I misteri del primo decapitato
d'America. Scoperto in Brasile un cranio di 9.000 anni fa, coperto
da entrambe le mani mozzate e disposte in senso opposto. Chi era, perché è
stato ridotto così e dov'è il resto del corpo?
di Erika Engelhaupt
Gli archeologi hanno scoperto il più antico caso di
decapitazione del Nuovo Mondo. Il cranio appartiene a un giovane uomo sepolto
in Brasile 9.000 anni fa. Le mani dell'uomo, a loro volta mozzate, sono
disposte in modo particolare: la sinistra è stata appoggiata sul lato destro
della faccia con le dita rivolte verso l’alto, mentre la destra copre il lato
sinistro con le punte rivolte in basso. Nessuno, pare, ha mai visto finora
qualcosa del genere. Perché quest'uomo fu decapitato? Perché quella posa? E
dov'è il resto del corpo?
André Strauss
del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology ha rinvenuto il cranio, ma ancora non è
riuscito a rispondere a questi interrogativi. La scoperta è avvenuta nel sito
di Lapa do Santo, nel Brasile orientale; il
cranio era nascosto sotto una roccia, parzialmente schiacciato a causa del
lungo seppellimento. Strauss ha continuato a setacciare il resto del sito alla ricerca del corpo,
ma senza successo.
L'ultima cosa che Strauss o altri si aspettavano in un sito
così antico era una testa decapitata: il più antico caso finora documentato in
America del Sud risale a "soli" 3.000 anni fa in Perù, praticamente
al lato opposto del continente. Poiché tutti gli altri casi finora riscontrati
in America del Sud sono sulle Ande (da parte delle culture Nazca, Moche, Wari, Tiwanaco) finora si pensava che la pratica della
decapitazione sul continente meridionale fosse un fenomeno prettamente andino.
La scoperta obbliga gli studiosi a rivedere molte ipotesi formulate finora su
questa pratica e sulla sua diffusione.
Il ritrovamento ha sollevato molti altri interrogativi.
Uno di questi è: come hanno fatto questi cacciatori raccoglitori che avevano
uno stile molto semplice e disponevano di pochi strumenti (di certo non un
machete) a tagliare la testa? Una delle ipotesi formulate sembra confermata da
Sue Black, antropologa forense alla University of Dundee.
Black ha osservato delle somiglianze con un caso
attuale a cui sta lavorando, in cui lo scheletro di una donna era stato
decapitato. Le vertebre del collo dell’úomo trovato in Brasile presentano lo stesso
tipo di fratture, suggerendo dopo essere stata parzialmente tagliata, la sua
testa è ruotata e staccata manualmente. Un lavoro decisamente difficile e
alquanto cruento.
Lapa do Santo è
anche il sito in cui è stato rinvenuto lo scheletro più antico dell'America del
Sud, soprannominato Luzia, e la più antica forma di arte rupestre della
regione: una figura incisa che rappresenta una figura con un fallo
sproporzionato, che gli archeologi hanno soprannominato "the little horny man" . Questi cacciatori raccoglitori quindi
sembrano condividere lo stesso interesse di miriadi di culture nella storia
dell'umanità verso ciò che è legato al sesso, alla fertilità, e la morte.
I crani ad esempio sono oggetti tutt'ora molto
rappresentati, soprattutto nella moda. Per molte civiltà hanno costituito
trofei di guerra: l'imperatore inca Atahualpa beveva dal cranio incrostato d'oro di un
rivale, forse il fratello. “Questi comportamenti praticati in varie parti del
mondo spesso non hanno legami fra loro”, spiega l'antropologa del Natural History Museum di
Londra Silvia Bello, esperta di pratiche funerarie. “L'unica cosa che li
accomuna è la fascinazione degli esseri umani nei confronti delle teste e dei
crani".
Non sappiamo perché l'uomo di Lapa do Santo sia stato decapitato, ma gli
studiosi tendono a escludere che si tratti di un trofeo. Il cranio non presenta
buchi o segni che ci si potrebbe aspettare se la testa fosse stata ripulita, e
il cervello rimosso, per essere esibita.
Strauss inoltre dubita sia stato ucciso in
quanto rivale o nemico: l'analisi degli isotopi dello stronzio nelle ossa
indicano che il decapitato era una persona del luogo; potrebbe forse non essere
vittima di un'esecuzione, ma magari morì per cause naturali e la sua testa
venne rimossa e sepolta per ragioni a noi sconosciute.
"Suggeriamo una decapitazione rituale anziché l'ottenimento di un trofeo",
scrivono nello studio pubblicato suPlosOne i ricercatori, "il che
testimonierebbe la diffusione di riti funerari sofisticati tra i cacciatori
raccoglitori delle Americhe durante il primo periodo Arcaico. In assenza di
architetture elaborate o beni di lusso, sembra che gli antichi abitanti di Lapa do Santo ricorressero al corpo umano per
esprimere le proprie credenze cosmologiche sulla morte".
Resta comunque un mistero la disposizione delle mani sul
volto (nell'immagine, la ricostruzione dei ricercatori). "Sicuramente
hanno una forte valenza simbolica", commenta l'antropologo John Verano della Tulane University. “Destra e sinistra, ovvero il dualismo”. Quello degli
opposti è un tema ricorrente degli Inca e di altre culture sudamericane.
Difficile però dire se questa disposizione delle mani avesse un significato
positivo o negativo; probabilmente entrambi.
Fonte: http://www.nationalgeographic.it
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