto, seguito da me online, della chiusura di Procida Capitale della Cultura 2022 si è concluso, sul mio computer sono comparse come ultime immagini del panorama di Procida le Case Rosa  che caratterizzano la skyline dell’isola, in fig. 2 una illustrazione.


Rappresentano il quadro più bello dell’architettura del Mediterraneo ed è come se queste case, in ideale dialogo s’intende, dicessero: parti pure io resto qui e ti aspetterò. I colori sono sempre belli perché rilanciano allegria, ma solo nell’insieme rappresentano la speranza, il rosa però, è femminile e quindi lancia provocazioni continue a chi è uomo naturalmente, e non raccoglierle è impossibile, ed è forse questa la ragione nascosta della tristezza strisciante post-ecoconcerto che mi ha colpito in quanto ho

giovedì 19 gennaio 2023

Cartografia Nautica. Carte Romane, piccoli approfondimenti. Articolo di Rolando Berretta.

Cartografia Nautica.
Carte Romane, piccoli approfondimenti.
Articolo di Rolando Berretta.

Diego Ribeiro sarebbe l’autore dell’Atlante Castiglioni, ma sincronizziamo lo schema sovrapponendolo sulla Raya per vedere e capire.

Ricorderei che, per loro, ogni settore vale 5 (cinque) gradi. Ho evidenziato i 27 settori da 5° pari a un totale di 135° della Castiglioni. Al centro dello zodiaco cade il meridiano che segnala l’inizio del paese delle spezie (la Cina). Quei 135° sono la distanza tra la Grande Canaria e le coste cinesi; sono 135° di

mercoledì 18 gennaio 2023

Il Museo del Mare di Procida. Articolo di Felice di Maro

Il Museo del Mare di Procida

Articolo di Felice di Maro

Procida Capitale della Cultura 2022. Domenica 15 gennaio con un concerto seguito anche online si è concluso il ciclo delle manifestazioni. Sarà ricordata soprattutto per le luci del palco del concerto che sono state alimentate a pedali e che dalle ore 19 tutte le opere dell’artista australiana Amanda Parer, tra cui il gigantesco “Man”, fig.2, ispirato al Pensatore di Rodin, sono state illuminate ed hanno mostrato al

domenica 15 gennaio 2023

Napoli prima di Napoli, Mito e fondazioni della città di Partenope. Libro di Emanuele Greco e Daniela Giampaola. Recensione di Felice di Maro

Napoli prima di Napoli, Mito e fondazioni della città di Partenope.

Libro di Emanuele Greco e Daniela Giampaola.

Recensione di Felice di Maro

 


Archeologia e storia a Napoli spesso tra odio e amore si avvicinano e a volte si confrontano (dialetticamente s’intende) con le vicende della politica e dell’economia e per certi aspetti anche con le problematiche territoriali come quelle della mobilità tra la costa e le aree collinari della città, poi si allontanano e viaggiano separate ignorandosi a vicenda in quanto la cultura a Napoli come imperativo anche se non è istituzionalizzato deve seguire le direttive nazionali che non sono quelle di promuovere processi culturali con fruizione a livello popolare, cioè per tutti, però il diavolo ogni tanto ci mette le corna, e lo ringraziamo di cuore, ed ecco che la dialettica storica-archeologica riparte anche se soltanto sulla Napoli greco-romana ed è mirata principalmente sulla fondazione di Neapolis con il libro, Napoli prima di Napoli, che dal 16 dicembre 2022 è nelle librerie grazie a due autori, Emanuele Greco e

domenica 8 gennaio 2023

Archeologia della Sardegna. I sardi, all'alba dell'epoca nuragica, ossia nel Bronzo Medio, lavoravano il vetro. Articolo di Pierluigi Montalbano

Archeologia della Sardegna. I sardi, all'alba dell'epoca nuragica, ossia nel Bronzo Medio, lavoravano il vetro.

