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lunedì 19 luglio 2010

Phoenike - Fenici in Sardegna - Neapolis


Neapolis
Si trova all'estremità sud del Golfo di Oristano, nel territorio di Guspini. C’era un porto ma sappiamo poco della città perché gli scavi sono vecchi (Spano nell’Ottocento) e mostrano elementi romani mentre dell'età punica abbiamo poco. Si pensava che Neapolis fosse di fondazione cartaginese intorno al 300 a.C., “città nuova” in opposizione a Othoca “città vecchia”, basandosi su un frammento di 15 cm trovato in superficie riferito ad un vaso ma Bartoloni ha ipotizzato che il pezzo appartenesse a un sarcofago filisteo, anche se è molto piccolo. Il centro poteva riferirsi ad un fondaco pre-coloniale, infatti la frequentazione è sicuramente antica. Lo Spano descriveva un circuito murario arcaico curvilineo a blocchi sbozzati e altri conci di età punica. Lilliu ha scavato negli anni Cinquanta portando alla luce gli impianti termali. Gli ultimi scavi mostrano un altro elemento: la presenza di materiali fuori contesto del VIII a.C. che stravolgono ciò che era riportato nei testi: il golfo era controllato da tutti e tre i centri. Non sono state individuate ancora strutture ma gli scavi procedono. Le indagini superficiali hanno documentato anche manufatti attici del V-IV a.C. di buona fattura, con vasi di pittori importanti di Atene, quasi ci fosse un rapporto privilegiato fra le due città. Si parla anche di nome greco della città già dall'origine. Neapolis è nota anche per un lotto di terrecotte rinvenute da Zucca che ha ipotizzato la città come porto di arrivo delle merci che poi venivano smerciate. Erano nella favissa di un santuario salutifero del IV-III a.C. Esistono vari santuari di questo tipo: sono caratterizzati dalla presenza di terrecotte fatte a mano che rappresentano figure umane che si toccano le parti dolenti del corpo, quindi edifici costruiti per le dediche dei malati. All'interno sono state trovate anche rappresentazioni fittili anatomiche di gambe, mani e piedi che si aggiungono alle statuette realizzate al tornio in epoca punica ed esposte al museo di Sardara. Sono tutte diverse, realizzate con la tecnica a mano del pastillàge. Le statuette ci danno indicazioni sulle patologie dell'epoca e una delle malattie più diffuse era sicuramente il tracoma agli occhi.

L'immagine delle terme di Neapolis si trova al seguente link: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=29289

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