oceanus sufficientia directoria recipere nequeat, et terra in qua eorundem non exiguus est usus nulla, coacti fuimus hoc Organum directorium addere, ut duorum quorumlibet locorum ad invicem respectus et habitudo inde peti possit. Debet autem prior locus, ad quem alterius respectum quaerimus, latitudinem notam habere, et in eadem sub primo Organi meridiano situs intelligi. Duo autem huic primo meridiano directoria applictimus, quorunt superius serviet cum prior locus majorem habet latitudinem, quam secundus, inferius cum minorem, ex utriusque centro filum dependeat.
sabato 8 novembre 2014
Cartografia Nautica. Mercatore...come da "COPIONE"
Cartografia Nautica. Mercatore...come da "COPIONE"
di Rolando Berretta
Se si va
sulla Wikipedia con le parole chiave: - mercator 1569 world map – trovate un
lavoro eccellente. C’è tutto! Ci sono anche tutte le Legende con le quali il
Mercatore spiega la sua Carta.
Le
Legende sono in latino ma il traduttore automatico aiuta poco:
Così inizia la Wikipedia a proposito della Legenda
: Brevis usus Organi Directorii
Cum
inscriptionibus necessariis occupatus oceanus sufficientia directoria recipere nequat, et terra in qua eorundem non exiguus est usus
nulla, coacti fuimus hoc Organum directorium addere, ut duorum quorumlibet
locorum ad invicem respectus et habitudo inde peti possit. Debet
autem prima
locus,
ad quem alterius respectum quaerimus, latitudinem notam habere, et in eadem sub primo Meridiano
Organi
situs intelligi. Duo autem huic primo (…) directoria applicuimus, quorum superius serviet cum prima locus majorem habet latitudinem, quam
secundus, inferius cum minorem, ex utriusque centro filum dependeat.
Stesso testo tratto da:
INSTITUTO
DE HISTORIA Y CULTURA NAVAL ARMADA ESPAÑOLA
REVISTA
DE HISTORIA NAVAL Año XXX 2012 Núm. 118
QUINTO
CENTENARIO DE MERCATOR. TRADUCCIÓN COMENTADA DE SU CARTA NÁUTICA DE 1569
Alfredo Surroca Carrascosa Geofísico
Cum
inseriptionibus necessariis occupatus
oceanus sufficientia directoria recipere nequeat, et terra in qua eorundem non exiguus est usus nulla, coacti fuimus hoc Organum directorium addere, ut duorum quorumlibet locorum ad invicem respectus et habitudo inde peti possit. Debet autem prior locus, ad quem alterius respectum quaerimus, latitudinem notam habere, et in eadem sub primo Organi meridiano situs intelligi. Duo autem huic primo meridiano directoria applictimus, quorunt superius serviet cum prior locus majorem habet latitudinem, quam secundus, inferius cum minorem, ex utriusque centro filum dependeat.
oceanus sufficientia directoria recipere nequeat, et terra in qua eorundem non exiguus est usus nulla, coacti fuimus hoc Organum directorium addere, ut duorum quorumlibet locorum ad invicem respectus et habitudo inde peti possit. Debet autem prior locus, ad quem alterius respectum quaerimus, latitudinem notam habere, et in eadem sub primo Organi meridiano situs intelligi. Duo autem huic primo meridiano directoria applictimus, quorunt superius serviet cum prior locus majorem habet latitudinem, quam secundus, inferius cum minorem, ex utriusque centro filum dependeat.
Questo piccolissimo esempio scoraggia la
traduzione. Troppi errori, e difformità, in una piccolissima parte del testo
latino. Non trovando un testo, tradotto, in italiano nel WEB ho cercato di
capirci qualcosa.
Autori del
pezzo spiegano il loro punto vista…
… che riassumo: Il meridiano Zero è quello delle
Azzorre. La prima località, per capire l’esempio,è posta a 20° nord e a 33° a
est dalle Azzorre. La seconda località è posta a 65° nord e a 75° a est delle
Azzorre. La differenza tra le due latitudini è di 45°. Molto curiosa
l’impostazione! Gli Autori hanno fatto, solo, un esempio oppure quelle misure
sono in qualche altro scritto del Mercatore?
In attesa di chiarimenti vado avanti. La retta che
attraversa le località A e B cade con una certa incidenza sull’Equatore. Angolo
interno 35° mentre l’esterno è di 55°.
A questo punto si parte con il goniometro
dell’organum directorium.
Si invertono i valori dell’angolo di incidenza. Si
riporta il tutto sul meridiano zero. Da quel meridiano si calcolano i 45° di
differenza di latitudine e si tira una retta che va ad intercettare la nuova retta
incidente (color arancione). Poi con un compasso si traccia un arco di
circonferenza dove c’è il contatto con l’Equatore, sono 54°; e si fa il calcolo
della distanza. E questo dovrebbe essere, anche, il pensiero di Mercatore.
Gli autori, ricorrendo anche alla matematica, con
una bellissima formula spiegano il tutto.
Io resto perplesso. Guardo e riguardo lo schema e
penso… ma non è più semplice fare questo
passaggio?
Tracciamo
la retta che attraversa le due località (ortodromica). Da dove questa retta
tocca l’Equatore si dovrebbero far
partire i 45° di differenza di latitudine. Dopo i 45° si dovrebbe tirare la
retta che attraverserà nel punto X l’ortodromica. Siamo a 58° nord. Il tratto
A-X dà l’esatto valore reale dell’ortodromica; riportandolo sull’Equatore: come
ha già evidenziato una delle diagonali.
Io uso
settori da 4,5° e 9°. In 90° riporto 10 settori da 9°. Ma a 45° e 90° i metodi
si sincronizzano.
90° sono
90°. Ogni 9° sono 1.000 Km. 90° sono 10.000Km.
Qualcuno
sa spiegarmi cosa c’entra la Rosa dei Venti e l’Organum Directorium in tutto
questo discorso?
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angolo interno 55°; scusate... RoBer
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