martedì 1 settembre 2015
Cagliari, Chiesa del Santo Sepolcro. Quale mistero si cela dietro questo edificio sacro?
Cagliari, Chiesa del Santo
Sepolcro. Quale mistero si cela dietro questo edificio sacro?
di Rolando Berretta
Aiutiamoci
con una raffigurazione della città di Gallura, o Caralis, tratta dalla
Cosmografia Universale di Sebastian Munster 1552 e volgarizzata da Beneditto
Arias Montano nel 1575.
Partiamo
dal convento e dalla chiesa di Sant’Agostino, raffigurati nell’immagine, dove ho
evidenziato i tetti colorandoli in rosso (4).
Di
quella chiesa, e di quel convento, resta una piccola cappella ipogeica situata
nel largo Carlo Felice, quartiere di Stampace. Si accede dall'androne del
Palazzo Accardo, angolo con via Crispi, percorrendo una scala a chiocciola.
Il tempio e l'attiguo convento di Sant’Agostino
vennero infatti demoliti nel 1576,
nel corso dei lavori di rafforzamento e ammodernamento del sistema di mura e
bastioni di Cagliari voluti da Filippo II di Spagna. Lo stesso sovrano finanziò la
costruzione di una nuova
chiesa in onore di sant'Agostino, da costruirsi intra moenia (dentro le mura) nel sito dove sorgeva
la chiesa di San Leonardo; lebbrosario
pisano. (G per la chiesa di San Leonardo.
Per Sant’Eulalia vedere E- F per
l’ospedale di sant’Antonio – D per
via, o carrer, de Barcellona).
Manca la chiesa del Santo Sepolcro; appena
sotto la chiesa/ospedale di Sant’Antonio F
costruito ex novo dal 1365. Notizie
certe sulla chiesa e sulla sua funzione si hanno a partire dal 1564; viene infatti fondata la
confraternita del Santissimo
Crocifisso dell'Orazione e della Morte, con sede proprio nella chiesa del Santo
Sepolcro.
Sigismondo Arquer,
nato a Cagliari nel 1530, che è l’autore dell’immagine allegata, sembra
ignorare la chiesa del Santo Sepolcro.
Santo Sepolcro di chi? perché questo nome?
(I Pisani erano a Cagliari e l’omonimo
complesso di Pisa dovrebbe essere un complesso edilizio destinato all'ordine degli
Ospitalieri di San Giovanni di
Gerusalemme).
Nel 1519 i
coniugi cagliaritani Pere Mainas e Talasia Maxion comprarono la grotta che si
apre in via sant’Antonio sulla quale sorge la chiesa del San Sepolcro. I
coniugi donarono, poi, la grotta alla confraternita del SS crocifisso.
( Cagliari - passeggiate semiserie MARINA. Giuseppe L. Nonnis 2007)
Nel 1563 si era chiuso il Concilio di Trento: i morti andavano sotterrati
in terra consacrata. La Confraternita fu fondata il 1 aprile 1564. Fu preparato
il campo/santo che fu inaugurato il 28 agosto 1583 domenica; festa di san Agostino. La lapide che
ricorda l’evento è del 1593; sotto il Priore R. Ant. Cambula.
Se cerco di leggere gli avvenimenti del periodo capisco che: la grotta (?)
del Santo Sepolcro già erano noti. Fu
eretta la chiesa, con tanto di cimitero esterno, operativi dal 1583.
Alla fase barocca si deve la
grande Cappella della Pietà, a pianta centrale ottagonale coperta da una
cupola, che fu costruita nel 1686 dal Viceré Lopez de Ayala, e nella quale si
trova uno splendido retablo ligneo intagliato e policromato che ospita una antica
immagine della Vergine in pietà.
Alle spalle dell'altare
recenti lavori nella sacrestia hanno evidenziato preesistenze archeologiche di
notevole interesse, attualmente in fase di studio, tra cui una vasca (battesimale)
circolare munita di tre gradini, quasi completamente scavata nella roccia.
Giovanni
Spano ci ricorda che nella contrada, incontro al portone del
Collegio, in poca distanza a man diritta si trova la Chiesa del Santo Sepolcro, la quale è molto
antica: ma dell'antico rimane soltanto traccia nell'architettura gotica (1200
n.d.a.) del presbiterio e nella parte che sta dietro l'Altar Maggiore: il
rimanente è moderno. In un tempo questa Chiesa era
dei Templari,
cioè vi esisteva qualche precettoria, o commenda.
Sorvolo sui titoli del Direttore del Museo Archeologico del
periodo: era uno competente.
