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mercoledì 3 dicembre 2014

Il “Pabulum Greco-Punico”: cosa ha fatto diventare imperialisti i Cartaginesi e tirannici i Sicilioti?

Il “Pabulum Greco-Punico”
di Aldo Ferruggia



Senza girarci intorno, a mia tesi è che Cartagine e le colonie greche di Sicilia siano degli OGM nell'ambito delle rispettive etnie e che la causa della “mutazione”sia la loro vicinanza. Mi spiego meglio. I mercanti Fenici che conosciamo nel resto del Mediterraneo antico appaiono essere meno inclini all'imperialismo rispetto alla nordafricana Cartagine. D'altro canto, i democratici Greci che conosciamo nel resto del Mediterraneo antico appaiono essere meno inclini alla tirannide e per nulla inclini a quella imperiale. 
Assodato questo, cosa ha fatto diventare imperialisti i Cartaginesi e tirannici i Sicilioti? 
Sappiamo da Tucidide che all'arrivo dei coloni greci in Sicilia i Fenici si trasferirono per paura sulla cuspide occidentale isolana. Sappiamo da tradizione timaica che Cartagine, fresca di fondazione, assistette a questi eventi. Pesce grande mangia pesce piccolo. Assurdo pensare che nella sua popolazione si sia sviluppata l'idea che meglio diventare un pesce grosso piuttosto che farsi divorare? D'altronde dalla Sicilia arrivavano notizie allarmanti sulla velocità con cui le città greche si accrescevano, una velocità sconosciuta nella madrepatria. E forse furono proprio gli intensi scambi commerciali tra componente punica e greca del centro del mediterraneo a creare le condizioni perché Cartagine e Siracusa diventassero le più grandi città del Mediterraneo. E anzi, è lecito pensare che questa crescita repentina delle città siciliote abbia portato al fenomeno del “gigantismo” della Grecità isolana, con il deliberato scopo di intimorire il barbaro e di incoraggiare il proseguo della pratica coloniale. Insomma nacquero all'incirca insieme, crebbero insieme, si limitarono a vicenda.
Il pabulum in microbiologia è un ambiente con particolari caratteristiche di limitatezza spaziale, substrato fertile, temperatura ed umidità che, inseminato di bacilli, permette la crescita facilitata di “colonie” batteriche numerose, molto più facili da individuare al microscopio (anche così si individua la causa delle infezioni).
Quello che è successo per secoli alle città di Sicilia ed a Cartagine si può immaginare come un pabulum geo-politico, un luogo dove nascono grandi collettività, sfruttando un terreno di coltura fertile e rapporti iniziali “commensali”. Le Guerre Greco Puniche rappresentano la fine della disponibilità del substrato e quindi la conflittualità tra entità politiche. Data l'estrema vicinanza tra gli opponenti e la durata della incubazione, è logico immaginare che i soggetti in esame abbiano sviluppato utilitaristicamente comportamenti anomali rispetto al ceppo originario, atti solo al superamento della particolare condizione con cui si trovavano. Il pabulum delle Guerre Greco-Puniche avrebbe insomma generato una sorte di “accelerazione” storica che avrebbe provocato mutazioni “per prossimità”. Come dire..."divennero ciò che erano perchè stavano dove erano".


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