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lunedì 18 agosto 2014

I Celti, un antico popolo europeo che influenzò l’Occidente mediterraneo

I Celti, un antico popolo europeo che influenzò l’Occidente mediterraneo
di Pierluigi Montalbano

Appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea, all'inizio del II millennio a.C. migrarono dall'Asia Minore in Europa, stanziandosi principalmente nelle regioni del Danubio e del Reno. Organizzati in tribù, i celti basavano la loro coesione interna sulla religiosità verso numerose divinità.
Dall’VIII a.C., dopo aver dato vita alla cultura di Hallstatt, una località austriaca dove sono state ritrovate 2.000 tombe, i Celti compirono una serie di migrazioni, occupando gran parte del continente e delle isole britanniche e dividendosi in diverse tribù: Galli, stanziati nell'odierna Francia; Britanni, Cimri e Gaeli in Gran Bretagna; Belgi; Celtiberi nella Penisola Iberica; Galati nei Balcani. Gli spostamenti originarono alcuni fenomeni, fra i quali l’aumento demografico e uno spirito di conquista che causò numerosi conflitti con altri popoli. Dal V a.C. il centro di diffusione della loro civiltà fu La Tène, località svizzera presso Neuchâtel. Intorno al 400 a.C. alcuni Galli (Insubri, Leponzi, Senoni, Boi e Cenomani) attraversarono le Alpi e si stanziarono nella Pianura Padana, conosciuta con il nome di Gallia Cisalpina. Da qui si mossero per compiere cruente scorrerie in tutta Italia, saccheggiando anche Roma nel 390 a.C. guidati da Brenno. Nel III a.C. i Galati fondarono in Asia Minore un regno, che sopravvisse fino al 25 a.C. ma la loro spinta espansionistica si esaurì lasciando il posto a una rapida decadenza.
L'espansione dei Romani e dei popoli germanici sottrasse ai Celti molti territori e cancellò la loro lingua ovunque, salvo che in Britannia, l'odierna Gran Bretagna, dove, nonostante l'occupazione romana, i Celti conservarono il Galles, la Scozia, l'Irlanda e alcune isole, come l'Isola di Man. Qui i loro dialetti sopravvissero nelle varianti gaelica (Scozia e Irlanda) e cimrica (Galles, Cornovaglia) che si affermò anche in Bretagna (nord della Francia), occupata dai Britanni in fuga a causa dell'occupazione da parte degli Anglosassoni dell'isola avvenuta nel 410. In tali dialetti i loro poeti e musici (bardi) celebrarono le gesta epiche degli eroi e si sviluppò una letteratura che espresse opere come i cicli di Ossian (in gaelico) e di Re Artù (in cimrico).
La società celtica era organizzata in tribù, suddivise in clan familiari a struttura patriarcale e governate inizialmente da re, poi da magistrati elettivi. Giulio Cesare incontrò in Caledonia (la Britannia) alcune tribù governate da donne che praticavano la poliandria, avevano cioè più di un marito. I clan si alleavano con legami di sangue, consolidati da scambi di doni denominati potlach. Le tribù raramente si legavano in federazioni, preferendo conservare la propria autonomia.
Al vertice della società stava la ricca e potente aristocrazia costituita da guerrieri, druidi (sacerdoti, maghi, insegnanti e giudici) e popolani che si dedicavano ad agricoltura, allevamento, caccia e artigianato. In tempo di guerra l'assemblea dei nobili nominava il comandante dell'esercito che disponeva di una valorosa cavalleria e di ottime armi e carri da guerra. I Celti decapitavano i nemici e trasformavano i loro crani in coppe, convinti che questo trofeo aumentasse la forza di un guerriero. La decapitazione di un nemico era un rito di iniziazione del giovane al mondo adulto.
La religione celtica si fondava sul culto di numerosi dei la cui triade principale era costituita da Teutanes, Taranis ed Esus, ai quali erano dedicati anche sacrifici umani. Nonostante credessero nell'esistenza di un aldilà e si dedicassero al culto dei morti, i Celti esaltavano la vita e la natura e immaginavano che gli dei risiedessero in luoghi nascosti: isole lontane, foreste e grotte. La loro arte fu decorativa, legata alla produzione di gioielli, vasellame, armi e monete. Tipico era l'uso di forme geometriche e astratte, con oggetti non riprodotti fedelmente ma rappresentati da simboli.

Immagine di Wikipedia: una coppa celtica


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