mercoledì 27 aprile 2011
Cartografia Nautica...prosegue il corso.
Continuiamo l'esplorazione dei grafici e degli strumenti per acquisire le nozioni di base per la comprensione delle carte nautiche.
di Rolando Berretta
Le scorse settimane abbiamo inserito 3 articoli sulla cartografia: "Corso Base di Cartografia nautica", "Chi ha scoperto l’America?" e "Qual è il significato del nome Gennargentu?" nei quali abbiamo visto cos’è uno schema RoBer a base 34 con un primario dal giro di compasso da 26 unità e il suo secondario da 13 unità e l’uso fondamentale delle diagonali che scalano un quadretto ogni 5. (Fig. 1)
Se si segue la griglia di quadratini si ottengono schemi precisi.
I quadratini non compaiono nelle carte portolane ma, se si osserva con attenzione qualche schema, si noterà che mancano alcune linee. Su quelle linee, sicuramente, c’erano dei puntini di riferimento.
Abbiamo visto come lavorava il bolognese Giovan Battista Agnese, a Venezia, verso la metà del 1500 e ho fatto notare come le sue terre sono dilatate sull’Equatore.
Cercherò di spiegarvi la causa. (Nota: nella successiva ci sono i gradi reali e non quadrati)
Il secondario, che vale 13 unità, si trova esattamente a 30° nord e 30° sud dall’Equatore. (Fig. 2)
Nell’immagine allegata ho sovrapposto due proiezioni moderne. Il secondario tocca, esattamente, i 30° nord e sud. Se si sviluppa uno schema che riporta il valore di 60° anche sull’asse Est-Ovest si arriverà ad assegnare un valore di 160° alle 34 unità sull’Equatore. Controllare l’immagine.
Ricordo che, solo con questa proiezione omalografica (discontinua?) otteniamo i Tropici a 5 unità dall’Equatore e i C.Polari a 9 unità dai Tropici o a 14 dall’Equatore. Stessi Poli.
Battista Agnese ha operato nel modo descritto. Quando si è reso conto che sull’asse nord-sud qualcosa non quadrava ha preferito … saltare la parte. (Fig.3)
Allego una carta dimostrativa di Battista Agnese. (Visionate le diagonali di uno su cinque). (Fig. 4)
Vorrei attirare la vostra attenzione nel segnalarvi che ho presentato una carta allineata sul meridiano di Alessandria. Le carte suggeriscono quell’allineamento. Il secondario degli schemi è allineato con il 30° nord. Vi ricordo che su quel parallelo si finisce dritti nella piana di Giza e che la Grande Piramide è a 29° 58’ 45”nord.
Troppe coincidenze fanno riferimento all’Era del Toro quando il solstizio d’estate traguardava la costellazione del Leone. (Fig. 5)
Tornano i conti con il 3.000 a.C. di Cheope?
Scusate lo scantonamento ma quando sento parlare di certe –date- mi vengono i capelli dritti.
Quando mostro il mio lavoro a qualcuno degli ADDETTI che incontro, arrivato alla datazione, li guardo dritto negli occhi. Dovreste vedere la loro espressione.
La loro tesi è inamovibile. Nel 1.200 d.C. i nostri fraticelli si sono messi a raffigurare il globo terrestre. Bastò un solo viaggio intorno all’Africa per disegnarla tutta; peccato che LORO non guardano nei miei occhi in quel momento.
Ritorno, con un paio di immagini, al più grande cartografo castigliano: al -Maestro di hacer cartas-
Capita, a chi è poco pratico, di sbagliare la scala di quello che si sta copiando. Si crede che una certa carta abbia valore di 26 quando in realtà vale 13.
Propongo la zona americana di Juan de la Cosa con valore -13-. (Fig. 6)
Nessun commento. (Fig. 7)
Torno di nuovo a parlare dell’illustre sconosciuto Opicino de Canistris e del Circolo Polare Artico. Claudio Tolomeo terminava le sue carte sul 64° parallelo nord; oltre c’era la zona gelata e inabitabile. Era l’ultima Tule. Cicerone coniò il termine Circolo Polare per designare una delle quattro fasce climatiche.
Per capire cos’è, veramente, il Circolo Polare, artico e antartico, bisognerebbe sapere dell’inclinazione terrestre. Farsi una bella passeggiata durante il solstizio d’inverno e misurare il punto che vede il sole, a mezzogiorno, sfiorare l’orizzonte: oltre è buio pesto. (Fig. 8)
Ho preso una carta dell’illustre sconosciuto Opicino de Canistris (siamo nel 1.330 circa).
