lunedì 23 novembre 2015
Archeologia. Pergamo, l'antica città fondata dal figlio di Ercole
Echi di splendori passati, Pergamo, la città fondata dal figlio di Ercole.
La sua fondazione venne, in epoca antica, attribuita a Telefo, figlio di Eracle. Pergamo, nel tempo, divenne una roccaforte di un piccolo satrapo al servizio del Gran Re (VI-V secolo a.C.) e poi in una città di conquista per i Diadochi, i generali che ereditarono il mondo conquistato da Alessandro Magno.
Uno di questi Diadochi, Filetero (343-263 a.C.), alleato di Seleuco I Nicatore, si era impossessato di un tesoro di 200 tonnellate d'argento che gli servirono per cominciare a costruire le fondamenta del suo principato. Il successore di Filetero fu Eumene I che staccò Pergamo dai Seleucidi e tenne a bada i Galati. Fu con Euemene che Pergamo cominciò a
battere moneta con l'immagine di Filetero.
Il primo dei signori di Pergamo che assunse il titolo di re fu Attalo I (269-197 a.C.) che si alleò con i romani e continuò a combattere i Galati e i Seleucidi. Il suo primogenito, Eumene II (221-159 a.C.), estese il regno di Pergamo dalle coste dei Dardanelli fino al cuore dell'Anatolia e ai confini di Efeso. Fu questo il periodo di massima prosperità per il regno di Pergamo e in questo arco di tempo venne edificato il famosissimo altare di Zeus e Atena e il più grande ginnasio del mondo greco.
Ad Eumene II successe Attalo II (220-138 a.C.), il quale si alleò con i Romani nella conquista della penisola greca. Attalo III, figlio di Eumene II, fu prevalentemente uno studioso poco interessato agli intrighi di corte e ai problemi di politica internazionale. Morendo lasciò Pergamo in eredità ai Romani, i quali annetterono la città alla provincia d'Asia creata nel 129 a.C.
La biblioteca di Pergamo conteneva più di 200.000 volumi, alcuni dei quali contenevano, in termini dettagliatissimi, la storia della città. Era la seconda biblioteca del Mediterraneo dopo quella di Alessandria e, all'ingresso, mostrava una copia in scala ridotta dell'Atena Parthenos di Fidia, posta sull'Acropoli. Dopo l'incendio della biblioteca di Alessandria, nel 47 a.C., durante lotte feroci che insanguinarono l'antica repubblica di Roma, la biblioteca degli Attalidi fu acquistata da Marco Antonio, che la donò a Cleopatra.
All'epoca di Roma, Pergamo era una città di 160.000 abitanti. Possedeva un acropoli, un teatro - costruito su un pendio notevolmente inclinato - un tempio dedicato a Dioniso. Vi si trovava un tempio dedicato a Traiano e, a est della cavea del teatro, il santuario di Atena Nikephoros, circondato da un cortile porticato che conteneva ex voto. Sul lato nord del cortile vi era la sede della grande biblioteca.
Eumene II aveva progettato il grande altare ellenistico di Zeus e Atena Nikephoroi, aperto verso i pendii occidentali dell'acropoli al pari del teatro. Il tempio era a pianta quasi quadrata ed era costituito da un grande podio fiancheggiato da due avancorpi accessibili da una scalinata monumentale dell'ampiezza di una ventina di metri. La costruzione ospitava un fregio colossale che si sviluppava per più di 110 metri. Le lastre di cui era composto il fregio erano alte circa 2,30 metri, su di esse era rappresentata la sconfitta dei Giganti ribellatasi agli dèi dell'Olimpo. L'altare fu quasi del tutto completato tra il 166 e il 156 a.C.. Le sculture portavano le firme di diversi artisti: Dionisiade, Menecrate, Melanippo, Oreste, Teorreto e Taurisco. Sulla parete di fondo si trovava un fregio che stabiliva il legame di discendenza tra Eracle e gli Attalidi.
Sul ciglio orientale dell'acropoli di Pergamo si trovavano le dimore degli Attalidi. La città media si estendeva ai piedi dell'acropoli e si concentrava attorno ad un'agorà costruita su una terrazza nella roccia. Nella città media si trovavano botteghe, magazzini, abitazioni privati e ben tre ginnasi. Vi erano, poi, i santuari di Era e Demetra.
Durante il regno di Adriano (117-138 d.C.) fu edificato un grande tempio dedicato ad Esculapio, raggiungibile attraverso un'imponente via Sacra coperta, che sboccava nei Propilei, un piccolo cortile porticato. Un altro santuario importante, chiamato la "Corte Rossa" per le murature in mattoni, era dedicato ad alcune divinità egizie, tra cui Iside e Serapide.
Pergamo poteva usufruire di acqua corrente di livello in livello, grazie a sistemi idraulici che permettevano di captare l'acqua da sorgenti poste a quasi 2000 metri di altitudine e 80 chilometri di distanza dalla città.
I primi scavi della città furono condotti tra il 1876 e il 1878 dall'archeologo Alexandre Conze e permisero di recuperare alcune lastre dell'altare di Zeus e Atena ed anche la scoperta del tempio di Atena Nikephoros, dei palazzi degli Attalidi, del tempio di Traiano, del teatro e del tempio di Dioniso.
Gli scavi ripresero dopo la fine della prima guerra mondiale e permisero il recupero della "Corte Rossa" e di un Heroon all'inizio della via Sacra coperta che portava al santuario di Asclepio.