Dal 1365 la cura dei malati passò agli
ospedalieri di sant’Antonio Abate che fecero un nuovo ospedale; anche il
lebbrosario, pisano, di san Leonardo fu chiuso. C’erano gli Aragonesi.
Il cimitero è rimasto in uso fino al 1828, quando fu
costruito il nuovo camposanto di Bonaria e seppellire nelle chiese all’interno
della città fu definitivamente proibito, circa vent’anni dopo la cripta fu
riempita della terra proveniente dallo smantellamento del cimitero esterno,
voluto da Gaetano Cima nel corso dei lavori di ammodernamento della viabilità
cittadina. (era solo la terra?)
Sotto questa chiesa, nel 1992 fu rinvenuta una
cripta funeraria:
sono un paio di stanze alle quali si accede attraverso una breve scalinata
subito appena varcato l'ingresso della Chiesa.
Se ne era perso il ricordo!
L’archeologo
Mauro Dadea si ritrovò, letteralmente, a strisciare su un letto di migliaia di
ossa umane che ancora oggi vengono assegnate agli
studenti come tesi di laurea, così da ricostruirne la storia. Sono proprio
quegli scheletri a raccontare chi fossero le persone sepolte là dentro… (recita
l’articolo).
Tutto questo cosa c’entra con sant’Agostino
finito a Pavia? Vediamo di spiegarlo.
Tratto da:
Cleonice
Baggini
scoperte
l'anno 1695 nella Basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia.
Regia
Università di Pavia.
Capitolo II
…."il
dodici ottobre 1842 si schiuse per la dodicesima volta, dopo il decreto di
Benedetto XIII, il venerato sepolcro del Vescovo d’Ippona". E qui si fa
l’esame delle ossa e si enumerano. Fra l’altro si dice: "avendo immerso le
ossa del Santo nella soluzione di silicato di potassa calda, …
Un medico
del 1842, nel manipolare le ossa, era in grado di dirci a che individuo
appartenevano, quanti anni aveva e quanto era alto. Di questi dati non c’è
traccia. C’è un silenzio assoluto.
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"Basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro"
RispondiEliminapoi se anche le ossa di Agostino fossero arrivate a Pavia ai tempi di Liutprando penso che non ci fosse per niente certezza che esse fossero custodite in quella specifica chiesa. ugualmente, se le ossa di Agostino arrivarono in sardegna chi assicura che esse furono custodite e poi magari portate via proprio da Cagliari...
si, volevo sapere se c'è in rete qualche valido forum dove si discuta di questioni come quelle trattate in questo blog.
grazie, Demetrio (nickname).
signor Demetrio
RispondiEliminadei forum non so nulla. Io sto iniziando ora. Quanto segue ... le sarà già noto:
Paolo Diacono da Cividale, dove nacque nel 720 (o forse nel 730), raggiunse Pavia in giovane età per seguire gli studi in quella che allora era la capitale longobarda. Si formò alla corte del re Rachis.ed alla scuola del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro, dove conseguì la carica di docente. Nel 774 visse il crollo del regno longobardo e a causa della prigionia del fratello entrò alla corte di Carlo Magno. Una volta che il fratello venne liberato, Paolo Diacono scappò e si fece monaco nel monastero di Montecassino.
Detto questo abbiamo saputo, poi, che Paolo Diacono per sapere quello che riguardava sant’Agostino e della trasferta a Pavia è ricorso allo storico inglese Beda il Venerabile.
Ma nel monastero di San Pietro in Ciel d’Oro … nessuno sapeva, o ricordava, niente? RoBer (nome .... d'arte)
leggevo in " Sul tema del falso in diplomatica.Considerazioni generali e due dossier documentari a confronto* di Michele Ansani, reperibile in rete tramite i motori di ricerca.
RispondiElimina----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
il racconto (succinto: «Liudbrandus audiens quod Sarraceni depopulata Sardinia etiam loca fedarent illa, ubi ossa sancti Augustini episcopi propter vastationem barbarorum olim translata et honorifice fuerant condita, misit et dato magno praetio accepit et transtulit ea in Ticinis ibique cum debito tanto patri honore recondidit») è tramandato da Beda a gran parte delle fonti alto-medievali : viene ripreso, con un calco sostanzialmente letterale, anche da Paolo
Diacono . Ma il De temporum ratione e l’Historia Langobardorum non fanno alcun cenno a un’elezione di S. Pietro in Ciel d’Oro quale luogo per il riparo delle reliquie; notizia che peraltro compare (forse per la prima volta) nel Chronicon composto da Adone, vescovo di Vienne, in tarda età carolingia − che a sua volta da Beda (fonte principale dell’opera) evidentemente dipende −, in forma di semplice aggiunta al racconto standardizzato della traslazione . Se ne ricava che il nesso tra S. Pietro in Ciel d’Oro e reliquie agostiniane è in alcuni testi certamente già stretto nel IX secolo; verrà ripreso e sviluppato più avanti: nel pieno XII secolo e probabilmente rielaborando fonti di provenienza locale , .....