Ho sovrapposto la sua carta a quella di Grazioso Benincasa (1.468) . Ho cercato di far combaciare i profili delle terre. Vedete quelle due linee tratteggiate ? quelle due linee sono presenti nella carta di Opicino. Sembrerebbe che abbia calcolato l’esatta misura del Tropico del Cancro e del Circolo Polare Artico usando la griglia come scala decimale. Credo che sia stato il -primo al mondo-.
Qualcuno conosce Opicino de Canestris ? (Fig. 9)
Provate a misurare i due circoli polari della carta di Francesco Rosselli del 1504. Sono perfetti.
Se ricopiate la griglia di Rosselli, una perfetta proiezione ovale (Gerardo Mercatore verrà poi)
e vi divertite a fare un piccolo spostamento di tutte le terre… (Fig. 10)
...vi farete un’idea del loro concetto di Terre Emerse. (Fig. 11)
Presento una celebre carta antidiluviana (sic!). Si nota che l’America e l’Asia sono unite.
Lo stretto che separa i due continenti, migliaia di anni fa, ancora non c’era.
Qui mi fermo. Ci sono svariati testi che spiegano il fenomeno geologico relativo.
Allora avete realizzato una proiezione, vuota, dell’ ovale di Rosselli ? Perfetto!
Adesso, settore dopo settore, trasferiteci le terre antidiluviane. (Fig. 12)
Questo è il risultato.
Le terre vengono disegnate dilatate. Prenderà, poi, forma l’America. Ben presto, verso il 1560, le due masse si incontreranno a 135° , a ovest, delle coste dell’Africa. Lì, da calcoli presunti da una affermazione di Marino di Tiro, inizierebbe il Paese della Seta.
Sono i mitici 135° di oceano, da attraversare, per raggiungere il Catai.
Se andate nel sito dell’Università della III Età di Quartu Sant’Elena (Cagliari)
www.univerquartu.it
nella Home page cliccate su :
Collegamenti poi su Foto-Pubblicazioni poi su Libri
A questo punto potete scaricare il PDF dal titolo APOSTOLI SOLONE.
C’è il resto della materia.
di Rolando Berretta
Le scorse settimane abbiamo inserito 3 articoli sulla cartografia: "Corso Base di Cartografia nautica", "Chi ha scoperto l’America?" e "Qual è il significato del nome Gennargentu?" nei quali abbiamo visto cos’è uno schema RoBer a base 34 con un primario dal giro di compasso da 26 unità e il suo secondario da 13 unità e l’uso fondamentale delle diagonali che scalano un quadretto ogni 5. (Fig. 1)
Se si segue la griglia di quadratini si ottengono schemi precisi.
I quadratini non compaiono nelle carte portolane ma, se si osserva con attenzione qualche schema, si noterà che mancano alcune linee. Su quelle linee, sicuramente, c’erano dei puntini di riferimento.
Abbiamo visto come lavorava il bolognese Giovan Battista Agnese, a Venezia, verso la metà del 1500 e ho fatto notare come le sue terre sono dilatate sull’Equatore.
Cercherò di spiegarvi la causa. (Nota: nella successiva ci sono i gradi reali e non quadrati)
Il secondario, che vale 13 unità, si trova esattamente a 30° nord e 30° sud dall’Equatore. (Fig. 2)
Nell’immagine allegata ho sovrapposto due proiezioni moderne. Il secondario tocca, esattamente, i 30° nord e sud. Se si sviluppa uno schema che riporta il valore di 60° anche sull’asse Est-Ovest si arriverà ad assegnare un valore di 160° alle 34 unità sull’Equatore. Controllare l’immagine.
Ricordo che, solo con questa proiezione omalografica (discontinua?) otteniamo i Tropici a 5 unità dall’Equatore e i C.Polari a 9 unità dai Tropici o a 14 dall’Equatore. Stessi Poli.
Battista Agnese ha operato nel modo descritto. Quando si è reso conto che sull’asse nord-sud qualcosa non quadrava ha preferito … saltare la parte. (Fig.3)
Allego una carta dimostrativa di Battista Agnese. (Visionate le diagonali di uno su cinque). (Fig. 4)
Vorrei attirare la vostra attenzione nel segnalarvi che ho presentato una carta allineata sul meridiano di Alessandria. Le carte suggeriscono quell’allineamento. Il secondario degli schemi è allineato con il 30° nord. Vi ricordo che su quel parallelo si finisce dritti nella piana di Giza e che la Grande Piramide è a 29° 58’ 45”nord.
