mercoledì 10 settembre 2014
Annibale Cartaginese in una iscrizione etrusca
Annibale
Cartaginese in una iscrizione etrusca
di Massimo
Pittau
Nel vasto
quadro della cultura etruscologica odierna è comunemente nota la notizia che in
una iscrizione etrusca compare in maniera abbastanza chiara un riferimento ad
Annibale, il grande condottiero dell'esercito cartaginese. Come molti sanno,
costui, durante la seconda guerra punica (216-202 a. C.), sottopose Roma a una
prova durissima, che sarebbe potuta concludersi in maniera esiziale per questa
città, se alla fine non fosse intervenuta la grande vittoria di Scipione
l'Africano a Zama.
L'iscrizione si
trova in una tomba a camera nella necropoli di Monterozzi di Tarquinia, dipinta
su una parete, ed essa recita testualmente:
FELSNAS : LA :
LEΘES
SVALCE : AVIL :
CVI
MURCE : CAPUE
TLEXE :
HANIPALUSCLE
Nella
iscrizione gli etruscologi hanno individuato facilmente i significati di quasi
tutti i singoli vocaboli, nonché i loro valori morfologici. In particolare
hanno individuato il nome del condottiero cartaginese nel vocabolo HANIPALUSCLE
e precisamente col significato «di quello (esercito) di Annibale»
(HANIPALUS-CLE). Il riferimento al grande condottiero cartaginese è confermato
dalla presenza nell'iscrizione del nome della città campana di Capua, la
quale fu da lui conquistata nel 212/211 e la quale ha giocato un ruolo notevole
nello svolgimento successivo della guerra.
Solamente di
due vocaboli gli etruscologi non sono finora riusciti a dare una esatta o
almeno verosimile traduzione, MURCE e TLEXE. Questi sono comunemente
interpretati dagli etruscologi come due verbi al preterito, il primo
all'attivo, il secondo al passivo, ma i significati prospettati per essi
risultano fino ad ora assai dubbi. Trattandosi di due verbi, per di più
entrambi di modo finito, si comprende facilmente come e perché in realtà il
fallimento dei vari tentativi di dare loro un significato esatto o almeno
verosimile pregiudichi alla base il significato effettivo dell'intera iscrizione.
Se oggi, con questo mio breve scritto, io intervengo di nuovo su questa
iscrizione, dipende dal fatto che ritengo di aver finalmente trovato il
significato verosimile dei due citati verbi.
E precisamente:
io interpreto il verbo MURCE come connesso coi lat. mora «indugio, ritardo», morari «attardarsi, indugiare,
trattenersi, dimorare, soggiornare» [finora di origine incerta (DELL,
DELI, DEI s. v. mora²)
e pertanto probabilmente di origine etrusca] e traduco MURCE CAPUE come
«dimorò, soggiornò a Capua» (toponimo in ablativo di luogo). È noto che Capua,
in origine probabilmente osca, era diventata una città etrusca fin dal secolo V
a. C. e - come già detto - fu conquistata da Annibale nel 212-211 a. C.
Interpreto
invece il verbo TLEXE come «fu tolto, fu levato» in quanto connesso con la
radice del verbo etrusco tul (Liber II
3, 15; III 22; IV 12, 13, 16; V 5, 9, 12; IX 4, 16, 18, 20; X 2; XI 19)
probabilmente «togli!, leva!,
solleva!» (imperativo forte sing.) (LEGL 121) da confrontare col lat. tolle (Trombetti, Olzscha). cisum
pute tul «e tre volte solleva il calice»; ei(m) tul var «e non
togliere affatto». (AV 0.28 – rec, su
vaso) tul «solleva (alla salute)!». tule probabilmente «solleva!», «prendi!», imperativo debole sing., da confrontare
ancora col lat. tolle e probabilmente
da pronunciare tulle. (Ve 3.32 – 6: su ansa di vaso) mini tule
«sollevami!» (= alla salute!) oppure «prendimi!, accettami (in dono)!».
Pertanto la mia
traduzione dell'intera iscrizione è questa:
«La(ris)
Felsinio (figlio) di Letio
visse anni 106
soggiornò a
Capua
(e ne) fu
cacciato dall’esercito di Annibale»
D'altra parte
c'è da considerare che «fu tolto o levato dall'esercito di Annibale» potrebbe
essere interpretato anche come «fu arruolato dall'esercito di Annibale»,
dandosi pertanto un argomento a favore di coloro che hanno interpretato che
Felsinio fosse finito come soldato mercenario nell'esercito di Annibale, come
di fatto era accaduto a numerosi individui di nazionalità etrusca. Io però
escludo del tutto questa interpretazione, in primo luogo perché questa
implicherebbe una certa forzatura del significato del verbo TLEXE «fu tolto, fu
levato», in secondo luogo perché 70 o 60 anni dopo gli eventi storici su
accennati, è estremamente improbabile che i familiari del defunto Felsinio
facessero comparire nel suo epitaffio la notizia infamante della sua militanza
nell'esercito di Annibale, cioè di colui che aveva seminato morte, distruzione
e terrore in tutta Italia e quindi risultava essere ancora molto odiato dai
suoi abitanti.
