giovedì 4 maggio 2017
Linguistica. Il Fanum Carisi di Orosei: localizzazione precisa del tempio e della divinità pagana al quale esso era dedicato. Riflessioni di Massimo Pittau
Linguistica. Il
Fanum Carisi di Orosei: localizzazione precisa del tempio e della
divinità pagana al quale esso era dedicato.
Riflessioni di
Massimo Pittau
L'«Itinerario
di Antonino» (Itinerarium provinciarum) - compilato sotto l'imperatore romano M. Aurelio Antonino, detto
"Caracalla" (211-217 d. C.), alla metà della strada romana che
seguiva la costa orientale della Sardegna, presenta una mansione o stazione che
chiama Fanum Carisi «Tempio di Carisio» (80.2). Fino ad ora non risulta
localizzata la esatta posizione di questa mansione, anche se si è intravisto
che essa era nel territorio dell'odierno paese di Orosei. E nessuno studioso ha
fino ad ora approfondito e intravisto quale fosse la divinità pagana alla quale
era dedicato il tempio. Ebbene, col mio presente studio mi lusingo sia di
localizzare esattamente il sito del tempio, sia di individuare la divinità
pagana al quale esso era dedicato.
A
mio giudizio il Fanum Carisi si trovava nelle immediate vicinanze
dell'odierno villaggio di Orosei, anzi al
suo ingresso dalla parte occidentale,
e si indentificava col santuario di Nostra Segnora 'e su Rimediu,
evidentemente da intendersi come «Madonna delegata al rimedio dei malanni,
delle disgrazie e delle malattie» dei fedeli.
Procedendo
ad una analisi minuta della denominazione, è abbastanza chiaro che Carisium
è da intendersi come un aggettivo sostantivato indicante propriamente il sito
che ospitava il tempio. Il santuario di Nostra Segnora 'e su Rimediu attualmente
risulta ormai inglobato nel circuito abitativo di Orosei, ma in antico ne
doveva essere alquanto separato e distante, dato che Orosei di certo gravitava
sulla riva del mare. Comunque Carisium come denominazione speciale del
sito del tempio dimostra chiaramente quanto questo fosse importante nella
considerazione degli Oroseini e pure degli abitanti della Baronia e della zona
circostante.
A
questo nome del santuario corrisponde pure il gentilizio latino Carisius,
Caresius, Charisius (RNG), il quale aveva chiaramente una valenza
teoforica o religiosa. Questo gentilizio apparteneva pure ad un ex soldato
sardo Tunila, che aveva militato nella Cohors II Gemina Sardorum et Corsorum
all'epoca di Nerva (CIL X 7890)<1>; e apparteneva pure a un altro
individuo, nativo della Sardegna ma residente a Napoli, M(arcus) Carisius Fronto come indica una epigrafe
latina ripubblicata di recente<2>.
D'altra parte il notissimo geografo Claudio Tolomeo (III, 3,
6) cita per la zona della Sardegna centro-orientale un popolo chiamato Karḗnsioi, che evidentemente erano prima
i frequentatori del tempio di Carisium e dopo gli Oroseini in genere.
È
pure evidente che nel toponimo e gentilizio Carisium/s va ricercato e
trovato il nome della divinità pagana al quale era dedicato il tempio. Ebbene,
fortemente confortato anche dal fatto che del gentilizio latino esisteva anche
la variante con la aspirazione della velare iniziale, cioè Charesius (RNG),
non trovo alcuna difficoltà a individuare questa divinità pagana nella greca Kháris «Grazia», grazia chiesta ed ottenuta dai fedeli che
frequentavano il tempio. La quale è una denominazione che corrisponde
abbastanza strettamente al nome della Nostra Segnora 'e su Rimediu.
Con
ciò insomma siamo di fronte a un altro chiaro esempio di sincretismo fra la
religione pagana e la religione cristiana, nel senso che i cristiani
procedettero a identificare e denominare l'antica divinità pagana Kháris con la quasi identica, per le sue attribuzioni, Nostra
Segnora 'e su Rimediu.
La
festa di questa Madonna è praticamente la più grande festa religiosa di Orosei,
tanto che dura ben due settimane di settembre ed è famosa nell'intera zona
circostante dell'Isola. Nel santuario di Nostra Segnora 'e su Rimediu perfino
Grazia Deledda ha localizzato un importante episodio del suo romanzo capolavoro
«Canne al vento».
Resta
ancora da precisare che la lingua greca era ampiamente conosciuta e adoperata
in tutte le zone rivierasche dell'intero Mar Mediterraneo, ragion per cui non
stupisce per nulla che la greca Kháris «Grazia» si
adoperasse anche nell'antico sito di Orosei.
