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mercoledì 24 giugno 2015

Nuragici e Shardana in Palestina?

Nuragici e Shardana in Palestina?




L’interesse per i Shardana cresce fra i curiosi sardi della storia isolana più antica. E ora si parla di una presenza di Shardana di origine nuragica in una antica cittadella della Palestina»
 
In effetti di recente l’archeologo israeliano Adam Zertal, professore nell’Università di Haifa, che dirige una serie di scavi nelle rovine di El-Ahwat, ha pubblicato un libro in cui, utilizzando le risultanze dei suoi scavi e una serie di documenti di diversa provenienza, ricostruisce la storia di Sisara, un personaggio citato nella Bibbia, ucciso a tradimento da una donna, "la maschia" Giaele. L'interesse per noi sardi è costituito dal fatto che Sisara sarebbe stato il capo degli antichi Sherdana della zona e che El-Ahwat sarebbe sorta sulle rovine di una cittadella fortificata, le cui architetture hanno caratteri che la fanno somigliare a quella che sarebbe potuta essere una cittadella nuragica. Gli Sherdana — ha scritto Paolo Merlini sulla "Nuova Sardegna" — sarebbero «un popolo di navigatori e di guerrieri giunti dalla Sardegna. Erano stati nemici degli Egizi, che li rappresentavano con un elmetto su cui svettavano due corna. Ma poi, dopo che furono sconfitti e sottomessi, accettarono di diventarne servitori e di presidiare per loro conto località strategiche. Diventarono, in una parola, mercenari». Sarebbero stati loro, dunque, a importare nell’area palestinese elementi e modi di costruire propri dell'architettura nuragica.
L'archeologo sardo Giovanni Ugas, che insegna nell‘Università di Cagliari, e che ha scavato anche lui nelle rovine di El-Ahwat, interrogato dallo stesso Merlini se ci siano davvero, e quanto siano stringenti, le somiglianze fra le architetture cosiddette "nuragiche" di El-Ahwat e quelle sarde, ha risposto: «La questione è abbastanza complessa. Ritengo che ci siano delle analogie, ma è abbastanza comune, in quell’area orientale del Mediterraneo, trovare influenze in campo architettonico provenienti dal settore occidentale, e mi riferisco in particolar modo alla Sardegna e alla Corsica. E queste influenze sono venute in seguito ai movimenti dei 'Popoli del mare”, tra i quali troviamo appunto gli antichi Shardana. Quanto all'origine di questo popolo — continua Ugas, che sta per pubblicare un suo libro proprio su questo argomento — esistono diverse scuole di pensiero: io per quanto mi riguarda sostengo che proviene dalla Sardegna».
Il
 prof. Bartoloni, interrogato sullo stesso argomento, ricorda che in effetti la Palestina era un grande serbatoio di truppe mercenarie per i faraoni, i quali utilizzavano truppe locali per le loro guarnigioni dislocate nel territorio. La riprova è fornita dal ritrovamento nell’area della Palestina centro-meridionale di numerosi sarcofagi di terracotta che imitano quelli egiziani, ma che hanno caratteristiche peculiari, come ad esempio i copricapi piumati. Questi sarcofagi sono attribuiti a ufficiali Sherdana che avevano assunto usanze egiziane. Un frammento di questi sarcofagi è stato rinvenuto anche in Sardegna, a Neapolis, l’attuale Santa Maria di Nabui presso Guspini: lo stesso Bartoloni lo ha segnalato in un articolo intitolato Un sarcofago antropoide filisteo di Neapolis (Oristano-Sardegna) sulla "Rivista di Studi fenici", edita dal Cnr (volume XXV, I ), già nel 1997.
«Comunque - conclude il prof. Bartoloni non sappiamo assolutamente e non vi sono prove al riguardo che gli  Sherden provengano dalla Sardegna, nè che dalla Palestina siano transitati sulla nostra isola. Non basta un circoletto di pietre per fare un nuraghe».

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