domenica 19 aprile 2015
10 antiche civiltà sconosciute, dimenticate fra gli oceani del tempo
10 antiche civiltà sconosciute, dimenticate fra gli oceani
del tempo
Isaac Newton diceva: “Se ho visto più lontano
è perché sono salito sulle spalle dei giganti che mi hanno preceduto”.
Questa affermazione può essere estesa anche a tutte le
civiltà moderne, che devono molto agli antichi popoli vissuti in
epoche precedenti. La storia di Sumeri ed Egizi, così come degli antichi Greci
e Romani, fanno parte del bagaglio culturale di ognuno di noi, ma ci sono altre
civiltà, poco conosciute e studiate, che forse hanno ugualmente
contribuito allo sviluppo dell’umanità.
Gli Harappani
Conosciuta anche come la civiltà della valle
dell’Indo, gli Harappani erano una popolazione che viveva in alcune zone dell’attuale
Pakistan e dell’India. Intorno al 2600 a.C., alcuni villaggi degli Harappani si
svilupparono in vere città, che contavano migliaia di abitanti. Probabilmente
per repentini cambiamenti climatici, tutte le città furono completamente
abbandonate intorno al 1800 a.C. Le popolazioni migrarono in altre zone, fino a
che si perse la memoria della civiltà della valle dell’Indo, e del suo nome.
Harappa e Mohenjo-Daro sono i due più grandi siti di questa civiltà.
Gli Hatti
Quella degli Hatti era una antica civiltà, che abitava
l’attuale Anatolia, che significa appunto terra di Hatti.
Probabilmente si trattava di una popolazione indigena, presente nella zona da
26° secolo fino al 18° secolo a.C. Questo fu il primo popolo a realizzare un
centro abitato in muratura, Çatal Huyuk, la cui caratteristica era di non avere
strade, ma case attaccate una all’altra, a cui si accedeva tramite scale a
pioli, appoggiate sui tetti a lastrico solare e passando da un tetto all’altro.
Gli Hatti vivevano in città-stato o in piccoli regni teocratici che, dal 2200
a.C. furono progressivamente conquistati dagli Ittiti. Certamente parlavano una
lingua propria, ma non hanno lasciato testimonianze scritte, e quello che si sa
di questo popolo si deve proprio agli Ittiti, che assorbirono molta della loro
cultura.
Gli Hurriti
Un’altra civiltà che influenzò molto gli Ittiti fu
quella degli Hurriti, che vissero nel nord della Mesopotamia durante
l’età del bronzo. Nel terzo millennio a.C. questo popolo viveva in città-stato,
la più importante delle quali era Urkesh, dove sono stati scoperti i primi
documenti in lingua hurrita, e la statua di un leone, ora al museo del Louvre
di Parigi. Purtroppo, esistono pochissimi manufatti della loro civiltà; la
maggior parte di ciò che si sa proviene dagli scritti di altre culture, tra cui
gli Ittiti, i Sumeri, e gli Egizi, che apprezzavano particolarmente i loro
oggetti in ceramica. Verso la fine del 16° secolo a.C., gli Hurriti furono
sottomessi dagli Ittiti e persero la propria autonomia.
La civiltà di Nok
Prende il nome dal villaggio nigeriano in
cui sono stati scoperti i primi reperti di questa misteriosa cultura: la
civiltà di Nok fiorì durante il primo millennio a.C., prima di scomparire nel
II secolo d.C. Alcune teorie ipotizzano che l’eccessivo sfruttamento delle
risorse naturali abbia giocato un ruolo importante nel declino della
popolazione. In ogni caso, gli studiosi ritengono che questo popolo svolse
un ruolo importante nello sviluppo di altre culture nella zona, come ad esempio
quella degli Yoruba e degli abitanti del Benin. Forse gli esempi più noti dei
loro manufatti artistici sono le figure in terracotta, che probabilmente
rappresentano i loro dei. Furono anche il primo popolo dell’Africa subsahariana
a praticare la siderurgia, forse appresa dai Cartaginesi. Nessun reperto
scritto può aiutare a conoscere meglio questa cultura, e anche se è ritenuta
una delle prime civiltà africane, gli studi su questo popolo sono lentissimi,
perché purtroppo la Nigeria è una nazione dove è difficilissimo effettuare
studi archeologici.
