mercoledì 16 giugno 2010
Reperti archeologici clandestini
Cagliari, denunciato un imprenditore, trovati a casa sua reperti archeologici.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, nel corso di una attività di polizia giudiziaria, ha trovato e sequestrato alcuni reperti archeologici di epoca romana durante una perquisizione, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, nell'abitazione di un facoltoso imprenditore edile cagliaritano, nell'ambito di un procedimento penale relativo ad ipotesi di reato per violazione della legge fallimentare.
Nel corso della perquisizione della lussuosa villa le Fiamme Gialle hanno trovato i reperti romani che esposti quali importanti complementi d'arredo. Tutti i manufatti, fra cui alcune anfore, statuette votive ritraenti figure maschili e femminili, nonché alcune lucerne, sono stati sequestrati e posti a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e dei funzionari della Soprintendenza. L'imprenditore è stato denunciato poiché sprovvisto di qualsiasi documentazione attestante la legittima provenienza ed il lecito titolo di possesso degli oggetti.
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/184692
Ricapitolando…un ex-imprenditore (essendo fallito dovrebbero cancellarlo dalle liste degli affaristi) cagliaritano, apparentemente facoltoso (se è fallito non credo abbia tanti soldi in tasca) e proprietario di una lussuosa villa (beato lui) arredava la sua dimora con reperti archeologici clandestini.
La domanda è d’obbligo: “Perché omettono il nome?”
La legge sulla privacy dovrebbe possedere il requisito della reciprocità, ossia i cittadini dovrebbero avere la possibilità di sapere l’identità di chi commette reati per evitare di avere a che fare con loro! Siamo alle solite: a volte la legge agevola chi fa il furbo. Spero vivamente di leggere il nome o vedere in faccia il personaggio in questione in qualche TG o sulla carta stampata, anche perché il condominio nel quale vivo dovrà eseguire il rifacimento della facciata del palazzo e non vorrei che questo tizio continuasse indisturbato a svolgere le sue avventurose mansioni di imprenditore edile fallito, magari tramite qualche prestanome.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, nel corso di una attività di polizia giudiziaria, ha trovato e sequestrato alcuni reperti archeologici di epoca romana durante una perquisizione, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, nell'abitazione di un facoltoso imprenditore edile cagliaritano, nell'ambito di un procedimento penale relativo ad ipotesi di reato per violazione della legge fallimentare.
Nel corso della perquisizione della lussuosa villa le Fiamme Gialle hanno trovato i reperti romani che esposti quali importanti complementi d'arredo. Tutti i manufatti, fra cui alcune anfore, statuette votive ritraenti figure maschili e femminili, nonché alcune lucerne, sono stati sequestrati e posti a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e dei funzionari della Soprintendenza. L'imprenditore è stato denunciato poiché sprovvisto di qualsiasi documentazione attestante la legittima provenienza ed il lecito titolo di possesso degli oggetti.
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/184692
Ricapitolando…un ex-imprenditore (essendo fallito dovrebbero cancellarlo dalle liste degli affaristi) cagliaritano, apparentemente facoltoso (se è fallito non credo abbia tanti soldi in tasca) e proprietario di una lussuosa villa (beato lui) arredava la sua dimora con reperti archeologici clandestini.
La domanda è d’obbligo: “Perché omettono il nome?”
La legge sulla privacy dovrebbe possedere il requisito della reciprocità, ossia i cittadini dovrebbero avere la possibilità di sapere l’identità di chi commette reati per evitare di avere a che fare con loro! Siamo alle solite: a volte la legge agevola chi fa il furbo. Spero vivamente di leggere il nome o vedere in faccia il personaggio in questione in qualche TG o sulla carta stampata, anche perché il condominio nel quale vivo dovrà eseguire il rifacimento della facciata del palazzo e non vorrei che questo tizio continuasse indisturbato a svolgere le sue avventurose mansioni di imprenditore edile fallito, magari tramite qualche prestanome.
