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sabato 9 dicembre 2023

A proposito dei Trionfi riportati in epoca repubblicana… La Sardegna, scrisse Tito Livio, fu conquistata nel 235 a.C. dal console Tito Manlio Torquato. ma qualcosa, anzi molto, non quadra. Vediamo i fatti. Articolo di Rolando Berretta

A proposito dei Trionfi riportati in epoca repubblicana…

La Sardegna, scrisse Tito Livio, fu conquistata nel 235 a.C. dal console Tito Manlio Torquato. ma qualcosa, anzi molto, non quadra. Vediamo i fatti. 

Articolo di Rolando Berretta

 



 … non trovo quello del Console (dell’anno 235) Tito Manlio Torquato celebrato, poi, il 10 marzo del 234 sui Sardi.  Se aggiungo che, sotto il consolato di Manlio Torquato, fu chiuso il tempio di Giano (Roma era in pace con tutti) qualche domanda me la pongo. 

Tutti sappiamo (lo ha ricordato Tito Livio) che, sotto il consolato  di Tito Manlio Torquato, furono sottomessi i Sardi (Sardos). Come?

Questi i fatti:

Finisce la Prima Guerra Punica. Cartagine è sconfitta. I Mercenari dei Cartaginesi volevano il dovuto (promesso).  Mentre a Cartagine si cercava di perdere tempo, i Mercenari si ribellarono in Africa e nell’isola della Sardegna (Sant’Antioco?). Altra atroce guerra per i Cartaginesi. I mercenari, nell’isola della Sardegna, massacrarono i Cartaginesi residenti. I Sardi, a questo punto, intervennero e li

cacciarono.

I Mercenari si presentarono a Roma. Questo fu il risultato:  i Cartaginesi dovevano lasciare tutte le isole. Cartagine, costretta, dovette accettare. (Per i particolari leggere Polibio.)

 E siamo arrivati all’anno 235.

Nel sommario del libro XX Livio ci ricorda, solo, che fu domata una ribellione di Sardi e Corsi.

Per fare luce su questo periodo si ricorre anche a Zonara; mancano i libri di Tito Livio.

Seguiamo Zonara:

// i Romani ebbero la Sardegna senza combattere// 237:Lucio Lentulo e Quinto Flacco contro i Francesi (Galli). Poi contro i Liguri e contro i Corsi// ..diferita la guerra  Cartaginese, non volendo i Sardi loro obedire, furono assaltati dai Romani e vinti. 234: Poi i Romani si divisero, in tre,  per evitare che Sardi, Corsi e Liguri si alleassero. Postumio Albino contro i Liguri, Spurio Carvilio contro i Corsi e Publio Cornelio, Edile, in Sardigna. Carvilio (passato in Sardegna) con un terribile fatto d’arme soggiogò i Sardi: Carvilio e gli altri soldati morirono di pestilenza. Partiti i Romani si ribellarono di nuovo i Liguri e i Sardi. 233: Fu mandato contra i Liguri Quinto Fabio Massimo e, in Sardigna, Pomponio Magno. I Cartaginesi, essendo, come autori di quelle guerre, giudicati nemici, fu loro imposto che dessero denari e lasciassero tutte le isole come de Romani … Contra i Sardi, che da capo tumultuavano furono mandati ambedue i Consoli, 232:Marco Malleolo e Marco Emilio, fecero gran bottini: i quali (bottini) furono levati dai Corsi, come ivi pervennero231: Di nuovo guerra ai Sardi e ai Corsi. Marco Pomponio fece venire i cani per seguire le orme di quelli che si nascondevano nei luoghi cavernosi e molti ne trasse fuori. Gaio Papirio cacciò i Corsi dalle pianure e li sospinse sui monti. Avrebbe perso molti uomini per la sete ma, avendo trovata l’acqua, costrinse i Corsi ad arrendersi. 

Per il 236 e 235 Zonara non riporta i Consoli interessati.

Zonara non menziona Manlio Torquato.  Ci ricorda che nel 234 venne il Console Spurio Carvilio: prima contro i Corsi e, poi, contro i Sardi. In Sardegna morì, causa pestilenza, malattia che decimò l’esercito. Poi lo ritroviamo vivo e vegeto, fino al 211, come Pontefice Massimo. A uno chiavo di Spurio Carvilio si deve quella lineetta che trasformò la lettera C in G (lo ricorda Plutarco).

