martedì 26 novembre 2013
I macabri segreti delle grotte spagnole
Archeologia. I macabri segreti delle grotte spagnole
Gli scavi nella grotta Can Sadurni, nei pressi di Barcellona, hanno riportato alla luce quattro scheletri umani risalenti a circa 6400 anni fa, sepolti a seguito di uno sconosciuto rituale funerario. Alcune delle grotte circostanti sono, in realtà, antiche necropoli risalenti al Neolitico Medio.
I resti ritrovati sono particolarmente importanti, in quanto gli scheletri sono quasi del tutto intatti. Una frana li ha sepolti nel momento in cui cominciava il processo di decomposizione, proteggendo i cadaveri e permettendo che essi arrivassero fino a noi praticamente integri, nella posizione in cui erano stati sepolti. I resti appartengono ad un uomo di circa 50 anni di età, un giovane e due bambini, uno di circa 3-4 anni, l'altro di 5-6. L'uomo più anziano era accompagnato da diversi oggetti di corredo: un vetro ovoidale con due manici ed i resti di due capre e un vitello. Sotto il braccio sinistro dell'uomo, vicino al gomito, è stato ritrovato un ciondolo d'osso smaltato.
Gli scheletri giacevano in posizione fetale, con le spalle rivolte alla parete nord della grotta. Gli arti inferiori sono stati piegati, le ginocchia poste all'altezza del torace. Le braccia erano piegate tra le gambe. Per mantenere questa posizione i cadaveri potrebbero essere stati legati ed avvolti in una sorta di sudario. Nel 1999, nello stesso luogo, i ricercatori hanno ritrovato il frammento di una tazza che, analizzato con le tecniche moderne, ha permesso di individuare tracce di fitoliti di orzo e di mais che hanno fatto pensare alle tracce della fermentazione della più antica birra mai ritrovata in Europa.
Fonte: Le Nebbie del Tempo
Gli scavi nella grotta Can Sadurni, nei pressi di Barcellona, hanno riportato alla luce quattro scheletri umani risalenti a circa 6400 anni fa, sepolti a seguito di uno sconosciuto rituale funerario. Alcune delle grotte circostanti sono, in realtà, antiche necropoli risalenti al Neolitico Medio.
I resti ritrovati sono particolarmente importanti, in quanto gli scheletri sono quasi del tutto intatti. Una frana li ha sepolti nel momento in cui cominciava il processo di decomposizione, proteggendo i cadaveri e permettendo che essi arrivassero fino a noi praticamente integri, nella posizione in cui erano stati sepolti. I resti appartengono ad un uomo di circa 50 anni di età, un giovane e due bambini, uno di circa 3-4 anni, l'altro di 5-6. L'uomo più anziano era accompagnato da diversi oggetti di corredo: un vetro ovoidale con due manici ed i resti di due capre e un vitello. Sotto il braccio sinistro dell'uomo, vicino al gomito, è stato ritrovato un ciondolo d'osso smaltato.
Gli scheletri giacevano in posizione fetale, con le spalle rivolte alla parete nord della grotta. Gli arti inferiori sono stati piegati, le ginocchia poste all'altezza del torace. Le braccia erano piegate tra le gambe. Per mantenere questa posizione i cadaveri potrebbero essere stati legati ed avvolti in una sorta di sudario. Nel 1999, nello stesso luogo, i ricercatori hanno ritrovato il frammento di una tazza che, analizzato con le tecniche moderne, ha permesso di individuare tracce di fitoliti di orzo e di mais che hanno fatto pensare alle tracce della fermentazione della più antica birra mai ritrovata in Europa.
Fonte: Le Nebbie del Tempo
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