venerdì 11 giugno 2010
Iron Age - Sardinian history - Gigantes di Monte Prama a Cagliari
L'idea: le statue di Monti Prama a Cagliari
«Vorremo portare le statue di Monti Prama a Cagliari», dice il sovrintendente Marco Minoja al sindaco Emilio Floris e alla direttrice regionale per i beni culturali e paesaggistici Maria Assunta Lorrai. Un'idea che ovviamente incassa l'approvazione di tutti i presenti, e viene completata così da Minoja: «Penseremo a un percorso museale che abbracci Pinacoteca, Cittadella dei musei, Anfiteatro, Orto botanico e dei Cappuccini. E magari altre strutture in quella zona, come il Tribunale militare». Progetti «ancora embrionali» da sviluppare, ma gli spunti non mancano. Nella chiacchierata, informale, si parla di «un ascensore che colleghi la Pinacoteca alla Cittadella» e di un «percorso» che unisca tutta l'area, fino alla villa di Tigellio.
IL PROGETTO
La logica è questa: «Ragionare sugli spazi a disposizione e a nuovi contenuti che valorizzino i ritrovamenti archeologici». Una delle novità potrebbe essere proprio quella delle sculture sarde trovate casualmente a Cabras nel 1974, conservate nel laboratorio di restauro di Li Punti, vicino a Sassari. Si tratta di 5172 frammenti, tra i quali 15 teste e 22 busti. La data della loro realizzazione oscilla tra VIII e X a.C., ipotesi che ne farebbe le più antiche statue “a tutto tondo” del bacino mediterraneo occidentale, addirittura antecedenti ai Kouroi greci. Dalle valutazioni più recenti si stima che i frammenti appartengano a circa 40 statue diverse di figure umane.
Spiega Minoja: «L'obiettivo è la valorizzazione dei beni archeologici, rispettando i territori da cui provengono le statue e dove sono state restaurate».
IL SINDACO
Emilio Floris parla di «leale e sincera» collaborazione con le sovrintendenze, e approva le idee sui percorsi museali: «Vorrei presentare la nostra civiltà e le sue evoluzioni nel migliore dei modi, partire dall'età del ferro e arrivare quasi ai giorni nostri. Ripercorrere tutta la nostra storia per far vedere che avevamo veramente un ruolo di primo piano nel Mediterraneo».
Nell'immagine una delle statue restaurate al centro di Li Punti.
nte dell'articolo: http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Corrente/Articolo.aspx?Data=20100609&Categ=12&Voce=1&IdArticolo=2472400
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Pare che il vizio tutto italiano di accentrare le opere in un solo luogo proprio non voglia terminare! Non conosco le persone citate, ma sento odore di alleanze politiche, e quando le decisioni sono politiche c'è sempre un fiume di denaro che scorre proprio lì accanto. Sarà perchè ho quasi terminato una proposta di progetto di massima per un museo polivalente che possa esporre definitivamente le statue dei monti Prama in quel di Cabras, ma la notizia non mi fa star bene per niente.
RispondiEliminaSai, Pierluigi, cosa mi domandavo? Se mi trovassi a passeggiare, in un prossimo futuro, nel paese o tra le campagne di Cabras, quale indizio avrei della meravigliosa scoperta ? Ed un turista straniero, ammesso che si trovasse a passare di lì, magari perchè venuto a conoscenza della scoperta, cosa troverebbe ? E si sposterebbe, poi, questo turista, a qualche centinaia di kilometri, a Cagliari, per mirare le statue? Cosa ne deriverebbe al Comune di Cabras dall'esposizione delle statue nel museo cagliaritano? Tutti i lavori di risistemazione del museo archeologico del capoluogo sardo, a quanto ammonterebbero? Siamo certi della valutazione economica fatta per la scelta già presa?
Temo che disquisizioni razionali e logiche trovino da parte dei politici locali una barriera insormontabile; quella decisione, spero ed auguro di sbagliarmi, ha un fondamento solo in interessi economici da parte del potere politico, mentre una decisione radicalmente opposta porterebbe ad una maggiore crescita socio-economica e culturale il piccolo centro di Cabras.
Come al solito dovrò rassegnarmi, come molti altri, a veder prevalere la retorica rispetto all'organicità, la dialettica alla funzionalità.
Angelo Mesina
Hai perfettamente ragione. Il turismo culturale dovrebbe mantenere un equilibrio fra sostenibilità, valorizzazione e fruizione ma cambiare il posizionamento dei reperti è, a mio avviso, una forzatura che spesso si può evitare. La Sardegna, come sempre diciamo, è un museo a cielo aperto e le amministrazioni locali devono battersi per allestire strutture museali in grado di accogliere i reperti più significativi portati alla luce nel territorio.
RispondiEliminaNel particolare caso delle statue di Monte Prama si dovrebbero preparare delle copie da inserire nel paesaggio originale (senza litigare su come orientarle) e distribuire, dando prevalenza a Cabras, gli originali nei musei più importanti dell'isola (e non solo).
Caro Montalbano, la sua proposta mi ha fatto rizzare i capelli. Le statue di Monti Prama vanno restituite a Cabras, soltanto che, come dice la Boninu, da Cabras tutti tacciono e nessuno le reclama, e così restano a Sassari, dove perlomeno sono state restaurate. A Cagliari sono rimaste imboscate ad ammuffire per tanti anni e, ora che sono state ricostruite, le vogliono per arricchire la loro collezione come si faceva nei musei ottocenteschi? Non è un'idea molto rispettosa verso i reperti nè verso il loro contesto. Quanto alle sue idee di inserire delle copie nel paesaggio naturale se lo può dimenticare: gli archeologi ritengono che il luogo di ritrovamento sia diverso da quello in cui erano collocate e, poiché è probabile che fossero conservate al chiuso, ma non si hanno elementi per immaginare la loro collocazione, ogni ricostruzione all'aperto, come quella a tempio ellenico immaginata virtualmente da Pittau, risulterebbe assolutamente arbitraria e scorretta. Le statue vanno esposte insieme, frontalmente, su un piano rialzato rispetto al terreno, come è stato detto. Sarebbe una "boiata" (scusi il termine) quella di distribuirle in vari musei: sarebbe come dividere le statue di un complesso statuario come il Laocoonte, siamo seri. E tutti ci dimenticheremmo della loro esistenza.
RispondiEliminaRispetto il suo pensiero, ma la mia proposta, per quanto discutibile, concilierebbe:
RispondiElimina. il desiderio della comunità di Cabras di riavere gran parte delle statue
. la volontà della sovrintendenza di rendere fruibile il maggior numero di reperti
. l'aspirazione di ogni reperto (non rida...voglio volutamente banalizzare) di essere ricollocato nel suo luogo di origine (anche se in copia fedele e non rispettando la posizione originaria)
In sostanza si farebbe qualche passo che allontana la possibilità che i giganti ritornino mestamente in una stanza buia.