 

Per capire il mio, personale, punto di vista dobbiamo fare un salto di 20 (venti) anni. C’è Annibale in Italia. Trebbia, Ticino, Trasimeno e Canne; sulle rive dell’Ofanto.  Scipione, a Zama, affronterà, a breve, Annibale … lontano dall’acqua (lo ricorda Tito Livio). Restiamo, però, al dopo Canne. Roma è finita! A parte l’alto numero di Romani uccisi ci sono le casse dello Stato vuote. Roma arruola anche gli schiavi. I fornitori offrono i loro prodotti, per l’esercito, a credito. A questo punto bisognerebbe leggere Livio (e Polibio) per mettere a fuoco, bene, il periodo. Si aggiunga la defezione di quanti passarono dalla parte di Annibale e la nuova alleanza tra Annibale e Filippo di Macedonia. Dopo aver messo bene a fuoco quel particolare momento si arriva alla rivolta di Ampsicora. A Cartagine si decide di mandare un esercito, finalmente, in aiuto di Annibale.

A questo punto i Cartaginesi si ricordarono della Sardegna.

Siamo nell’anno 215. In Sardegna c’era un -esercito romano- solo sulla carta. Il nuovo Pretore si era ammalato. Cartagine manda un altro esercito in Sardegna; simile a quello inviato ad Annibale. I Romani spediscono 5000 uomini al comando del vecchio, oramai, Tito Manlio Torquato per sostituire il Pretore malato. Tito Manlio Torquato era l’uomo che aveva sottomesso la Sardegna ed era, quindi, pratico dei luoghi.  (Era stato 2 volte Console e Censore)

Da quello che leggo, oggi, la cosa non è spiegata correttamente. Leggo del Console (spesso Generale) e di un esercito consolare; ma era solo proPretore. Livio lo definisce Pretore.

E ci fu lo scontro tra i Romani e i Sardi/Cartaginesi.

Ricorda Livio: - (XXIII 41 ) Più di ogni altra cosa, valse a rendere famosa e memorabile quella battaglia la cattura del comandante Asdrubale, assieme ai nobili cartaginesi, Annone e Magone; Magone era membro della famiglia dei Barca e parente stretto di Annibale; Annone aveva incitato i Sardi alla ribellione e non vi era alcun dubbio che era lui il responsabile della guerra. –

A questo punto, da quello che si legge in Rete, spunta fuori un Annone ma … di Tharros.

Poi ti imbatti in un PDF a firma di Attilio Mastino e Raimondo Zucca (scusate) URBES ET RURA dove si cerca di localizzare il luogo della scontro. Si legge :  Autori del XIX sec e gli stessi falsari delle Carte d’Arborea opinavano che la battaglia in questione si svolgesse nel Campidano centrale, nel territorio di Sardara.

Si deduce, a questo punto, che anche nelle Carte d’Arborea si parla di questo episodio.

In un altro PDF del Mastino ho trovato questa nota: - Il La Marmora riferiva tra l’altro che in un manoscritto del XV sec era contenuta una relazione di uno storico sardo di Tharros, vissuto nel IX sec…          A questo punto bisognerebbe dimostrare che le Carte d’Arborea sono dei falsi.

Il Mastino non ha dubbi. Seguita con la nota:-

Il La Marmora ricordava inoltre un’iscrizione dove veniva menzionato un imp(erator) Caes(ar) Antoninus Caracallama è noto che non esistono precedenti di iscrizioni che attribuiscono al figlio di Severo  il nome di Caracalla-.

(Era un  nomignolo derivante da un suo particolare capo di abbigliamento n.d.a).

 

Adesso è tutto più chiaro per me. C’è un pezzo di Storia scritto, anche, con le Carte d’Arborea? I massacri e i trionfi di Tito Manlio Torquato e Spurio Carvilio hanno questa fonte? che è poco attendibile.

Così Tito Livio: (scusate la ripetizione del passaggio)

Più di ogni altra cosa, valse a rendere famosa e memorabile quella battaglia la cattura del comandante Asdrubale, assieme ai nobili cartaginesi, Annone e Magone: Magone era membro della famiglia dei Barca e parente stretto di Annibale; Annone aveva incitati i Sardi alla ribellione e non vi era alcun dubbio che era lui il responsabile della guerra. Anche i comandanti sardi, con la loro morte, resero significativa quella battaglia …

Tito Livio ci ricorda, a proposito della battaglia di Ampsicora, la cattura di due Cartaginesi di rango sociale molto elevato: Annone e Magone (nobiles carthaginienses). Ripeto: due Cartaginesi.

Secondo me quell’Annone, autore della ribellione, e quel Magone erano arrivati con la flotta agli ordini di Asdrubale il Calvo.

