Videocorso di archeologia, ottava lezione: Le Tombe di Giganti
Università di Quartu Sant'Elena
Riprese di Fabrizio Cannas
Relatore Pierluigi Montalbano
Le tombe di giganti sono sepolture monumentali in
pietra che ricordano, nello schema planimetrico, la riproduzione della testa di
un toro (protome taurina), un simbolo della religione dei sardi preistorici fin
dal lontano neolitico. Sono costituite da un lungo corridoio di derivazione
dolmenica (la camera sepolcrale), generalmente absidato e pavimentato, con facciata
ad arco che si prolunga lateralmente in due ali di muro delimitante un'area chiamata
esedra, una piazzetta dedicata alle cerimonie in onore dei defunti. Al centro
del prospetto, si apre il portello d'accesso al vano funerario. In base alle
caratteristiche architettoniche, le tombe di giganti si dividono in due grandi
gruppi: con stele e ortòstati il primo, diffuso maggiormente nel nord Sardegna;
con facciata a filari e ingresso con architrave il secondo, più frequente nel
sud dell’isola. I termini cronologici delle tombe dei giganti abbracciano
l'intero II Millennio a.C., l’età del Bronzo, ma il loro utilizzo è durato a
lungo, fino al periodo Medioevo.
Al primo Bronzo (1900-1500 a.C.) sono riferite le
tombe di giganti a struttura ortostatica, con la camera funeraria a sezione
trilitica o rettangolare (come i dolmen dai quali derivano) e la muratura
perimetrale realizzata con grandi pietre. La fronte del monumento presenta al
centro la monumentale stele, stretta da lastre disposte a coltello che
decrescono in altezza verso le estremità delle ali, rinforzate alla base da
altre pietre disposte con funzione di bancone/sedile. Alle sezioni dolmeniche e
trapezoidale delle camere tombali, succedono sezioni ogivali. Lo stile
dell'aggetto è dato dalla sporgenza graduale dei fìlari, mentre in quelle
isodome è ottenuto dal taglio obliquo dei conci. A volte, la pietra sommitale
che conclude il prospetto delle tombe nuragiche presenta tre scanalature che
combaciano con quelle della prima lastra di copertura, costituendo tre fori che
accoglievano una triade di piccoli betili.
Secondo lo Spano, un archeologo sardo dell'Ottocento,
le tombe di giganti erano mausolei di famiglia; altri le ritengono sepolture
dei capi delle tribù nuragiche, mentre per Lilliu e Contu erano tombe
comunitarie destinate a accogliere gli abitanti del vicino villaggio. Da
Aristotele sappiamo che i sardi erano soliti frequentare le tombe degli antichi
eroi per dormire presso di esse per 5 giorni per invocare, dai parenti defunti
protezione, aiuto e la guarigione da eventuali ossessioni. Non abbiamo a oggi
elementi certi per individuare i rituali funerali in uso nelle tombe di
giganti. Verosimilmente si tratta di sepolture secondarie dei resti
scheletrici, secondo la tradizione delle culture campaniforme e Bonnanaro, ma non
mancano esempi d’inumazione primaria sotto un letto di ciottoli fluviali, con
il corpo che poggiava direttamente sul pavimento della camera. Il corredo
funerario, costituito da vasi, strumenti e oggetti d'ornamento, può trovarsi
accanto agli scheletri ma sono frequenti anche nicchie nelle pareti interne o piccoli
vani a lato dell’ingresso.
Il corso dell'anno accademico 2014/2015 si svolge nell'aula magna dell'Università di Quartu Sant'Elena, ogni martedì alle ore 17.00, in Viale Colombo 169.
Con la collaborazione dell'istituto, del videomaker Fabrizio Cannas e del docente, Pierluigi Montalbano, saranno offerte sul canale Youtube tutte le lezioni di archeologia previste nel programma. L'accesso è libero e gratuito.
I lettori sono invitati a proporre suggerimenti per migliorare la fruibilità o altre caratteristiche.
Se qualcuno fosse interessato a collaborare, ad esempio inserendo i sottotitoli in inglese, sarebbe il benvenuto. Per visionare le lezioni è sufficiente
cliccare sui link sotto.
Buon ascolto e buona visione.
8° Lezione: Architetture funerarie, le Tombe di Giganti
7° Lezione: I nuraghi a corridoio e il Sistema Onnis
6° Lezione: L'alba della Civiltà Nuragica
5° Lezione: Le Domus de Janas e il culto dei defunti
4° Lezione: Dall'età della pietra all'età dei metalli
3° Lezione: Le prime civiltà del Mediterraneo
2° Lezione: scavo, stratigrafia, fonti e materiali
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