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martedì 28 aprile 2015

Breve riflessione sui Giganti di Monte Prama

Breve riflessione sui Giganti di Monte Prama
di Pierluigi Montalbano



Spesso mi chiedono cosa penso di Monte Prama. Riassumo in breve. Intorno all'800 a.C. in questo sito fu concretizzato il progetto di monumentalizzazione di un'area funeraria con la collocazione di statue a margine di un percorso stradale. Ciò era pratica usuale nelle zone aramaiche e nord siriane, con cicli scultorei allineati nei punti di passaggio come porte delle cittadelle e vie processionali, per celebrare la regalità della dinastia regnanti, di cui si esaltavano l'aspetto eroico e i successi militari, il tutto sotto la protezione degli dei. Ebbene questo è lo specchio di Monte Prama, con la volontà dei potentati nuragici che dominavano il Sinis e decisero di "apparire" oltre che di "essere". Aprirono botteghe scultoree raffinate nelle quali idearono e realizzarono grandi eroi che, insieme ai consueti simboli nuragici (betili e piccoli nuraghi in pietra), furono posti nella via di passaggio più frequentata dell'epoca. 
I betili sono caratteristici simboli legati al mondo funerario, già nelle Tombe di Giganti. 
I piccoli nuraghi in pietra sono l'espressione più forte della simbologia nuragica legata alla protezione da parte dei potenti avi che realizzarono i nuraghi.

Nell'immagine: L'Heroon di Monte Prama dal libro "Giganti di Pietra" - Fabula editore

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