Va da sé che la soluzione di tali quesiti spalanca una porta che sinora l’Accademia aveva tenuto ermeticamente sbarrata. Non solo. Il chiarimento sul nome dei monumenti porta automaticamente a chiarire la funzione del monumento stesso, chiudendo finalmente un’enorme falla culturale attraverso cui gli accademici sinora hanno lasciato sfuggire e affievolire le migliori energie dedicate allo studio della nostra memoria storica.
Fino ad oggi era noto che il rapporto base altezza della cupola del pozzo, è caratterizzato da una geometria architettonica che coincide con buona approssimazione con una geometria astronomica. In altre parole, la linea passante tra il punto nord della base della cupola e il foro apicale forma un angolo (rispetto alla verticale) coincidente con l’angolo che caratterizza punto in cui la luna attraversa il meridiano nel giorno del lunistizio maggiore settentrionale.
Lebeuf nella sua opera si è preso la briga di capire la precisione dell’orientamento astronomico in questione, concludendo che se il pozzo fosse stato costruito attorno al 1000 a.C. (cioè riferendosi ai dati astronomici che caratterizzano la luna in quell’epoca) la precisione dell’orientamento sarebbe pari a più o meno 3 primi (un ventesimo di grado).
Considerando che siamo in una fase (di un ciclo millenario) dove l’altezza della Luna al lunistizio maggiore settentrionale si abbassa di 2 primi ogni 300 anni, è facile dedurre che l’orientamento mostra che i costruttori furono capaci di una precisione assoluta, sbalorditiva se riferita a 3000 anni fa.
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