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Mr. RoBer, quel che mi incuriosisce come profano è quale potrebbe essere stata la fonte dello stesso Beda... e se la notizia su Agostino sia poi attendibile o meno... cioè forse dovrei leggermi qualche monografia su Beda oppure avere la fortuna di incontrare qualche medievista o medioevalista al bar oppure su un forum.
Demetrio
Signor Demetrio si deve accontentare:
RispondiEliminaIl Santo Sepolcro è uno solo. Il nome San Sepolcro viene dato a chiese che hanno qualche reliquia proveniente dal Santo Sepolcro. Una chiesetta, con tanto di reliquia, divenuta poi Borgo, si chiama Sansepolcro.
Le Basiliche (dette martyria) sono il luogo dove si tributa un culto sepolcrale a un importante personaggio: come la Basilica costantiniana di san Pietro in Vaticano e la Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme da questi illustri esempi si diffuse a tutte le altre chiese.
Quella di Pavia, Basilica di san Pietro in Ciel d’Oro, da monastero.. fu consacrata da Papa Innocenzo II nel 1132. Quale santo importane c’era??? Aiutiamoci con le ipotesi.
Cattedrale : dove c’è la cattedra del Vescovo.
Francisco d’Esquivel (1550-1624) viene nominato Arcivescovo di Cagliari. Dipendeva da quello di Sassari perché a Sassari c’erano reliquie più importanti di quelle di Cagliari. Francisco d’Esquivel divenne archeologo. Cagliari fu setacciata.
In Cattedrale, oggi, ci sono tre cripte, con le centinaia di reliquie di martiri e santi. L’inaugurazione avvenne nel 1618. Poi ci fu la grande peste. Nel 1695 un maldestro muratore ritrovò l’urna di Sant, Agostino.
Io ... devo fare alcune verifiche ... con calma.
sempre RoBer
Mr Demetrio
RispondiEliminaVisto che ha scritto:- oppure avere la fortuna di incontrare qualche medievista o medioevalista al bar –
invece che DA bar … mi permetta una domanda: E’ stato fortunato?
La saluto Rolando Berretta (non Beretta)
si grazie signor Berretta (Mr. RoBer), intanto ho scaricato dalla rete il pdf sul Tempio di Kom Ombo e lo leggerò con interesse. mi piace documentarmi su diversi argomenti sia attraverso ricercatori accademici sia attraverso ricercatori indipendenti. chiedevo così se ci fosse qualche forum che dibattesse su questioni di storia e archeologia riguardanti la Sardegna ma appunto è possibile dialogare e scambiare idee anche grazie ai blog come questo del signor P. Montalbano.
RispondiEliminala questione delle reliquie di Agostino, Sardegna-Pavia, è un argomento che m'interessa parecchio tenendo conto che lo schema pare ripetersi con Lussorio seppure poi in quel caso si vada a finire anche a Pisa per poi tornare a Cagliari nel Seicento andare magari a Selargius e perchè no rientrare a Forum Traiani.
Ok, alla grande e buon lavoro.
Demetrio
Se si scarica dal web: STORIA E LEGGENDA – La traslazione di sant’Agostino dall’Africa a Cagliari di Mons. Luigi Cherchi…. c’è un BARBARORUM che non è uscito dalla penna di Beda.
RispondiEliminaLiudbrandus audiens quod Sarraceni depopulata Sardinia etiam loca fedarent illa, ubi ossa sancti Augustini episcopi propter vastationem barbarorum olim translata et honorifice fuerant condita, misit et dato magno praetio accepit et transtulit ea in Ticinis ibique cum debito tanto patri honore recondidit
mentre la Mitra e il Pastorale finirono a Valencia nel 1611.
RoBer
Si hanno molti dubbi sul luogo dove i vescovi africani avessero "nascosto"la loro più preziosa reliquia. Non dimentichiamo il motivo dell esilio dall africa ed il motivo per cui su tante cose la storia tace. L arianesimo proibiva l iconografia e il culto di reliquie. La tradizione ci indica sotto l attuale palazzo accardo il luogo della sepoltura di agostino;io sono del parere che ,dovendo nascondere una reliquia di tale importanza sarebbe stato piu logico farlo entro terra piu lontano dal mare, diventano piu attendibili la basilica di san saturno o le grotte di san guglielmo. Trovo interessante l ipotesi del santo sepolcro anche se molto fantasiosa.
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