La Terra di Punt
La terra di Punt è un luogo quasi leggendario:
non si sa con certezza dove fosse, l’attuale Somalia rappresenta l’ipotesi più
convincente. La prova dell’esistenza di questa terra e del popolo che la abitava,
arriva da alcune iscrizioni sul tempio di Amon, in Egitto, fatto edificare
dalla regina Hatshepsut (XV° secolo a.C.), che inviò una spedizione commerciale
in quel paese ricco di incenso, mirra, ambra, oro, lapislazzuli, avorio ed
ebano. Anche la Bibbia cita il Punt, come il luogo dove si stanziarono i
discendenti di Cam, figlio di Noè.
La civiltà di Norte Chico
La civiltà di Norte Chico, che prende il nome dalla
regione costiera del Perù centro- settentrionale, rappresenta la più
antica forma di organizzazione sociale del Sud America, costituita da una
decina di popolazioni, che vissero in quel territorio tra il 5000 ed il 1800
a.C., costruendo palazzi e piramidi, città e sistemi di irrigazione. Una
società evoluta, che influenzò tutte le successive civiltà andine, compresa
quella degli Incas. La loro scomparsa è probabilmente dovuta alla perdita di
fertilità del territorio in cui vivevano.
Gli Elamiti
Anche se il nome che questo popolo dava a se stesso
era Haltam, il nome di “Elam” deriva dalla trascrizione ebraica della parola.
La civiltà Elamita si sviluppò principalmente nell’odierno Iran, ed
in una piccola porzione dell’Iraq. Fu una delle prime civiltà della regione,
nata nel terzo millennio a.C., e che per più di mille anni rimase un regno indipendente.
Si sa molto poco di questo popolo, perché gli scribi elamiti non documentavano
la loro mitologia o le espressioni artistiche, la scrittura era usata solo per
onorare il re o svolgere compiti amministrativi, quindi la ricostruzione della
storia dell’Elam si base principalmente su fonti esterne mesopotamiche.
La civiltà Dilmun
Una fiorente civiltà, che si sviluppò grazie alla
posizione privilegiata lungo le vie commerciali del Golfo Persico, fu quella di
Dilmun, che comprendeva un’area situata tra gli attuali Bahrain, Kuwait, e
zone costiere dell’Arabia Saudita. Anche se esistono poche prove concrete, gli
studiosi ritengono che alcuni siti, in particolare Saar e Qal’at al-Bahrain,
siano antichi insediamenti del popolo Dilmun. Saar è ancora in fase di studio,
ma un gran numero di reperti già trovati risalgono al III millennio a.C., dando
credito alla teoria che sia stata costruita dalla civiltà Dilmun. Numerose
sorgenti d’acqua scorrono in tutta l’area, e i ricercatori ritengono che ciò
possa aver fatto nascere la leggenda che il Giardino dell’Eden si trovasse in
Bahrain. Descritto come “il luogo dove sorge il sole”, Dilmun ha svolto un
ruolo importante nella mitologia sumera: secondo la leggenda, Dilmun era il
luogo dove Utnapishtim, eroe divinizzato, fu portato dagli dei a vivere per
l’eternità.
Gli Zapotechi
Le civiltà Maya ed Azteca sono le più conosciute
dell‘America Centrale, è poco nota invece quella degli Zapotechi, che furono
tra i primi, in quella zona, a praticare l’agricoltura e ad usare la scrittura.
Le prime tracce di questa civiltà risalgono al 1000 a.C. Costruirono una delle
prime città conosciute del Centro America, Monte Alban, edificata intorno al
500 a.C., che raggiunse i 25.000 abitanti, e cominciò a declinare solo dopo il
1000 d.C. A Monte Alban, una classe privilegiata composta da sacerdoti,
guerrieri, e artisti governava sulle classi inferiori. Malgrado gli Zapotechi
siano stati sottomessi dagli Aztechi, rimasero sempre un popolo fiero e
guerriero, che si ribellò per molto tempo anche ai conquistadores spagnoli.
La civiltà di Vinča
La cultura di Vinča, che deve il nome al villaggio
dove fu ritrovato il più grande insediamento neolitico in Europa, fu una
civiltà preistorica che si sviluppò neiBalcani tra il VI e il III millennio
a.C. Le popolazioni assimilabili a questa cultura, sapevano lavorare i metalli,
e forse furono i primi ad usare il rame. Alcuni simboli, disegnati su statuette
e piatti di ceramica, fanno pensare ad una sorta di proto-scrittura; numerosi
oggetti di culto fanno supporre che la vita spirituale rivestisse grande
importanza; i morti venivano sepolti in apposite necropoli.
Fonte: http://www.vanillamagazine.it/
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Hai dimenticato i nuragici.
RispondiElimina...gli Etruschi?
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