Archeologia in Sardegna. Pozzo sacro di Milis, a Golfo
Aranci, abbandonato a sé stesso?
L’edificio si trova a monte di Golfo Aranci e per
raggiungerlo bisogna uscire da Olbia e prendere la litoranea di Pittulongu (strada
provinciale 82). Giunti alla stazione di Golfo Aranci, si prosegue a piedi
lungo la linea ferroviaria per circa 300 metri
fino a trovare il pozzo, dietro un muretto di cemento.
Il pozzo fu parzialmente demolito nell'Ottocento,
per costruire la stazione. Si conservano la scala di 40 gradini e la grande camera
del pozzo. È costruito con filari regolari di conci di scisto, calcare e
granito, accuratamente lavorati. C’è da osservare che la scala oggi è chiusa da
un muro di recente costruzione. La pregevole copertura a gradoni del
vano,
disegna una sorta di scala rovesciata e immette nella camera del pozzo, alta
quasi 10 metri, ma in origine doveva superare gli 11.
L’edificio sacro mostra
continuità di utilizzo dal XIII a.C. al Ferro, così è riportato nel 1937 da chi
lo scavò: Doro Levi.
Lo stato di abbandono in cui versa questo pozzo sacro
dovrebbe mettere in imbarazzo la soprintendenza di zona e, soprattutto, l’amministrazione
comunale di Olbia, insensibile al fascino e all’importanza di questo
incantevole sito nuragico. Forse è
proprio l’essere nuragico che costituisce un impedimento, infatti pare che
buona parte dell’archeologia sarda, da un pezzo, si occupi solo marginalmente di
questa antica civiltà dei nuraghi, affascinata quasi esclusivamente dai fenici
e dai punici, come se questi ultimi non fossero sardi a tutti gli effetti. Beata
superficialità.
Ecco il racconto di un’amica che qualche settimana fa l’ha
visitato:
Dopo aver
girovagato a lungo, non trovando indicazioni, abbiamo chiesto informazioni a
persone del posto che ci hanno gentilmente accompagnato per un tratto,
dicendoci che quando i turisti chiedono dove si trova il pozzo, fanno finta di
non saperne niente perché si vergognano dello stato di abbandono. “Rimarrete delusi"
,hanno detto, "se non ci fosse qualche volenteroso cittadino ad occuparsi
saltuariamente della sua pulizia sarebbe un immondezzaio. Il comune si
disinteressa, e noi stessi ci siamo occupati recentemente della sua pulizia perché
sono arrivati amici da fuori e volevamo mostrarlo in ordine".
Dopo una lunga camminata, eccoci di fronte al
monumento, un vero gioiello, incastonato tra muretti di cemento, una vecchia
linea ferroviaria in disuso, edifici di una colonia fatiscente, il tutto
contornato di erba alta e rifiuti sparsi sia all'interno sia all'esterno del
pozzo. In cima c'era una botola di ferro con una pompa per tirare l'acqua. Alla
vista di tanta bellezza, offuscata da tanto degrado, sentimenti contrastanti mi
hanno pervaso; come poteva un pozzo, sacro ai nuragici, essere trattato in tal
modo?
Al fianco dell'edificio sacro c'è una struttura diroccata in cemento armato, e una ex colonia abbandonata. Sopra la camera del pozzo c'è un'autoclave per pompare acqua, ma non si capisce se l'area è di privati, del comune di Olbia o della soprintendenza. All’amministrazione locale, e agli archeologi locali, il
dovere di una risposta.
Che grande vergogna, sin quando nei libri di testo di storia verranno dedicate solamente due righe alla straordinaria civiltà nuragica e sin quando le maestrine delle elementari e talvolta anche del liceo continueranno ad ignorare o a dipingere la civiltà nuragica, una delle più straordinarie ed evolute civiltà dell'età del bronzo in Europa, come un gruppo di bifolchi paleolitici, senza averla minimamente studiata e senza sapere praticamente nulla di essa, gli Italiani, la gente straniera e ancora peggio i sardi stessi, non potranno mai capire che enorme patrimonio archeologico e culturale è presente nella loro terrae non potranno mai valorizzarlo e dunque monumenti di grande importanza, come migliaia di nuraghi, centinaia pozzi, sacri, tombe dei giganti, templi a megaron, monumenti straordinari e antichissimi, verranno lasciati in completo stato di abbandono, il patrimonio sconfinato che ci ha lasciato la civiltà nuragica è pareggiato solo dall'ignoranza di molti e dall'infamia che gli ignoranti spesso e volentieri gettano su di questa .
RispondiEliminaSembra incredibile, ma è vero, le statue di monte prama, le più antiche a tutto tondo d'Europa, che ci ha lasciato la civiltà nuragica, sono state abbandonate in un ripostiglio per più di quarant'anni, è una vergogna terribile e questo caso del pozzo sacro fa parte di una costellazione ben più vasta di ignoranza ed abbandono