"Oggi ci consideriamo persone molto evolute, come se la globalizzazione fosse una novità", dice Karin Frei, archeologa del Museo nazionale danese, "Ma più studiamo la preistoria, più ci rendiamo conto che esisteva anche allora".
Per la ricerca, Karin Frei ha analizzato le variazioni nella composizione molecolare di un elemento (stronzio) ampiamente diffuso nel substrato terrestre e che si accumula nei tessuti vegetali e animali.
È difficile individuare la località esatta, ma le fibre di lana presenti negli abiti della ragazza di Egtved - tra cui un completo blusa/gonna, che non sembra fuori moda neppure oggi, hanno origine dalla Foresta Nera tedesca. "La ragazza è un'icona dell'identità danese, era una donna internazionale".
Dalle analisi dei capelli e dell'unghia di un pollice, che contengono stronzio accumulato durante gli ultimi due anni della sua vita, è stato possibile ricostruire anche due viaggi dalla Danimarca al suo luogo d'origine.
L'Età del Bronzo fu un'epoca di allargamento di alleanze fra clan. Frei ritiene che la ragazza di Egtved, che quando morì aveva circa 16-18 anni, probabilmente venne data in moglie per assicurare una di queste alleanze e forse futuri scambi commerciali.
Lo studio "solleva interrogativi sulle dimensioni del sistema sociale e la natura dei contatti e dei viaggi a lunga distanza di quel periodo", dice lo studioso Jonathan Last di Historic England. Le scandinave dell'epoca a volte gestivano anche potere politico, soprattutto in assenza di una linea diretta di discendenza maschile nella famiglia dominante, aggiunge Flemming Kaul, specialista dell'Età del Bronzo del Museo nazionale danese. "È possibile che le donne dell'Europa settentrionale dell'epoca fossero in grado di condurre negoziati e stabilire alleanze per proprio conto, e non necessariamente attraverso legami di matrimonio", continua Kaul. In quest'ottica, la ragazza di Egtved avrebbe beneficiato da un'evoluzione dei costumi sociali che incoraggiava l'ospitalità verso i viaggiatori, facilitando gli spostamenti su lunga distanza e gettando le basi per un'economia di scambio.
Fonte: http://www.nationalgeographic.it/
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