Archeologia. La pietra e il
suono: esistono architetture preistoriche progettate per manipolare la mente
umana attraverso le frequenze acustiche?
Riflessioni di Giorgio Giordano
Tra pietra e suono esiste un
rapporto misterioso che da sempre incuriosisce l'uomo. Da qualche tempo le
strutture monumentali del passato sono studiate dal punto di vista delle
proprietà acustiche. Già nel Paleolitico superiore l'uomo "giocava"
con le risonanze delle caverne: uno studio sull'arte rupestre europea, dai Pirenei francesi sino agli Urali, ha stabilito che la
posizione dei dipinti all'interno delle grotte corrisponde ai punti di maggiore
risonanza e dove non c'era abbastanza spazio per una figura completa sono stati
disegnati dei puntini per marcare l'area. I test hanno dimostrato che la
massima risonanza viene attivata dalla gamma della voce umana, più che da
strumenti come flauti, fischietti o tamburi. In alcune grotte la densità
dell'immagine è proporzionale alla qualità acustica, misurata in durata della
risonanza o numero di echi. Le peculiarità sonore delle pietre sono state di
evidente interesse anche durante le fasi successive della preistoria. Il fenomeno megalitico ne rappresenta la massima celebrazione. Molte delle
strutture
monumentali preistoriche potrebbero essere state progettate per condurre le
frequenze sonore e manipolare la mente umana, inducendo stati di percezione
alterata, funzionali alle celebrazioni sacre e ai riti sciamanici. Se le
risonanze nelle camere di pietra favoriscono la trance mistica, non stupisce
che nel Medioevo i monaci eremiti abbiano rioccupato molte caverne e stanze
ipogee preistoriche per ritirarsi in preghiera.
A Gobekli Tepe in Turchia, i pilastri umanoidi a forma di T, realizzati in
calcare 11.500 anni fa, "cantano" se colpiti con il palmo della mano.
Anche Stonehenge presenta interessanti proprietà: i megaliti sono stati
disposti in modo che le onde sonore si rifrangano secondo uno schema, creando
particolari fenomeni di propagazione acustica. La grande rivelazione sulle
conoscenze degli antichi in questo campo è arrivata prendendo in esame l'ipogeo
di Hal Saflieni a Malta, scavato tra il 3600 e il 2500 a.C. Si è capito che
l'intenzione dei costruttori era edificare un ambiente in grado di indurre uno
stato di trance attraverso la modulazione del canto. Nella cosiddetta Camera
dell'Oracolo c'è una nicchia che consente di diffondere la propria voce in tutto
l'ipogeo, semplicemente parlando nell'incavo con tono profondo. Emettendo una
modulazione di suono a 110 Hz, le attività cerebrali si spostano dall'emisfero
sinistro a quello destro e si disattiva il centro del linguaggio, favorendo la
meditazione. Più in generale, è stato riscontrato che le camere di pietra nei
templi di Malta e Gozo presentano questo modello di risonanza, con una
frequenza di 110 o 111 Hz. Pure i costruttori dell’ipogeo di Cividale del
Friuli hanno voluto produrre questo tipo di effetto. Sono state
effettuate misurazioni anche a Wayland's Smithy, Chun Quoit e Cairn Euny nel
Regno Unito, poi a Newgrange, Cairns e Carbane West in Irlanda. Nonostante la
differenza di forme e dimensioni, le stanze all'interno di questi siti,
risalenti a un periodo intorno al 3500 a.C., presentano modelli di risonanza
simili, le concentrazioni avvengono nei medesimi punti, tutti gli ambienti
rispondono a una frequenza tra 95 e 120 Hz. In alcuni casi sono state
posizionate pietre verticali per migliorare le proprietà acustiche delle camere
e talvolta i disegni realizzati sulle rocce assomigliano a quelli delineati dai
modelli di risonanza. Analoghe considerazioni sono state proposte a riguardo
dei nuraghi e di altre stanze di pietra, di fogge diverse ed epoche anche
lontane, diffuse in tutto il mondo. Un significativo fenomeno di
risonanza, con una risposta a frequenze basse che perdura fino a 20 secondi
dopo la fine di un canto armonico, è stato anche registrato nei tunnel di Ravne
in Bosnia.
In Africa, a Grande Zimbabwe, sotto le mura
dell'Acropoli, è stato realizzato un passaggio in grado di condurre la voce
umana sino
al tempio, situato a 400 metri di distanza.
Dall'altra parte
dell'Atlantico, il sito maya di Chichen Itza, nella penisola messicana dello
Yucatan, presenta numerose particolarità acustiche: le parole sussurrate a
un'estremità del Cortile della palla (161 metri di lunghezza e 66 di larghezza)
sono chiaramente udibili dall'altra parte e un battito di mani può produrre
nove distinti echi. La piramide di Kukulkan, nota come El Castillo, risponde
alle onde sonore di un applauso rimbalzando indietro un’eco che ricorda il
cinguettio dell'uccello sacro Quetzal, associato al dio Kukulkan/Quetzalcoatl.
Non solo, le frequenze sonore che si producono salendo i gradini della piramide
assomigliano al rumore della pioggia e questa stessa caratteristica è stata
notata studiando la piramide della Luna a Teotihuacan, nel Messico centrale.
Anche il complesso settentrionale di Palenque è particolarmente adatto a diffondere
la voce umana e i suoni prodotti dagli strumenti musicali rinvenuti in loco.
Nel sito andino di Chavin de Huantar, in Perù, esiste un collegamento acustico
tra la piazza circolare del centro cerimoniale e uno degli ambienti sotterranei
del cosiddetto Tempio antico, dove sorge il Lazon, una stele monolitica che
raffigura la divinità principale del luogo: è stato costruito un condotto che
amplifica una determinata gamma di suono, in particolare le frequenze della
voce umana e quelle della caratteristica trombetta a forma di conchiglia marina
in uso all'epoca.
Nell’immagine: ipogeo a Malta
Fonte: http://www.preistoriaonline.it/la-pietra-e-il-suono
Si Pierluigi .Effettivamente vi sono molti luoghi posti in siti archeologici dove la voce o qualsiasi rumore viene ampliato .
RispondiEliminaIn una Domus di momte Crobu a Carbonia ho registrato la mia voce e questa viene ampliata in modo esponente . Credo anch`io che questa sonorizzazione sia stata ..in molti casi apposta . La mia teoria diverge un pochino . Io credo che queste sonorita` amplificate che provocano anche echi siano forme di energia nelle quali l`orante o colui/lei che officiava un rito avesse la possibilita` di trasmettere le onde sonore verso dimensioni spirituali e quindi raggiungere le anime dei defunti .
Scrivendo il mio libro civiltà e origine etrusca Pierluigi prefirerèi sapere di più sugli Etruschi
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