giovedì 29 luglio 2010
Bronze Age - History Civiltà nuragica - Bronzetti - Gli offerenti
Gli offerenti
Una serie di personaggi che mi ha sempre affascinato è quella degli “Offerenti”. È stata illustrata nel 1966 da Lilliu nel libro “Sculture della Sardegna Nuragica”, e in questo mio lavoro di sintesi mostrerò alcuni bronzetti rappresentativi che consentiranno ai lettori di farsi un’idea su queste sculture.
Il n° 48, alto 12.5 cm, proveniente dal tempio impetrale di Santa Vittoria di Serri, è esposto al museo di Cagliari. Il volto presenta il consueto schema con occhi a mandorla, naso e sopracciglia marcati a T, già visto anche nei menhir, e presenta un copricapo a calotta. La doppia tunica sovrapposta è anch’essa tipica di molti bronzetti, così come la bandoliera a tracolla che sostiene il pugnaletto a elsa gammata. Fin qua si tratta di una simbologia ripetitiva che suggerisce una cronologia ben definita per tutte le statuette con queste caratteristiche. La differenza rispetto ai guerrieri è rappresentata nelle mani. Quella destra mostra il “segno del saluto” di cui parleremo in futuro, mentre la sinistra “offre” un piatto tondo che contiene alimenti, forse fette di carne.
La statuina n° 51 è alta 19.5 cm, è esposta al museo Pigorini a Roma e proviene da una località sconosciuta della Sardegna. Pugnale a tracolla, atteggiamento di saluto, doppia tunica e copricapo sono quelli già descritti per la n° 48 ma sopra le vesti è posta una elegante stoffa con frangia che pare un mantello principesco e rende nobile il personaggio rappresentato. La mano sinistra è spezzata e impedisce di intuire cosa offrisse questo bronzetto. Non deve sfuggire che potrebbe essere un capotribù con bastone anziché un offerente, ma il bronzetto n° 52, che è identico e quindi è inutile la sua descrizione, toglie ogni dubbio.
L’offerta è di alimenti, forse dolci o pane. Per completezza di informazione segnalo che le statuette n° 53 e n° 55 di Lilliu sono identiche alla n°51.
Il bronzetto n° 56 segue lo schema dei precedenti ma l’offerta è portata a spalla ed è contenuta in un vassoio rettangolare in legno, o sughero, con l’orlo rialzato. Si tratta di ciambelle con il buco in mezzo. Da notare che il mantello, a differenza dei precedenti, è striato.
Tutte le immagini sono tratte da Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna nuragica
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