Archeologia. Scoperto al largo di Haiti il
relitto della Santa Maria? 500 anni dopo il naufragio, un team di subacquei guidato
da Barry Clifford ha annunciato di aver rinvenuto i resti dell'ammiraglia di
Cristoforo Colombo.
Un team di esploratori subacquei
americani ha annunciato di aver ritrovato al largo della costa di Haiti quello
che potrebbe essere il relitto della Santa Maria, la più grande delle tre navi con le quali
Cristoforo Colombo attraversò l'Atlantico per la prima volta, nel 1492. Lo
stesso anno, il 25 dicembre, la caravella si incagliò nella barriera corallina
e naufragò. Cinque secoli dopo, gli esploratori stanno prendendo accordi con il
governo haitiano per organizzare gli scavi archeologici all'interno del
relitto, ma altri esperti di archeologia subacquea sembrano quantomeno cauti
sull'identità dei resti rinvenuti. L'americano Barry Clifford, a capo del team
che ha
effettuato l'annuncio, è noto come uno dei più importanti esploratori
subacquei di tutto il mondo. Nel 1984 ha scoperto quella che è ritenuto il
primo relitto riconosciuto come nave pirata, la
Whydah, mentre di
recente ha trovato l'ammiraglia del Capitano Kidd al largo delle coste del
Madagascar. Sulla nuova scoperta, Clifford ha dichiarato al giornale “The
Indipendent” che "tutta la geografia, la topografia marina e le prove
archeologiche suggeriscono fortemente che il relitto ritrovato corrisponda a
quello della famosa caravella di Colombo, la
Santa Maria". La
nave ammiraglia del navigatore genovese, lunga 21 metri e con un ponte a tre
alberi, partì dal porto andaluso di Palos il 3 agosto 1492, insieme alla Pinta
e alla Nina. Nel 2003 un altro gruppo di esploratori aveva identificato una
zona piuttosto circoscritta per il possibile naufragio, ed è là che Clifford e
il suo team hanno effettuato le indagini preliminari, misurando i fondali e
scattando le prime fotografie. La primissima testimonianza fotografica del
relitto, infatti, risale ormai a dieci anni fa, quando per identificare la
posizione precisa i subacquei si sono serviti di magnetometri marini, radar,
sonar ed esplorazioni sul luogo. Le informazioni raccolte sono state poi
confrontate con le conoscenze già acquisite dalla lettura dei diari di
navigazione di Colombo. Per stabilire i movimenti effettuati dal relitto
dopo il naufragio, Clifford riferisce di aver esaminato il materiale
cartografico risalente all'epoca di cui siamo in possesso, misurando l'impatto
delle correnti sulla nave nel corso degli anni e indagando le anomalie dei
fondali haitiani per identificare le corrispondenze. Nel 2003 era stato
rinvenuto anche un cannone compatibile con quello che avrebbe potuto trovarsi
su una nave dell'epoca, spiega Clifford. Uno dei principali obiettivi della
recente spedizione era infatti identificare con precisione questo manufatto: la
missione, in quel senso, non è andata a buon fine. Come riporta
The
Independent, il cannone e altri oggetti ritrovati sono stati trafugati
illegalmente nel frattempo. "Abbiamo informato le autorità haitiane
della nostra scoperta", spiega Clifford, "e non vediamo l'ora di
lavorare con loro e con i colleghi haitiani per assicurare che il sito sia
protetto e preservato. Sarà un'opportunità preziosa per tutelare i resti di una
nave che ha cambiato il destino del mondo". Gli eventuali manufatti
integri rinvenuti sulla nave potrebbero, secondo il suo scopritore, essere
esposti nei musei di Haiti e favorire lo sviluppo del turismo dell'isola. Secondo
Kevin Crisman, direttore del Center for Maritime Archaeology and
Conservation della Texas University A&M, c'è comunque motivo d'essere
scettici. Come spiega Crisman in un un commento riportato sul Boston Globe,
infatti, molte navi spagnole naufragarono al largo di Haiti e della vicina
Repubblica Dominicana. Risulta perciò molto difficile confermare che si tratti
proprio della
Santa Maria, in quanto la caravella sarebbe affondata
molto lentamente e l'equipaggio, commenta Crisman, avrebbe avuto all'epoca
tutto il tempo di rimuovere oggetti che oggi renderebbero più facile
l'identificazione. Tra questi l'esperto annovera anche un cannone, che Clifford
riferisce invece di aver rinvenuto durante la prima esplorazione del 2003. "Se
chiunque rinvenga la
Santa Maria fosse in grado di confermare
che si tratta davvero della
Santa Maria, avremo davanti un nuovo
Santo Graal", conclude Crisman. "Sarebbe davvero fantastico, ma
rimango scettico perché di rivendicazioni simili scoperte se ne sono sentite
tante".
Fonte:
http://www.nationalgeographic.it
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