Quindi: parlare di un Annone, cittadino di Tharros, e di Ampsicora di Cornus come rivoltosi di parte sarda non mi convince; non trovo fonti primarie certe.

Altro, mio, tema caldo. Come ho sempre scritto in diversi pezzi precedenti, qualcosa non quadra sulle legioni romane presenti in Sardegna: seguiamo Tito Livio.

Siamo nell’anno 200; a 551 anni dalla fondazione di Roma. Consoli: Publio Sulpicio Galba e Gaio Aurelio Cotta. Il Senato, dovendo dichiarare guerra a Filippo di Macedonia, stabilì che si dovesse operare con sei sole Legioni. Il resto degli eserciti doveva essere congedato ( costavano soldini all’Erario ). Si dovevano costituire le sei legioni con i volontari dei vecchi eserciti o facendo restare in servizio quelli che avevano minore anzianità di servizio. Detto in parole povere non ci furono nuovi reclutamenti ma si selezionarono gli uomini prelevandoli dai vecchi eserciti.
I Consoli ebbero due legioni a testa. Il pretore Lucio Furio Purpurione ebbe una Legione per operare in Gallia mentre il collega Quinto Minucio Rufo, per operare nel Bruzio, ebbe l’ultima.

E in Sardegna ? In Sardegna arrivò, come proPretore, Marco Valerio Faltone con l’incarico di scegliere 5000 alleati di DIRITTO LATINO tra quanti avevano minore anzianità di servizio … (sottinteso: da inserire nelle sei legioni che dovevano operare come da disposizione del Senato).
Se in Sardegna c’era una sola Legione da dove potevano tirare fuori 5000 uomini ???

Nel 199 , consoli Lucio Cornelio Lentulo e Publio Villio, venne in Sardegna il Pretore Lucio Villio (un Pretore... e l'esercito? e, questa, sembra essere la norma del periodo).
Il Pretore Gaio Sergio fu incaricato di assegnare le terre agli eserciti dei veterani che avevano militato a lungo in Spagna, Sicilia e Sardegna.
Nel 198 consoli Sesto Peto e Tito Quinzio Flaminio... arrivò il Pretore CATONE che si portò dietro duemila fanti duecento cavalieri (tra alleati e Latini) per congedare fanti e cavalieri veterani e che ridusse a zero l’Onere del mantenimento che spettava agli alleati (Soci).
Mi sfugge quali Alleati ci fossero in Sardegna e di quali Legioni disponevano.

Ricorderei che in Sardegna operavano le truppe ausiliarie dei Bàlari: ausiliari dell’esercito romano?
Quest’ultimo appunto l’ho inserito perché, in Rete, leggo che, dopo la sconfitta di Ampsicora, Roma operava con 2 (due) legioni per combattere le continue ribellioni dei Sardi.

E venne l’anno della svolta storica per la Sardegna.

Tiberio Sempronio Gracco, nominato console per il 177, fu inviato con due legioni in Sardegna ove era scoppiata la ribellione. Sconfitti Iliensi e Bàlari e rese tributarie parecchie popolazioni, trionfò nel 175, e dedicò, nel tempio della Madre Matuta, una pianta della Sardegna con un'iscrizione nella quale affermava di aver ucciso e catturato più di 80.000 nemici.




Pagina tratta dal Volume presente presso -University Michigan- digitalizzato nel 2007

autore Francesco Casula : La Storia di Sardegna. L’evo antico, edizione anno 1994.

 

Recita la wikipedia alla voce Battaglia di Decimomannu: ( 2  passaggi significativi)

1)                Secondo alcune fonti insieme ad Ampsicora a condurre la rivolta si trovava pure Annone, un ricco cittadino punico di Tharros. ( fonte citata: il solo Casula, che scrisse: forse di Tharros.

2)       Ampsicora … stava organizzando una vasta sollevazione contro l'oppressione romana, grazie anche alla collaborazione di un Senatore cartaginese presente sul posto, Annone.

    Un Senatore cartaginese, che non viaggiava da solo, non sarebbe passato inosservato. In quel periodo specialmente.

Ci ritroviamo, contemporaneamente, con un Annone cittadino punico di Tharros e un altro Annone, Senatore cartaginese, operante in Sardegna. (Ho omesso l’ultimo: lo storico Annone di Tharros)

Che dire? Giro il tutto alla “Rete”.  Qualcuno ha fonti più precise?