Infine
c'è da respingere la connessione linguistica che è stata pure prospettata
dell'antico Carisium con l'odierno toponimo Oroséi. Questo
infatti non è un toponimo di origine latina, bensì è un toponimo prelatino o
preromano, ossia è da ritenere un relitto della antica lingua dei Protosardi:
lo dimostra chiaramente il fatto che il toponimo esiste anche nei territori di
Bosa, Calangianus e Talana e trova corrispondenza negli altri toponimi Orosài (2: Birori, Pozzomaggiore), Orosè (Austis), Oroso (Bortigali), Orrosassò
(Tonara); Orossolò e Oróssi (Fonni), Orrosile (Bultei), Orrossili
e Arroséi (Baunei), Orosutho (Ollolai), Orusèi (Suelli, VSG),
Rosalè (Orune), Rosè (Porto
Torres), Roséi (2: Pozzomaggiore,
Tramatza), tutti caratterizzati da ossitonia e da suffissi e suffissoidi
protosardi. La matrice protosarda del toponimo Orosei è confermata pure dal suffisso -ìnu dell'etnico Oroseìnu, proprio come in Alaìnu,
Buddusoìnu, Lanuseìnu, Torpeìnu, Trieddìnu, Urzuleìnu, ecc. (UNS 215).
Ciò
premesso dico che tutti questi toponimi possono essere confrontati - non
derivati - col lat. rosa «rosa»
(prestito forestiero come indica già la irregolare /-s-/ intervocalica; DELL, DELI) e quindi quasi certamente “fitonimo
mediterraneo”. Del corrispondente
fitonimo abbiamo un doppione, cioè sia la forma protosarda arrosa, orrosa, orrossa sia quella latina rosa, ragion per
cui possiamo interpretare che il fitonimo esistesse già in Sardegna, nella
lingua protosarda, prima che ve lo portassero i Romani (LISPR, DILS, NVLS).
E
si puo concludere dicendo che il toponimo Oroséi praticamente avesse il
simpatico significato di «sito delle rose, roseto».
Come
codicillo finale segnalo che nei documenti medioevali Orosei è citato parecchie
volte, data l'importanza che aveva il suo porto fluviale, e viene citato con le
seguenti forme: Uruse, Urise, Orise
(certamente con l'accento tonico sulla vocale finale), Orisei, Urusey (SSls 150, CHS num. 18; GG 485; CREST
XXV 22). È citato numerose volte fra i villaggi della diocesi di Galtellì che
nella metà del sec. XIV versavano le decime alla curia romana (RDS) e
così pure nella Chorographia Sardiniae
di G. F. Fara (anni 1580-1589).
Bibliografia
con sigle
<1>
Vedi A. Mastino, Storia della Sardegna Antica, Nùoro 2005, pag. 402 e
passim; idem, Natione Sardus etc., in «Archivio Storico Sardo», vol. I,
Cagliari 2015, pagg. 141-181). L'egregio collega ed amico ha accettato di
revisionare questo mio scritto, ed io lo ringrazio.
<2>
Vedi A. De Simone, La collezione antiquaria
della biblioteca dei Girolamini in Napoli, Napoli 1975, pag. 30 seg. num.
9, con foto (3).
CHS Pittau M., Chi siamo - Nuoro e la sua provincia, serie di inserti del
quotidiano «La Nuova Sardegna», Sassari, novembre 1983-marzo 1984.
CIL Corpus
Inscriptionum Latinarum, Berolini 1862 ....
CREST Blasco Ferrer E., Crestomazia Sarda dei primi secoli, voll. I, II, Nùoro 2003.
DELI Cortelazzo M. - Zolli P., Dizionario Etimologico della Lingua Italiana,
I-V, Bologna 1979-1988; DELI² II
ediz. a cura di M. Cortelazzo e M. A. Cortelazzo, col soprattitolo Il nuovo etimologico, 1999.
DELL
Ernout A. - Meillet A., Dictionnaire
Étymologique de la Langue Latine, IV édit., IV tirage, Paris 1985, Éditions
Klincksieck.
DILS
Pittau M., Dizionario della Lingua
Sarda - fraseologico ed etimologico, I vol., Cagliari 2000, II vol. 2003,
E. Gasperini Editore.
GG Panedda D., Il Giudicato di
Gallura, Sassari 1978.
LISPR Pittau M., La
Lingua Sardiana o dei Protosardi, Cagliari 2001 (E. Gasperini Editore).
NVLS
Pittau M., Nuovo Vocabolario della
Lingua Sarda - fraseologico ed etimologico, Domus de Janas edit. Selargius 2014, voll. I-II.
RDS Sella P., Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Sardinia, Città
del Vaticano [Roma] 1945.
RNG Solin H. et Salomies O., Repertorium nominum gentilium et cognominum
Latinorum, Hildesheim-Zürich-New York 1988.
SSls Pittau M., Studi Sardi di linguistica e storia, Pisa 1958.
UNS Pittau M., Ulisse e Nausica in
Sardegna, Nùoro 1994.
VSG Spano G., Vocabolario Sardo
Geografico, Patronimico ed Etimologico, Cagliari 1873 (II).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Puo essere di maggior conferma il fatto che A Orosei esiste la zona denominata Bidd'e Rosa
RispondiElimina