i costumi di quella comunità. Dai territori vicini arrivano uomini messi a disposizione dalle comunità confinanti in relazione alle qualità lavorative di ogni singolo individuo. Sono evidenti alcune figure professionali: tagliatori di pietre, scultori, specialisti nel trasporto e manovalanza, e l'apporto di questi individui da parte di comunità vicine aiuta a consolidare i buoni rapporti di vicinato. Questi progetti spingono le persone a collaborare, ad affidarsi agli altri e a fidarsi delle competenze dei nuclei insediativi vicini. Sono sistemi di lavoro che uniscono le genti: se un uomo vede un suo simile all’interno del proprio tempio, sente di potersi fidare, anche se non lo conosce.
martedì 13 gennaio 2015
Corso di archeologia: Riprendono le lezioni con le Domus De Janas
Corso di archeologia: Riprendono le lezioni con le Domus De Janas.
Oggi,
martedì 13 Gennaio 2015, alle ore 17.00, nell’aula magna dell’Università di
Quartu, in Viale Colombo 169, riprenderà il corso di archeologia strutturato in
25 lezioni. La quinta lezione avrà come tema il culto dei defunti e le domus de
Janas, gli edifici preistorici realizzati in Sardegna 5000 anni fa. I video delle prime
lezioni sono visibili ai seguenti link:
Per
centinaia di migliaia di anni l’uomo si è evoluto lentamente: sopravviveva
cacciando e accumulando provviste. Poi, al termine dell’ultima glaciazione,
l’evoluzione subisce una brusca accelerata. Nel corso degli ultimi 10 millenni,
l’uomo passa dall’Età della Pietra allo sbarco sulla Luna. Che cosa causò un
cambiamento così radicale delle abitudini di vita? Andare sulla Luna non è
stato un avvenimento che ha cambiato il nostro modo di vivere. La scintilla che
determinò l’evoluzione è stata l’idea di coltivare la terra per produrre
alimenti. Si è passati a un’economia produttiva. L’agricoltura ha permesso
all’uomo di diventare stanziale, di sviluppare relazioni sociali, ideare le
religioni e costruire templi e città. Senza dover cacciare per nutrirsi, l’uomo
aveva il tempo per pensare, inventare e uscire dall’Età della Pietra. La
Turchia, da sempre, è il ponte che collega l’Europa e l’Asia, e si trova nel
cuore della Mezzaluna Fertile, una regione che comprende gli attuali Egitto,
Israele, Siria e Iraq. Qui sorsero i primi insediamenti umani, e fiorirono le
prime grandi civiltà. Gli edifici dedicati al culto contengono, generalmente,
rappresentazioni simboliche di divinità. Animali e altri simboli sono presenti
su pareti, pavimenti, pilastri e altri elementi architettonici, e possono
essere scolpiti, incisi o, semplicemente, dipinti. La costruzione di questi
edifici richiedeva un’organizzazione sofisticata: spaccare e trasportare le
pietre, scavare, realizzare le fondamenta, ed erano necessari tanti uomini. A
quale scopo furono costruiti?
I
primi templi presentano un portale che rappresenta l’ingresso al mondo
ultraterreno, come se il tempio avesse a che fare con i morti o con le divinità
del cielo. La mancanza di simboli, rilievi o incisioni, aumenta le difficoltà
per gli archeologi di interpretare i siti. A volte i simboli sono compresi solo
presso le comunità che li realizzano, e ciò pone problemi agli studiosi di
storia antica, poiché si ha a che fare con edifici costruiti nei millenni
scorsi. Ogni luogo di culto ha un’iconologia che è compresa solo da chi la
frequenta. Lo scopo delle immagini è di unire la congregazione in una fede
comune, condivisa con i rituali a essa legati. Le immagini, i colori, le
funzioni e gli elementi architettonici sono spesso incomprensibili a chi
pratica altre fedi.
