venerdì 20 dicembre 2013
Creta: i Minoici non venivano dall'Africa, lo dice l'analisi del loro Dna
Creta: i Minoici non venivano dall'Africa, lo dice l'analisi del loro Dna
di Massimo Spampani
Sono originari dell'Europa, smentita ipotesi di un arrivo dall'Egitto o dal Medio Oriente. Analogie con i sardi
Ricordate il leggendario re Minosse che, secondo la tradizione, ordinò la costruzione di un labirinto a Creta per rinchiudere la mitica creatura metà uomo e metà toro conosciuta come il Minotauro? Ebbene, la prima civiltà avanzata dell’Europa, quella appunto dei minoici, è originaria del nostro continente e non proviene dall’Asia o dall’Africa come molti studiosi pensavano. L’analisi del Dna di antichi resti umani sull’isola di Creta getta una nuova luce sull’origine della civiltà minoica, concetto quest’ultimo sviluppato da sir Arthur Evans, l'archeologo britannico che dissotterrò il Palazzo di Cnosso a Creta, databile a circa 4 mila anni fa. Evans era del parere che la cultura minoica avesse le sue origini altrove. Fu infatti egli a suggerire che i minoici si fossero rifugiati a Creta provenendo dal delta del Nilo in Egitto, per fuggire alla conquista della loro regione da parte di un re proveniente dal sud del Paese circa 5 mila anni fa.
Ma le analisi del Dna indicano che i minoici erano indigeni europei. I risultati della ricerca sono riportati dalla rivista Nature Communications. «Evans fu sorpreso di trovare una civiltà così avanzata sull'isola di Creta», spiega George Stamatoyannopoulos, uno degli autori, genetista dell'Università di Washington a Seattle. «Per sostenere l’origine nordafricana dei minoici portò come prove le apparenti somiglianze tra l’arte egizia e quella minoica, oltre che le somiglianze tra le tombe circolari costruite dai primi abitanti di Creta meridionale e quelle costruite dagli antichi libici. Ma altri archeologi hanno sostenuto che le origini dei minoici fossero in Palestina, Siria o in Anatolia».
Gli studiosi hanno analizzato il Dna di 37 resti di individui seppelliti in una grotta sull'altopiano di Lassithi, nell'est dell'isola. Si ritiene che la maggior parte di queste sepolture risalgano al periodo minoico medio, cioè a circa 3.700 anni fa. In particolare è stato analizzato il Dna mitocondriale estratto dai denti degli scheletri, localizzato negli organelli cellulari (i mitocondri) e che passa pressoché invariato dalla madre ai figli. Le sequenze sono state confrontate con quelle simili di altre 135 popolazioni europee, dell’Africa e dell’Anatolia, provenienti da campioni sia antichi che moderni. Il confronto ha escluso un’origine nordafricana dei minoici, visto che gli antichi cretesi hanno mostrato poca somiglianza genetica con i libici, gli egiziani e i sudanesi. Ma sono altrettanto distanti geneticamente dalle popolazioni della penisola arabica, tra cui i sauditi e gli yemeniti.
Il Dna antico minoico è invece molto più simile a quello delle popolazioni dall'Europa occidentale e settentrionale. Una particolare affinità genetica è quella con le popolazioni dell’età del bronzo dalla Sardegna e della penisola iberica e con i campioni neolitici provenienti dalla Scandinavia e dalla Francia. Inoltre il Dna minoico assomiglia anche a quello delle persone che vivono oggi sull’altopiano di Lassithi. Gli autori concludono quindi che la civiltà minoica era frutto di uno sviluppo locale, originato da abitanti che probabilmente avevano raggiunto l'isola circa 9 mila anni fa, nel Neolitico. «I minoici sono europei», afferma Stamatoyannopoulos, «e sono anche legati agli odierni cretesi. Ma è anche evidente che poi la loro civiltà ha subito l’influenza culturale di altri popoli del Mediterraneo, compresi gli egiziani».
