mercoledì 7 agosto 2013
La Sardegna brucia.
La Sardegna brucia
di Fabio
Io non so se i mandanti di questo nuovo disastro siano sardi, ma sono sardi sicuramente gli esecutori. Gente ignobile, assassini senza valore e senza valori, talmente ignoranti che non si rendono conto di mandare in fumo anche il loro futuro e quello dei loro figli.
Sicuramente sono ignobili le finalità, siano esse di pura speculazione edilizia o di pastorizia o di pressione per assunzioni chissà dove. La morte dolorosa, la devastazione e la desolazione che hanno provocato questi stronzi se le porteranno dentro per sempre.
E un giorno gli verrà presentato il conto. Ma non dalla giustizia degli uomini - sempre più inefficace e inaffidabile - nè tantomeno dalla classe politica inetta e corrotta che abbiamo. Dalla loro coscienza, se mai ne svilupperanno una, o da qualcuno più bastardo di loro che li spazzerà via come meritano i vermi striscianti. Oppure dalla Provvidenza, sotto forma di fame o di sete o di acqua o di fuoco.
Anche questa è Sardegna, dove la parte più deteriore della società non ha più il senso di appartenenza: piromani, ubriachi che molestano turisti, vandali che devastano natura e spazi pubblici, operatori commerciali imbroglioni e sgarbati, inquinatori, amministratori che sanno solo produrre macerie e disperazione.
Una terra che piange miseria ma non ha il coraggio di alzare la testa e difendersi, di valorizzarsi, di sfatare tanti luoghi comuni sul suo conto.
Questa terra, questa società, la ricchezza maggiore l'ha avuta in eredità e, invece, di salvaguardarla e proteggerla, la distrugge tutti i giorni. Con il fuoco, con il cemento, con l'ignoranza, con l'ambientalismo di circostanza.
Adesso la Sardegna deve dimostrare di meritarsi tutta quella immensa ricchezza: altrimenti il male minore che le si possa augurare è un nuovo colonialismo, che la valorizzi e che releghi la classe politica e quella imprenditoriale al ruolo (perfetto) di camerieri, esaltando le eccellenze (che per fortuna ci sono, poche ma ci sono) e pieghi la schiena ai servi decerebrati che oggi si prestano a compiere stragi come questa.
di Fabio
Io non so se i mandanti di questo nuovo disastro siano sardi, ma sono sardi sicuramente gli esecutori. Gente ignobile, assassini senza valore e senza valori, talmente ignoranti che non si rendono conto di mandare in fumo anche il loro futuro e quello dei loro figli.
Sicuramente sono ignobili le finalità, siano esse di pura speculazione edilizia o di pastorizia o di pressione per assunzioni chissà dove. La morte dolorosa, la devastazione e la desolazione che hanno provocato questi stronzi se le porteranno dentro per sempre.
E un giorno gli verrà presentato il conto. Ma non dalla giustizia degli uomini - sempre più inefficace e inaffidabile - nè tantomeno dalla classe politica inetta e corrotta che abbiamo. Dalla loro coscienza, se mai ne svilupperanno una, o da qualcuno più bastardo di loro che li spazzerà via come meritano i vermi striscianti. Oppure dalla Provvidenza, sotto forma di fame o di sete o di acqua o di fuoco.
Anche questa è Sardegna, dove la parte più deteriore della società non ha più il senso di appartenenza: piromani, ubriachi che molestano turisti, vandali che devastano natura e spazi pubblici, operatori commerciali imbroglioni e sgarbati, inquinatori, amministratori che sanno solo produrre macerie e disperazione.
Una terra che piange miseria ma non ha il coraggio di alzare la testa e difendersi, di valorizzarsi, di sfatare tanti luoghi comuni sul suo conto.
Questa terra, questa società, la ricchezza maggiore l'ha avuta in eredità e, invece, di salvaguardarla e proteggerla, la distrugge tutti i giorni. Con il fuoco, con il cemento, con l'ignoranza, con l'ambientalismo di circostanza.
Adesso la Sardegna deve dimostrare di meritarsi tutta quella immensa ricchezza: altrimenti il male minore che le si possa augurare è un nuovo colonialismo, che la valorizzi e che releghi la classe politica e quella imprenditoriale al ruolo (perfetto) di camerieri, esaltando le eccellenze (che per fortuna ci sono, poche ma ci sono) e pieghi la schiena ai servi decerebrati che oggi si prestano a compiere stragi come questa.
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Peraulas sabias Fabio,
RispondiEliminagraes de tristura e fele.. ..ma sabias.
sergio
Parole dure come il granito sardo, e dolorosamente vere.
RispondiEliminaFrancesco
accorata verità - condivido condivido tutto
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