All’inizio
i popoli vivevano di caccia e di raccolta, e condividevano il cibo all’interno
di piccoli gruppi, prevalentemente familiari. In seguito divennero stanziali,
nacquero più bambini e le comunità crebbero rapidamente. A quel punto ogni
comunità dovette imparare a rapportarsi e a vivere in pace. Queste situazioni
richiesero l’applicazione di un codice morale, e convinzioni comuni. I templi
sono progetti di costruzione condivisi, che mantengono la coesione fra
comunità, anche all’interno della stessa. Allo stesso tempo consentono di
celebrare riti che richiamano la comunità all’unità di pensiero. Chi vuole far
parte di una comunità deve comportarsi secondo
i costumi di quella comunità. Dai territori vicini arrivano uomini messi a disposizione dalle comunità confinanti in relazione alle qualità lavorative di ogni singolo individuo. Sono evidenti alcune figure professionali: tagliatori di pietre, scultori, specialisti nel trasporto e manovalanza, e l'apporto di questi individui da parte di comunità vicine aiuta a consolidare i buoni rapporti di vicinato. Questi progetti spingono le persone a collaborare, ad affidarsi agli altri e a fidarsi delle competenze dei nuclei insediativi vicini. Sono sistemi di lavoro che uniscono le genti: se un uomo vede un suo simile all’interno del proprio tempio, sente di potersi fidare, anche se non lo conosce.
i costumi di quella comunità. Dai territori vicini arrivano uomini messi a disposizione dalle comunità confinanti in relazione alle qualità lavorative di ogni singolo individuo. Sono evidenti alcune figure professionali: tagliatori di pietre, scultori, specialisti nel trasporto e manovalanza, e l'apporto di questi individui da parte di comunità vicine aiuta a consolidare i buoni rapporti di vicinato. Questi progetti spingono le persone a collaborare, ad affidarsi agli altri e a fidarsi delle competenze dei nuclei insediativi vicini. Sono sistemi di lavoro che uniscono le genti: se un uomo vede un suo simile all’interno del proprio tempio, sente di potersi fidare, anche se non lo conosce.
Nelle
religioni esiste un codice morale elaborato dalle comunità più antiche, che è
conservato e integrato nelle comunità successive. I semi spirituali e materiali
sono piantati, e qualunque fossero i significati troviamo sempre segni simili
nelle generazioni seguenti. Il culto dei morti è il modo per riportare in vita
una persona cara o un eroe del passato, e mantenere legato al mondo dei vivi il
suo ricordo. Era la resurrezione di un personaggio ritenuto importante
all’interno della società. Si cerca di portare indietro dal mondo dei morti una
persona, recuperando la presenza fisica. Nei secoli successivi, e ancora oggi,
la resurrezione sarà un tema centrale della religiosità: babilonesi, egizi,
indiani, greci e cristiani, parlano di resurrezione. La costruzione del tempio
rappresenta il culmine di una linea di pensiero. E’ un legame sociale che porta
le comunità a unirsi, ed è edificato con una monumentale architettura. Rappresenta
un balzo enorme nell’evoluzione spirituale dell’uomo: invece di considerarsi
parte della natura, si valuta superiore. Sotto i pilastri dei templi nascono le
rappresentazioni dei primi dei.
Il culto dei morti si può definire un
insieme di rituali che la comunità eseguiva per mantenere vive la vita e le
gesta degli eroi nelle generazioni successive. Nella religione ebraica e in
quella cattolica la risurrezione è un evento descritto come il ritorno
dell'anima nel corpo, dopo la loro separazione avvenuta al momento della
morte; Dio ricomporrà nuovamente i corpi dei defunti con le anime per farli
rivivere immortali. Dopo la morte, sempre secondo la religione cattolica, l'anima
che ha in se capacità di contemplazione del Dio trinitario, si ricongiungerà
con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, ma l'anima verrà ricongiunta al corpo
quando Gesù ritornerà nella gloria a giudicare i vivi e i morti come professato
nel Credo: "... e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i
morti ed il suo regno non avrà fine..."
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