Nell'immagine: Il principe dei gigli, a Cnosso.
di Massimo Spampani
Sono originari dell'Europa, smentita ipotesi di un arrivo dall'Egitto o dal Medio Oriente. Analogie con i sardi
Ricordate il leggendario re Minosse che, secondo la tradizione, ordinò la costruzione di un labirinto a Creta per rinchiudere la mitica creatura metà uomo e metà toro conosciuta come il Minotauro? Ebbene, la prima civiltà avanzata dell’Europa, quella appunto dei minoici, è originaria del nostro continente e non proviene dall’Asia o dall’Africa come molti studiosi pensavano. L’analisi del Dna di antichi resti umani sull’isola di Creta getta una nuova luce sull’origine della civiltà minoica, concetto quest’ultimo sviluppato da sir Arthur Evans, l'archeologo britannico che dissotterrò il Palazzo di Cnosso a Creta, databile a circa 4 mila anni fa. Evans era del parere che la cultura minoica avesse le sue origini altrove. Fu infatti egli a suggerire che i minoici si fossero rifugiati a Creta provenendo dal delta del Nilo in Egitto, per fuggire alla conquista della loro regione da parte di un re proveniente dal sud del Paese circa 5 mila anni fa.
Ma le analisi del Dna indicano che i minoici erano indigeni europei. I risultati della ricerca sono riportati dalla rivista Nature Communications. «Evans fu sorpreso di trovare una civiltà così avanzata sull'isola di Creta», spiega George Stamatoyannopoulos, uno degli autori, genetista dell'Università di Washington a Seattle. «Per sostenere l’origine nordafricana dei minoici portò come prove le apparenti somiglianze tra l’arte egizia e quella minoica, oltre che le somiglianze tra le tombe circolari costruite dai primi abitanti di Creta meridionale e quelle costruite dagli antichi libici. Ma altri archeologi hanno sostenuto che le origini dei minoici fossero in Palestina, Siria o in Anatolia».
Gli studiosi hanno analizzato il Dna di 37 resti di individui seppelliti in una grotta sull'altopiano di Lassithi, nell'est dell'isola. Si ritiene che la maggior parte di queste sepolture risalgano al periodo minoico medio, cioè a circa 3.700 anni fa. In particolare è stato analizzato il Dna mitocondriale estratto dai denti degli scheletri, localizzato negli organelli cellulari (i mitocondri) e che passa pressoché invariato dalla madre ai figli. Le sequenze sono state confrontate con quelle simili di altre 135 popolazioni europee, dell’Africa e dell’Anatolia, provenienti da campioni sia antichi che moderni. Il confronto ha escluso un’origine nordafricana dei minoici, visto che gli antichi cretesi hanno mostrato poca somiglianza genetica con i libici, gli egiziani e i sudanesi. Ma sono altrettanto distanti geneticamente dalle popolazioni della penisola arabica, tra cui i sauditi e gli yemeniti.
Il Dna antico minoico è invece molto più simile a quello delle popolazioni dall'Europa occidentale e settentrionale. Una particolare affinità genetica è quella con le popolazioni dell’età del bronzo dalla Sardegna e della penisola iberica e con i campioni neolitici provenienti dalla Scandinavia e dalla Francia. Inoltre il Dna minoico assomiglia anche a quello delle persone che vivono oggi sull’altopiano di Lassithi. Gli autori concludono quindi che la civiltà minoica era frutto di uno sviluppo locale, originato da abitanti che probabilmente avevano raggiunto l'isola circa 9 mila anni fa, nel Neolitico. «I minoici sono europei», afferma Stamatoyannopoulos, «e sono anche legati agli odierni cretesi. Ma è anche evidente che poi la loro civiltà ha subito l’influenza culturale di altri popoli del Mediterraneo, compresi gli egiziani».
Nell'immagine: Il principe dei gigli, a Cnosso.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Davvero interessante!
RispondiElimina..si dovrebbe fare una analisi storica, Creta ha avuto afflussi genetici, anche a Lassithi, per esempio durante la Repubblica di Venezia.
RispondiEliminaE naturalmente, come più volte segnalato anche da Piero Favero,
RispondiEliminanessuna università veneta si è fino ad oggi preoccupata di svolgere una seria analisi sui caratteri e le parentele dei veneti.
[Gli studi di Weinreich sull'università tedesca tra il 1933 ed il 1945 potrebbero essere estesi alla università veneta dal 1866 ad oggi].