mercoledì 21 luglio 2010
A volte la laurea non basta
I neolaureati italiani faticano a trovare lavoro
Se a Milano, la capitale economica d'Italia, la situazione lavorativa dei giovani e' quella descritta nel rapporto "Il lavoro dei laureati in tempo di crisi" della Camera di Commercio di Milano e Unioncamere Lombardia, allora c'e' molto di cui preoccuparsi. I neo-laureati faticano a trovare lavoro e, quando lo trovano, difficilmente riescono a guadagnarsi un contratto stabile.
Lavoro: un mercato difficile
Secondo la ricerca, tra quanti si sono laureati nel corso del 2008, il tasso di disoccupazione e' salito al 10,8% (nel 2008 era stato del 7%). Ad avvertire la nefasta influenza della crisi economica sono stati soprattutto i giovani appena usciti dall'università: il 20% dei quanti aveva terminato gli studi nel 2008 un anno dopo era ancora senza lavoro.
Il contratto indeterminato? Spesso rimane un sogno
Il lavoro adatto ai laureati, a quanto pare, si trova solo nelle grandi metropoli. In Lombardia, per esempio, e' Milano ad attrarre il 55% dei neo-dottori, offrendo loro un'occupazione (si parla di circa 11mila persone). Lavorare, pero', non significa potere contare su un contratto stabile. Il tempo indeterminato, infatti, e' un sogno che puo' toccare solo uno su quattro. Il 14% dei neolaureati ha la possibilità di farsi le ossa con un contratto di tirocinio: giunto il termine dell'esperienza di formazione, pero', solo il 6% dei giovani si vede offrire un contratto a tempo indeterminato; mentre per il 38% dei neo-laureati insieme al tirocinio arriva al capolinea anche l'esperienza formativa.
Il rischio di sbagliare gli studi
Non tutto il mondo accademico e' uguale, pero'. Se i neo dottori in ingegneria, farmacia, matematica e in professioni infermieristiche presentano un tasso d'occupazione che oscilla tra il 70 3 l'80%, molto più dura e' la vita dei laureati in medicina (risultano disoccupati nel 70% dei casi), veterinaria (disoccupati nel 44% dei casi) e giurisprudenza (disoccupati nel 40% dei casi). In ogni caso, tuttavia, gli stipendi non sono certo d'oro: chi ha la fortuna di mettere la firma sotto un contratto a tempo determinato o indeterminato guadagna in media tra i 1200 e i 1500 euro al mese; lo stipendio di chi lavora con contratto di collaborazione va dai 500 ai 750, mentre i tirocinanti difficilmente raggiungono i 500 euro mensili.
fonte: http://finanza.tiscali.it/FP_articolo.aspx?data=09/07/2010&codice=20100709Lavoro_1
Se a Milano, la capitale economica d'Italia, la situazione lavorativa dei giovani e' quella descritta nel rapporto "Il lavoro dei laureati in tempo di crisi" della Camera di Commercio di Milano e Unioncamere Lombardia, allora c'e' molto di cui preoccuparsi. I neo-laureati faticano a trovare lavoro e, quando lo trovano, difficilmente riescono a guadagnarsi un contratto stabile.
Lavoro: un mercato difficile
Secondo la ricerca, tra quanti si sono laureati nel corso del 2008, il tasso di disoccupazione e' salito al 10,8% (nel 2008 era stato del 7%). Ad avvertire la nefasta influenza della crisi economica sono stati soprattutto i giovani appena usciti dall'università: il 20% dei quanti aveva terminato gli studi nel 2008 un anno dopo era ancora senza lavoro.
Il contratto indeterminato? Spesso rimane un sogno
Il lavoro adatto ai laureati, a quanto pare, si trova solo nelle grandi metropoli. In Lombardia, per esempio, e' Milano ad attrarre il 55% dei neo-dottori, offrendo loro un'occupazione (si parla di circa 11mila persone). Lavorare, pero', non significa potere contare su un contratto stabile. Il tempo indeterminato, infatti, e' un sogno che puo' toccare solo uno su quattro. Il 14% dei neolaureati ha la possibilità di farsi le ossa con un contratto di tirocinio: giunto il termine dell'esperienza di formazione, pero', solo il 6% dei giovani si vede offrire un contratto a tempo indeterminato; mentre per il 38% dei neo-laureati insieme al tirocinio arriva al capolinea anche l'esperienza formativa.
Il rischio di sbagliare gli studi
Non tutto il mondo accademico e' uguale, pero'. Se i neo dottori in ingegneria, farmacia, matematica e in professioni infermieristiche presentano un tasso d'occupazione che oscilla tra il 70 3 l'80%, molto più dura e' la vita dei laureati in medicina (risultano disoccupati nel 70% dei casi), veterinaria (disoccupati nel 44% dei casi) e giurisprudenza (disoccupati nel 40% dei casi). In ogni caso, tuttavia, gli stipendi non sono certo d'oro: chi ha la fortuna di mettere la firma sotto un contratto a tempo determinato o indeterminato guadagna in media tra i 1200 e i 1500 euro al mese; lo stipendio di chi lavora con contratto di collaborazione va dai 500 ai 750, mentre i tirocinanti difficilmente raggiungono i 500 euro mensili.
fonte: http://finanza.tiscali.it/FP_articolo.aspx?data=09/07/2010&codice=20100709Lavoro_1
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