Articolo di Pierluigi Montalbano

In un recente articolo di Francesco Casula si legge che furono i sardi i primi a produrre il vetro in Occidente, ben 3700 anni fa. La scoperta arriva dal nuraghe Conca ‘e Sa Cresia, nella Giara di Siddi, in Marmilla. Nel sito sono state portate alla luce numerose ceramiche del Bronzo Medio. La ricerca è dell’archeologa e geologa Giusi Gradoli, specialista di ceramiche preistoriche. La studiosa ha analizzato un vaso tronco-conico che presentava l'interno rivestito da concrezioni di vetro primario. Nello stesso strato, con caratteristiche omogenee perché sigillato dal crollo della copertura della capanna, c'erano altri frammenti di crogioli con concrezioni biancastre derivanti dall'uso di quarzo e

venerdì 6 gennaio 2023

Il Natale, la nascita di Gesù. Articolo di Pierluigi Montalbano

Il Natale, la nascita di Gesù

Articolo di Pierluigi Montalbano

Duemila anni fa, in una grotta a Betlemme, nasceva Gesù, il Figlio di Dio. Secondo la tradizione, era figlio del falegname Giuseppe e della giovanissima Maria. A 12 anni predicò nel tempio, poi combatté contro Satana nel deserto per 40 giorni, ricevette il battesimo a 30 anni da Giovanni, morì crocifisso tre anni dopo e risorse dopo tre giorni, come annunciato ai suoi 12 apostoli. Andando a ritroso nel tempo, troviamo varie popolazioni che adoravano l'astro più vicino al nostro pianeta: il sole, il creatore, Dio. Le religioni andavano in parallelo con l'astrologia, una delle scienze più studiate. Costellazioni, movimenti astrali, eclissi, precessioni, erano tutti eventi oggetto di approfondimenti. La divinazione di Horus, Dio sole dell'Egitto, risale a 3000 anni prima di Cristo. La sua vita è una serie di

Archeologia. Sedilo, al centro della Sardegna.

Archeologia. Sedilo, al centro della Sardegna.

Articolo di Pierluigi Montalbano

Sul promontorio di origine vulcanica che si affaccia scenograficamente sul lago Omodeo, c'è un villaggio di epoca nuragica esteso due ettari in cui spicca un bel nuraghe a tre torri e alcune tombe di giganti, fra le più eleganti del panorama archeologico sardo. Realizzate con raffinati filari di pietre in basalto, presentano una lavorazione a martellina che le rende piacevoli alla vista. In una delle tombe, il corridoio funerario è pavimentato con cura. La forma è quella consueta con l'esedra semicircolare che descrive una piazza, mentre il corpo tombale è chiuso da una perfetta geometria ad abside che contribuisce a definire una simbologia che per alcuni studiosi evoca la testa di un toro ma per altri l'apparato genitale femminile. Ritengo che un simbolo non escluda l'altro, considerato

martedì 3 gennaio 2023

Epifania / Befana : Sonoro Messaggio. Studio sull’etimologia del nome Epifania, nel linguaggio popolare conosciuto come Befana. Articolo di Zoltán Ludwig Kruse

Epifania / Befana : Sonoro Messaggio.

Studio sull’etimologia del nome Epifania, nel linguaggio popolare conosciuto come Befana

Articolo di Zoltán Ludwig Kruse

 

Studio sull’etimologia del nome Epifania, nel linguaggio  popolare conosciuto come Befana

La sera del solstizio d’inverno del 2020 abbiamo avuto la rara occasione di poter ammirare sulla volta celeste il fenomeno splendente di congiunzione ☌ dei due pianeti giganti del sistema solare: Giove ♃ e Saturno ♄. Due mila anni fa fu lo stesso splendente fenomeno celeste a condurre i tre  Maghi venuti dall’orientale Parthia a Betlehem con doni di adorazione per il neonato Gesù Christo, figlio di Dio e luce del