martedì 5 aprile 2011
Scoperta un'antica reggia in Basilicata
Reggia del VI a.C. nel Potentino.
di Martina Calogero
Dalla II campagna di scavo presso il sito noto come Torre di Satriano, vicino a Potenza, svolta dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia afferente all’Università di Basilicata e coordinata dal suo direttore, Massimo Osanna, emergono scoperte importantissime per l’archeologia della Basilicata: infatti, gli archeologi hanno riportato alla luce una Reggia risalente al VI a.C., una sfinge e un lungo fregio di terracotta che raffigura scene di battaglia.
La Reggia di un sovrano locale del VI a.C. rappresenta la scoperta più importante. L’edificio, costruito dagli artigiani dell’antica Taranto, è arricchito da una sfinge di terracotta collocata sul tetto e da un lungo fregio, sempre di terracotta. All’interno del Palazzo è stato trovato anche l’arredo destinato alle feste che radunavano le elite locali, costituito da preziosi servizi da mensa e coppe da vino attiche, realizzate ad Atene e in altre colonie. Nel portico, invece, sono venuti alla luce due grossi telai per tessuti di pregio; mentre, nella zona di fronte all’edificio sono emerse quattro sepolture appartenenti a rappresentanti di famiglie principesche.
Il direttore delle ricerche, Massimo Osanna, ha confermato l’eccezionalità di queste scoperte, sia in campo storico che archeologico, vista l’entità e l’importanza dei reperti emersi. Per la Scuola di Specializzazione è una conferma dell’impegno nella ricerca e nella valorizzazione del passato della Basilicata.
I lavori di scavo nel sito di Torre di Satriano sono stati svolti con il contributo di facoltà italiane e straniere, come la canadese Queen’s University.
La Torre di Satriano si eleva su di un colle difficile da scalare, tra Satriano e Tito. È una torre alta, di base quadrata, situata fra i ruderi di una città abbandonata. La nascita della prima Satriano è fatta risalire, soltanto grazie a ritrovamenti di frammenti di ceramiche trovate sui pendii e ai piedi della collina, tra il X e il VII a.C.
Infatti la collina, nota con il toponimo di Torre di Satriano, sulla linea di confine tra i moderni comuni di Satriano e Tito, è sede di una complessa stratificazione storica che data dall'età del Ferro sino alla fine del Medio Evo, con diverse e significative soluzioni di continuità.Sulla distruzione della città la leggenda narra che la crudele regina di Napoli, Giovanna II, sorella di re Ladislao, fece condurre da Terlizzi, in terra di Puglia, una giovane dama di compagnia scortata da milizie del Regno.Quando il drappello attraversò la città di Satriano, la nobile donna venne rapita a causa della sua bellezza e Giovanna II, dopo l'affronto subito, ordinò una tremenda vendetta. L'abitato, infatti, venne ridotto in cenere da uno spaventoso incendio che risparmiò solo la torre normanna ed alcuni muri di edifici.
Fonte: Archeorivista
Immagine di www.guideturistichebasilicata.it
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