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Che grande verità ha detto signor Montalbano:la legge agevola vhi fa il furbo e in Italia di furbi ne abbiamo tanti,abbiamo anche eletto qualcuno,per rappresentarci meglio.
RispondiEliminaHo letto i commenti che ha fatto sul blog di GFP sui Miceni;ecco questi,come ho già detto,sono scritti affascinanti e non deprimenti come i ladri da 4 soldi di cui ha commentato sul suo blog.Posso farle una domanda,se non si adira?Ma come fate a dire che i nuragici erano combattenti forti?Non lo chiedo in maniera polemica,vorrei solo spiegazioni più chiare perchè è,da poco tempo che sono entrata nei vostri blog.Se ha tempo e voglia di rispondermi,la ringazio
RispondiEliminaSignor Montalbano,visto che lei è così gentile,le posso chieder se può spiegarmi in maniera più chiara come mai, voi specialisti, sostenete che i nuragici erano dei forti guerrieri e come siete arrivati a questa considerazione.E' da poco tempo che sono entrata nel blog suo e di Gianfranco Pintore.La ringrazio anche se non ha voglia di rispondermi.
RispondiEliminaSi tratta di ipotesi basate su pochi elementi. Partendo a ritroso nel tempo sarebbe semplice perché ci sono i bronzetti a urlare questa certezza, ma l'archeologia non può prendere in considerazione solo i manufatti, soprattutto se sono mobili e spesso trovati fuori contesto. I bronzetti sono dell'età del Ferro e quindi, visto che dobbiamo inquadrare gli avvenimenti accaduti almeno 5 secoli prima, dobbiamo citare altre fonti.
RispondiEliminaI nuraghe non hanno ancora raccontato la verità, quindi anche questi possiamo escluderli dal lotto delle prove a favore della bellicosità sarda. Fra i primi (dal 900 a.C) e i secondi (dal 1650 a.C.) ci sono i sardi nuragici e quindi siamo nel cuore degli avvenimenti che ci interessano. I bassorilievi, alcune stele e i testi dei papiri egizi sono illuminanti ma non danno certezze sul fatto che quegli shardana siano proprio i nostri sardi. Personalmente ritengo che gli shardana citati nel Vicino Oriente siano proprio i sardi...ma non posso dimostrarlo con scientificità, quindi rimaniamo ancora nel campo delle ipotesi, per quanto verosimili.
Ciò che ci fa pensare che si tratti dello stesso popolo è una sequenza di forti indizi e, soprattutto, la logica. Ci sono le spade di Sant'Iroxi in rame arsenicato ritrovate in una tomba a Decimoputzu e datate 1650 a.C. perfettamente identiche a quelle utilizzate dagli shardana raffigurati nei templi egizi. Ci sono i lingotti ox-hide in rame che dimostrano collegamenti commerciali fra sardi e oriente (nella superficie sono stampigliati simboli in lineare...scrittura decifrata da Ventris intorno al 1960 e utilizzata in quelle zone). Ci sono le architetture (soprattutto i corridoi) che ci riportano a quelli delle strutture micenee. Ma il discorso potrebbe allungarsi con tanti altri elementi, tutti di difficile interpretazione ma che riconducono ad una logica di combattenti che viaggiarono per partecipare in qualità di mercenari (ben ricompensati) nelle guerre fra egizi e popoli vicini.
Signor Montalbano la ringrazio,tanto, tanto per la chiarezza della sua spiegazione.Cercherò di non essere sfacciata e di non disturbarla più,ma continuerò a leggere i suoi scritti,con tanto interesse.A proposito di buona cucina :conosce "la tabarrina"?Credo sia un sugo di Cabras,ad ogni modo è ottimo con i malloreddos.Commo min c'ando a corcare.
RispondiEliminaLa ringrazio sia per la rapidità che per la chiarezza della sua risposta.Cercherò di non apprffittare della sua disponibilità ma continuerò a leggere i suoi scritti,con molto interesse.Una volta potremo parlare di cucina? Conosce la tabarrina? Credo piatto di Cabras.
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