Troppe coincidenze fanno riferimento all’Era del Toro quando il solstizio d’estate traguardava la costellazione del Leone. (Fig. 5)
Tornano i conti con il 3.000 a.C. di Cheope?
Scusate lo scantonamento ma quando sento parlare di certe –date- mi vengono i capelli dritti.
Quando mostro il mio lavoro a qualcuno degli ADDETTI che incontro, arrivato alla datazione, li guardo dritto negli occhi. Dovreste vedere la loro espressione.
La loro tesi è inamovibile. Nel 1.200 d.C. i nostri fraticelli si sono messi a raffigurare il globo terrestre. Bastò un solo viaggio intorno all’Africa per disegnarla tutta; peccato che LORO non guardano nei miei occhi in quel momento.
Ritorno, con un paio di immagini, al più grande cartografo castigliano: al -Maestro di hacer cartas-
Capita, a chi è poco pratico, di sbagliare la scala di quello che si sta copiando. Si crede che una certa carta abbia valore di 26 quando in realtà vale 13.
Propongo la zona americana di Juan de la Cosa con valore -13-. (Fig. 6)
Nessun commento. (Fig. 7)
Torno di nuovo a parlare dell’illustre sconosciuto Opicino de Canistris e del Circolo Polare Artico. Claudio Tolomeo terminava le sue carte sul 64° parallelo nord; oltre c’era la zona gelata e inabitabile. Era l’ultima Tule. Cicerone coniò il termine Circolo Polare per designare una delle quattro fasce climatiche.
Per capire cos’è, veramente, il Circolo Polare, artico e antartico, bisognerebbe sapere dell’inclinazione terrestre. Farsi una bella passeggiata durante il solstizio d’inverno e misurare il punto che vede il sole, a mezzogiorno, sfiorare l’orizzonte: oltre è buio pesto. (Fig. 8)
Ho preso una carta dell’illustre sconosciuto Opicino de Canistris (siamo nel 1.330 circa).
Ho sovrapposto la sua carta a quella di Grazioso Benincasa (1.468) . Ho cercato di far combaciare i profili delle terre. Vedete quelle due linee tratteggiate ? quelle due linee sono presenti nella carta di Opicino. Sembrerebbe che abbia calcolato l’esatta misura del Tropico del Cancro e del Circolo Polare Artico usando la griglia come scala decimale. Credo che sia stato il -primo al mondo-.
Qualcuno conosce Opicino de Canestris ? (Fig. 9)
Provate a misurare i due circoli polari della carta di Francesco Rosselli del 1504. Sono perfetti.
Se ricopiate la griglia di Rosselli, una perfetta proiezione ovale (Gerardo Mercatore verrà poi)
e vi divertite a fare un piccolo spostamento di tutte le terre… (Fig. 10)
...vi farete un’idea del loro concetto di Terre Emerse. (Fig. 11)
Presento una celebre carta antidiluviana (sic!). Si nota che l’America e l’Asia sono unite.
Lo stretto che separa i due continenti, migliaia di anni fa, ancora non c’era.
Qui mi fermo. Ci sono svariati testi che spiegano il fenomeno geologico relativo.
Allora avete realizzato una proiezione, vuota, dell’ ovale di Rosselli ? Perfetto!
Adesso, settore dopo settore, trasferiteci le terre antidiluviane. (Fig. 12)
Questo è il risultato.
Le terre vengono disegnate dilatate. Prenderà, poi, forma l’America. Ben presto, verso il 1560, le due masse si incontreranno a 135° , a ovest, delle coste dell’Africa. Lì, da calcoli presunti da una affermazione di Marino di Tiro, inizierebbe il Paese della Seta.
Sono i mitici 135° di oceano, da attraversare, per raggiungere il Catai.
Se andate nel sito dell’Università della III Età di Quartu Sant’Elena (Cagliari)
www.univerquartu.it
nella Home page cliccate su :
Collegamenti poi su Foto-Pubblicazioni poi su Libri
A questo punto potete scaricare il PDF dal titolo APOSTOLI SOLONE.
C’è il resto della materia.
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What is your source for the world map shown in Fig. 10 please? Thank you.
RispondiEliminaFrancesco Rosselli 1504
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