A maggior
ragione, a mio avviso, va respinto il tentativo, che è stato pure effettuato,
di vedere nella iscrizione un riferimento a qualche episodio bellico avvenuto
nelle vicinanze di Capua. Nulla di tutto questo traspare o semplicemente
trapela dalla nostra iscrizione.
C'è da
precisare che il gentilizio FELSNAS (in genitivo patronimico fossilizzato) è
del tutto isolato a Tarquinia, mentre è frequente nell'Etruria settentrionale.
E infatti la lontana origine del nostro personaggio quasi certamente era Felsina
o Bologna, dato che abbastanza chiaramente si vede che il gentilizio in origine
era un cognomen avente il significato di «nativo di Felsina». In ogni
modo il nostro personaggio dunque, una volta cacciato da Capua dall'esercito di
Annibale, aveva finito per trasferirsi a Tarquinia, dove aveva terminato i suoi
giorni.
In questo
personaggio stupisce molto anche la sua lunga vita, 106 anni, e qualche
interprete recente ha parlato in proposito di “longevità millantata”. Io però
non condivido questa considerazione: anche nel presente dappertutto si trovano,
come eccezione, individui centenari e supercentenari e niente impediva che
questa eccezione valesse anche nell'antica Italia.
Bibliografia
essenziale con sigle
AEI Devoto G., Avviamento alla etimologia italiana, Firenze
1968².
CIE Corpus Inscriptionum Etruscarum.
DEI Battisti C. -
Alessio G., Dizionario Etimologico
Italiano, I-V, Firenze 1950-1957.
DELG Chantraine P., Dictionnaire Étymologique de la Langue
Grecque - Histoire des mots, I-II, Paris 1968-1980.
DELI Cortelazzo M. -
Zolli P., Dizionario Etimologico della
Lingua Italiana, I-V, Bologna 1979-1988; DELI² II ediz. a cura di
M. Cortelazzo e M. A. Cortelazzo, col soprattitolo Il nuovo etimologico, 1999.
DELL Ernout A. Meillet A., Dictionnaire Étymologique de la Langue Latine, IV édit., IV tirage,
Paris 1985.
DETR Pittau M., Dizionario
della Lingua Etrusca, ediz. digitale Ipazia Books,
2014.
DICLE Pittau M., Dizionario Comparativo Latino-Etrusco, Sassari
2009, Libreria Koinè.
ESL Breyer G., Etruskisches Sprachgut im
Lateinischen unter Ausschluss des Spezifisch Onomastischen Bereiches, Leuven
1993.
ET Rix H., Etruskische Texte, Editio
Minor, I Einleitung, Konkordanz, Indices; II Texte, Tübingen 1991 (le
iscrizioni sono citate con le sigle di quest'opera).
Etim Nocentini A., l’Etimologico, Firenze 2010, Le
Monnier.
GDLI Battaglia S., Grande
Dizionario della Lingua Italiana, I-XXI, Torino 1961-2002.
GEW Frisk H., Griechisches Etymologisches Wörterbuch,
I-III, II ed., Heidelberg 1973.
GTLE Pittau M., I grandi testi della Lingua Etrusca tradotti
e commentati, Sassari 2010, C. Delfino editore.
LEGL Pittau M., La Lingua Etrusca - grammatica e lessico,
Nùoro 1997 (Libreria Koinè Sassari).
LELN Pittau M., Lessico Etrusco-Latino comparato col
Nuragico, Sassari 1984.
LEN Schulze W., Zur Geschichte
Lateinischer Eigennamen (1904) - Mit einer Berichtigungsliste zur
Neuausgabe von Olli Salomies, Zürich-Hildesheim 1991.
LIOE Pittau M., Lessico
italiano di origine etrusca – 407 appellativi 207 toponimi, Roma 2012, Società Editrice Romana (Libreria
Koinè Sassari).
LLE Pittau M., Lessico della Lingua Etrusca – appellativi
antroponimi toponimi, Roma,
Società Editrice Romana, 2012.
REE Rivista
di Epigrafia Etrusca, pubblicata nella rivista «Studi Etruschi».
REW Meyer-Lübke
W., Romanisches Etymologisches Wörterbuch,
III Auflage, Heidelberg 1935.
RNG Solin H.
& Salomies O., Repertorium nominum
gentilium et cognominum Latinorum, Hildesheim-Zürig-New York 1988.
ThLE Thesaurus Linguae Etruscae, I Indice
lessicale, Roma 1978; I Supplemento, 1984; Ordinamento inverso dei lemmi, 1985;
II Supplemento, 1991; III Supplemento, 1998.
ThLE² II edizione, Pisa-Roma 2009.
TLE Pallottino M., Testimonia Linguae Etruscae, II ediz., Firenze 1968.
TIOE Pittau M., Toponimi Italiani di origine etrusca, Sassari 2006, (Libreria Koinè).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento