conserverebbero solo i frammenti. Secondo gli scienziati del team, potrebbe trattarsi di un vasto sito neolitico complementare a quello di Stonehenge, ma c'è anche chi pensa che tra i due luoghi non ci siano collegamenti.
martedì 15 settembre 2015
Archeologia. Nuove scoperte da Stonehenge
Archeologia. Nuove scoperte da Stonehenge
Un'importante scoperta
archeologica: i resti di un vasto sito neolitico con 90 monoliti sepolti e
disposti a forma di arena sono stati individuati dai radar a meno di 3 km
da Stonehenge. Gli aggiornamenti su un lavoro durato 5 anni.Gli scienziati dello Stonehenge Hidden Landscaped
Project hanno annunciato di aver individuato, a meno di 3 km da
Stonehenge, i resti di 90 monoliti sepolti sotto l'erba, alcuni dei quali
dovevano essere originariamente alti 4,5 m. Le strutture che risalgono forse a
4600 anni fa, si troverebbero sotto al complesso di Durrington Walls, e
compongono una sorta di arena a forma di "C".
I megaliti sono stati
individuati con avanzate tecniche di scansione radar del sottosuolo ma non
disseppelliti. Una trentina sarebbe ancora intatta ma rovesciata, mentre degli
altri si
conserverebbero solo i frammenti. Secondo gli scienziati del team, potrebbe trattarsi di un vasto sito neolitico complementare a quello di Stonehenge, ma c'è anche chi pensa che tra i due luoghi non ci siano collegamenti.
conserverebbero solo i frammenti. Secondo gli scienziati del team, potrebbe trattarsi di un vasto sito neolitico complementare a quello di Stonehenge, ma c'è anche chi pensa che tra i due luoghi non ci siano collegamenti.
La scoperta è stata fatta
all'interno di un progetto di scavi e analisi che va avanti da 5 anni e di cui
vi avevamo aggiornato circa un anno fa, il 10 settembre 2014.
Il sito neolitico di
Stonehenge non finisce mai di sorprendere. Grazie all'utilizzo di tecnologie
all'avanguardia in grado di scandagliare il terreno sono stati scoperti 17
nuovi monumenti nascosti sotto i sedimenti: in un'area di circa 10 chilometri
quadrati, a poca distanza dal famoso cerchio di megaliti, gli studiosi
dell'Università di Birmingham e dell'austriaco Ludwig Boltzmann Institute for
Archaeological Prospection and Virtual Archaeology hanno trovato e mappato
canali, luoghi di sepoltura, fossati, cumuli artificiali, scavi e segni di
antiche costruzioni.
Per il progetto Stonehenge
Hidden Landscaped Project, iniziato nel 2010, gli archeologi non sono scesi in
campo con picconi e vanghe ma hanno utilizzato metodi innovati per
l'archeologia, capaci di "vedere" anche a tre metri di profondità: georadar (GPR,
da ground penetrating radar) per esaminare il sottosuolo e magnetometri per
rilevare anomalie del campo magnetico terrestre causate dalla presenza di
strutture artificiali. Dopo la ricerca sul campo, tutti i dati sono stati
interpretati da software e trasformati in una mappa 3D, la più accurata finora
realizzata.
Che il sito di Stonehenge,
patrimonio dell'umanità dell'Unesco dal 1986, fosse più articolato del solo
monumento circolare e presentasse altre strutture correlate, era noto, ma gli
scienziati non di aspettavano una così grande quantità di altre testimonianze
antropiche e di approfondimenti su quelle già note. Per esempio, sotto uno dei
numerosi tumuli è stata rilevata una costruzione di legno lunga 33 metri e
larga 7, vecchia di 6.000 anni, forse usata per i riti di sepoltura. Anche il cursus,
una distesa di cumuli e fossati, che a Stonehenge misura 3 chilometri di
lunghezza e 100 metri di larghezza, ha riservato novità: è stata infatti
trovata un'apertura che, secondo gli archeologi, veniva usata come porta per
accedere ai monumenti. E a Durrington Walls, altro luogo appartenente al sito
inglese, sono stati individuati 60 buchi, ora coperti, nei quali forse erano
inseriti dei megaliti. Ancora una volta Stonehenge rinnova e alimenta il suo
fascino.
Fonte:
http://www.focus.it/cultura/mistero/i-segreti-di-stonehenge
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