domenica 12 settembre 2010
La Machera, l'arma dei nuragici.
Armi antiche: la Machera
di Rolando Berretta
Diceva Polibio (206-124 a.C.) a proposito della Sardegna:
“Questa è un’isola cospicua per estensione e consistenza di popolazione e per produzione agricola . Poiché molti, e a lungo, si sono intrattenuti su di essa, ritengo che non sia necessario ripetere le stesse cose su argomenti su cui c’è unanime consenso”.
Diceva Pausania ( 110-180 d.C.):
“Riportiamo poi queste notizie sulla Focide, che riguardano anche la Sardegna; ossia i Greci intorno a quest’isola non avevano affatto notizie”.
Ai tempi di Polibio, sulla Sardegna, si sapeva molto; un paio di secoli dopo non si sapeva più nulla.
Continua Pausania:
“i Greci che navigavano per motivi commerciali la chiamarono Ichnussa, soprattutto per il fatto che l’isola ha la forma di un’orma di piede umano. La sua lunghezza è di 1120 stadi, la larghezza va oltre i 420 stadi”. Lo stadio attico misura 177,6 m., quindi abbiamo 1120 x 0,1776 = Km 198,912; La larghezza è 420 x 0,1776 = Km 74,592 .
Potete rifare i calcoli con lo “stadio” di Alessandria che è uno dei maggiori, il risultato non cambia: forma e misure vanno bene solo per la Corsica. (Fig 1)
Seguiamo Pausania (10.17) mentre elenca tutte le offerte presenti presso l’oracolo di Delfi a vario titolo:
“Echecràtide , un cittadino di Larissa (Grecia), caricò sulla sua nave una piccola statua di Apollo e questa, dicono i Delfi, fu la prima di tutte le offerte votive poste (nel tempio). Fra gli stranieri che verso occidente occuparono la Sardegna alcuni mandarono una icona bronzea (di Sardo) da cui essi traevano il nome.”
Icona di bronzo si dovrebbe tradurre con “bronzetto”, invece si usano le parole statua o immagine.
A questo punto Pausania si dilunga sulla Sardegna perché i Greci ignorano tutto sull’Isola.
Aggiunge Pausania:
“Si dice che i primi a navigare verso l’isola furono i Libi; ai Libi era capo Sardo il Macheride; soprannominato Eracle da Egizi e Libi…”
Domanda secca: “ Cos’è una Machera?”
Gli addetti ai lavori hanno tradotto con: “Sardo il Maceride”, ossia il figlio dell’Ercole di Tiro.
Quest’ultima, a mio avviso, non è una buona traduzione, dovrebbe essere tradotto con: “armato di machera” che altro non è che un coltellaccio da combattimento. Non è un pugnale e non è una spada. Dalla machera degli Iberici fu ricavato il Gladio dei Romani.
In sostanza i Sardi mandarono a Delfi un Bronzetto raffigurante Sardo armato di machera. (Fig 2)
Basta andare al Museo di Cagliari per immaginare quale Bronzetto potrebbe essere andato a Delfi.
Immagini dell'autore.
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Ma come "immagini dell'autore"? Ma al Museo di Cagliari non è proibito fare foto?
RispondiEliminaCome in tutti gli altri musei. Fortunatamente qualche volta il personale chiude un occhio e consente qualche innocente scatto. In questo modo gli appassionati possono scambiarsi qualche opinione e, spesso, incuriosiscono i lettori e suggeriscono una visita "live" per ammirare il patrimonio culturale che, è bene ricordarlo, è di proprietà dello Stato, e non dei privati.
RispondiEliminaSi consiglia di leggere attentamente il manuale di Renfrew e Banh........
RispondiEliminaE' un gran bel manuale, lo consiglio anche io.
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