Fonte: Le Nebbie del Tempo
La sua fondazione venne, in epoca antica, attribuita a Telefo, figlio di Eracle. Pergamo, nel tempo, divenne una roccaforte di un piccolo satrapo al servizio del Gran Re (VI-V secolo a.C.) e poi in una città di conquista per i Diadochi, i generali che ereditarono il mondo conquistato da Alessandro Magno.
Uno di questi Diadochi, Filetero (343-263 a.C.), alleato di Seleuco I Nicatore, si era impossessato di un tesoro di 200 tonnellate d'argento che gli servirono per cominciare a costruire le fondamenta del suo principato. Il successore di Filetero fu Eumene I che staccò Pergamo dai Seleucidi e tenne a bada i Galati. Fu con Euemene che Pergamo cominciò a
battere moneta con l'immagine di Filetero.
Il primo dei signori di Pergamo che assunse il titolo di re fu Attalo I (269-197 a.C.) che si alleò con i romani e continuò a combattere i Galati e i Seleucidi. Il suo primogenito, Eumene II (221-159 a.C.), estese il regno di Pergamo dalle coste dei Dardanelli fino al cuore dell'Anatolia e ai confini di Efeso. Fu questo il periodo di massima prosperità per il regno di Pergamo e in questo arco di tempo venne edificato il famosissimo altare di Zeus e Atena e il più grande ginnasio del mondo greco.
Ad Eumene II successe Attalo II (220-138 a.C.), il quale si alleò con i Romani nella conquista della penisola greca. Attalo III, figlio di Eumene II, fu prevalentemente uno studioso poco interessato agli intrighi di corte e ai problemi di politica internazionale. Morendo lasciò Pergamo in eredità ai Romani, i quali annetterono la città alla provincia d'Asia creata nel 129 a.C.
La biblioteca di Pergamo conteneva più di 200.000 volumi, alcuni dei quali contenevano, in termini dettagliatissimi, la storia della città. Era la seconda biblioteca del Mediterraneo dopo quella di Alessandria e, all'ingresso, mostrava una copia in scala ridotta dell'Atena Parthenos di Fidia, posta sull'Acropoli. Dopo l'incendio della biblioteca di Alessandria, nel 47 a.C., durante lotte feroci che insanguinarono l'antica repubblica di Roma, la biblioteca degli Attalidi fu acquistata da Marco Antonio, che la donò a Cleopatra.
All'epoca di Roma, Pergamo era una città di 160.000 abitanti. Possedeva un acropoli, un teatro - costruito su un pendio notevolmente inclinato - un tempio dedicato a Dioniso. Vi si trovava un tempio dedicato a Traiano e, a est della cavea del teatro, il santuario di Atena Nikephoros, circondato da un cortile porticato che conteneva ex voto. Sul lato nord del cortile vi era la sede della grande biblioteca.
Eumene II aveva progettato il grande altare ellenistico di Zeus e Atena Nikephoroi, aperto verso i pendii occidentali dell'acropoli al pari del teatro. Il tempio era a pianta quasi quadrata ed era costituito da un grande podio fiancheggiato da due avancorpi accessibili da una scalinata monumentale dell'ampiezza di una ventina di metri. La costruzione ospitava un fregio colossale che si sviluppava per più di 110 metri. Le lastre di cui era composto il fregio erano alte circa 2,30 metri, su di esse era rappresentata la sconfitta dei Giganti ribellatasi agli dèi dell'Olimpo. L'altare fu quasi del tutto completato tra il 166 e il 156 a.C.. Le sculture portavano le firme di diversi artisti: Dionisiade, Menecrate, Melanippo, Oreste, Teorreto e Taurisco. Sulla parete di fondo si trovava un fregio che stabiliva il legame di discendenza tra Eracle e gli Attalidi.
Sul ciglio orientale dell'acropoli di Pergamo si trovavano le dimore degli Attalidi. La città media si estendeva ai piedi dell'acropoli e si concentrava attorno ad un'agorà costruita su una terrazza nella roccia. Nella città media si trovavano botteghe, magazzini, abitazioni privati e ben tre ginnasi. Vi erano, poi, i santuari di Era e Demetra.
Durante il regno di Adriano (117-138 d.C.) fu edificato un grande tempio dedicato ad Esculapio, raggiungibile attraverso un'imponente via Sacra coperta, che sboccava nei Propilei, un piccolo cortile porticato. Un altro santuario importante, chiamato la "Corte Rossa" per le murature in mattoni, era dedicato ad alcune divinità egizie, tra cui Iside e Serapide.
Pergamo poteva usufruire di acqua corrente di livello in livello, grazie a sistemi idraulici che permettevano di captare l'acqua da sorgenti poste a quasi 2000 metri di altitudine e 80 chilometri di distanza dalla città.
I primi scavi della città furono condotti tra il 1876 e il 1878 dall'archeologo Alexandre Conze e permisero di recuperare alcune lastre dell'altare di Zeus e Atena ed anche la scoperta del tempio di Atena Nikephoros, dei palazzi degli Attalidi, del tempio di Traiano, del teatro e del tempio di Dioniso.
Gli scavi ripresero dopo la fine della prima guerra mondiale e permisero il recupero della "Corte Rossa" e di un Heroon all'inizio della via Sacra coperta che portava al santuario di Asclepio.
Fonte: Le Nebbie del Tempo
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