Due ricercatori della University of Utah, Lisbeth Louderback e Bruce Pavlik, hanno spiegato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) come hanno fatto. La svolta è arrivata grazie al ritrovamento di 323 granelli di amido su alcuni utensili di pietra nel sito archeologico di
I ricercatori hanno analizzato le caratteristiche delle particelle scoprendo che 9 di queste appartenevano, senza alcun dubbio, alla varietà Solanum Jamesii, mentre per altre 61 ci sono molte probabilità, ma nessuna certezza. Quanto alla loro antichità, alcuni granelli sono stati datati tra i 10.900 e i 10.100 anni, altri intorno ai 6.900 anni fa. Questo dato lascia supporre che i tuberi siano stati consumati lungo un periodo di tempo molto ampio.
Solanum Jamesii - che negli USA è nota anche come Four Corners Potato - è diversa dalla Solanum Tuberosum, la patata più comune che mangiamo oggi. La varietà Jamesii, benché introvabile nei supermercati, oggi esiste ancora "ed è tutt'ora consumata dalle popolazioni Hopi e Navajo in Arizona, dagli Zuni nel New Mexico e dai discendenti dei pionieri che si trovano a Escalante, nello Utah", spiegano via email Louderback e Pavlik. Non solo: la Four Corners Potato è anche molto più nutriente della sua (in)diretta discendente: "Possiede il doppio di proteine, zinco, manganese e il triplo di calcio e ferro rispetto alla S. Tuberosum", continuano i due scienziati americani.
Oggi gli statunitensi sono quarti al mondo per consumo di patate (dati Fao 2008) ma è possibile che questo tubero fosse il principale elemento della dieta degli antenati preistorici a stelle e strisce? "Questo è difficile dirlo, in mancanza di un confronto con semi, frutti e ossa animali, ma la Solanum Jamesii era certamente parte consistente della loro dieta", precisano i due ricercatori.
La patata moderna non è, però, diretta discendente di quella "preistorica". Secondo quanto hanno spiegato i due ricercatori della University of Utah, infatti, Solanum Jamesii e Tuberosum sono solo parenti alla lontana. La prima deriva, probabilmente, da alcune specie messicane. La seconda discende da alcuni tuberi andini. "Non c'è un percorso evolutivo diretto tra le due specie", concludono Louderback e Pavlik.
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