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martedì 6 agosto 2013

Nuova scoperta sul Monte Landro. Potrebbe cambiare parte della storia degli Etruschi

Nuova scoperta sul Monte Landro. Potrebbe cambiare parte della storia degli Etruschi


San Lorenzo Nuovo.
L’ultima scoperta avvenuta tra i resti del tempio del monte Landro potrebbe sconvolgere parte della storia degli Etruschi come finora conosciuta. Per rendere comprensibile la vicenda occorre ritornare indietro nei secoli fino al I Millennio a.C.
Siamo circa nel V a.C., quando Porsenna decide di creare nel suo distretto territoriale un luogo in cui far riunire tutte le dodici città stato per diventare il re dei lucomoni (lo Zilath). Aveva un problema: era svantaggiato nel confronto con le altre città, dalla poca rilevanza della sua e dalla scarsa potenza militare. Dovette, quindi, usare la propria intelligenza.

Dopo alcune scosse di terremoto sui monti Volsini, fu chiamato a uccidere un mostro che stava cercando di distruggere le mura della città. Giunto sul posto, il panorama paradisiaco, l’abbondanza di acqua e la vastità del luogo gli suggerirono un idea, e sfruttando la superstizione dei campagnoli diede vita alla leggenda del mostro Volta. Creò il mito della personificazione umana di una nuova divinità: Voltumna, il dio del profondo, colui che sarà poi il protettore unico del Fanum Voltumnae.
Il luogo scelto per erigere il tempio dedicato al mostro è intuibile: una piccola radura sui monti Volsini, proprio nel punto in cui Porsenna incontra e uccide Volta con un fulmine che scaturisce dalla terra.
Verosimilmente, il monte Landro aveva ancora qualche residuo fenomeno della sua antica e tipica attività vulcanica: una putizza che si sprigionava dalla terra. Gli ultimi scavi del Prof. Maggiani hanno portato alla luce una vasca che misura 5 x 1,5 m, con un grande foro di circa 30 cm sul fondo.
Collocando sopra al foro il puteale ritrovato lì in cima, dentro i resti di un pozzo, si ricrea la scena della rinascita del mostro Volta descritta dagli Etruschi su pitture e affreschi. Dal foro usciva un denso fumo in cui un abile sacerdote riconosceva ogni volta una le molteplici sembianze prese dal mostro. Il potente dio del Fanum non era altro che un vulcano.





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