Spurio Carvilio Massimo Ruga: Eletto console nel 234 (si legge) fu il quinto capo della spedizione inviata dal Senato in  Corsica durante la Prima Guerra Punica, ma a causa di una tempesta fu costretto a ritornare a Roma. Nel 233 obbliga tutte le navi cartaginesi a lasciare Sardegna e Corsica diventate Provincia Romana. Nel 228 viene eletto Console per la seconda volta.

Tito Manlio Torquato …(riporta T.Livio: qui bis consul et censor fuerat subegeratque in consulato Sardos).  che era stato due volte console e censore, e aveva sottomesso i Sardi durante il consolato.

A questo punto compare, nella ricostruzione storica, Johann Freishem. Nato a Ulma il 16-11-1608.  A lui si debbono i Supplementi a Tito Livio. Si trovano in rete alla voce Freinsemio. 

Ci ricorda che, nel 237, il console Tito Sempronio venne in Sardegna e fece un gran numero di schiavi. Da cui il famoso proverbio. Ripeto l’anno: dalla fondazione di Roma il 515 o 237 a.C.

Per l’anno 518 dalla fondazione di Roma o il 234 a.C. fu eletto console Tito Manlio Torquato a cui toccò la Sardegna (come zona di operazioni).  Combatté in più luoghi e sottomise l’Isola e ne celebrò il Trionfo.  A questo punto fu chiuso il tempio di Giano; non c’erano più nemici da combattere. Non vado oltre.

Questo riporta il Sommario del libro XX di Tito Livio.

Si parte dall’anno 241.

Avendo i Falisci ripreso la guerra, furono sconfitti in una campana di sei giorni e si arresero. Fu dedotta la colonia di Spoleto. Allora, per la prima volta, fu condotto un esercito contro i Liguri. Fu domata una ribellione di Sardi e Corsi. Tuccia, vergine vestale, fu condannata per un delitto contro la castità. Fu dichiarata guerra agli Illiri in seguito all’uccisione di uno degli ambasciatori che erano stati mandati presso quel popolo: furono sottomessi e fu raccolto il loro atto di resa. Fu allargato il numero dei Pretori, portando il totale a 4 (quattro). Furono sterminati i Galli Transalpini che avevano invaso l’Italia. (Livio afferma che): in quella guerra il popolo Romano, insieme alla nazione latina, mise in campo ottocentomila uomini. Allora, per la prima volta, furono condotti degli eserciti romani oltre il Po e i Galli Insubri, sbaragliati in più scontri, si arresero. Il console Marco Claudio Marcello, avendo ucciso Viridomaro, comandante dei Galli Insubri, riportò le spoglie opime. Furono soggiogati gli Istri. Parimente gli Illiri, che si erano ribellati, furono battuti e costretti alla resa. I Censori celebrarono tre volte il rito lustrale; durante il primo censimento furono censiti duecentosettantamiladuecentododici cittadini (270212). I Liberti furono concentrati in quattro tribù (l’Esquilina, la Palatina, la Suburrana e la Collina) mentre, prima, erano distribuiti in tutte. Il censore Gaio Flaminio aprì la via Flaminia e costruì il circo Flaminio. Furono dedotte, nel territorio strappato ai Galli, le colonie di Piacenza e Cremona.

Grazie a Polibio ( ed altri storici) si possono ricostruire molti di questi avvenimenti in maniera più approfondita, anche cronologicamente, ma Polibio non parla della conquista della Sardegna.

Il libro XXI (completo)  di Tito Livio introduce la seconda Guerra Punica e le imprese di Annibale.

Da quello che si legge sembrerebbe che, nel 227, i Pretori furono portati ad essere in quattro. Tali li ritroviamo, anno dopo anno, con le loro zone di pertinenza. C’è quello delle cause tra Romani, c’è quello per le cause tra Romani e Forestieri, ci sono gli altri due Pretori, con tanto di legione, per operare nelle varie campagne militari ma … il Pretore, operante in Sardegna, come va considerato?      

Eppure c’è!

Vorrei segnalare un avvenimento, molto intrigante, secondo me.

Amilcare Barca, dopo aver stroncato le forze dei mercenari ribelli, se ne andò in Spagna. Qui fece giurare,  ai suoi figli, odio eterno verso Roma. Perché? Secondo me aveva qualcosa di personale. Annibale, il figlio più famoso, nel momento dell’alleanza con Filippo di Macedonia (siamo dopo Canne) giurò per Iolao. Il testo del trattato lo riporta Polibio.  Perché Annibale giurò su Iolao? divinizzato in Sardegna ma non a Cartagine! La domanda me la sono posta.

 

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