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sabato 24 luglio 2010

Bronze Age - Sardinian History - Civiltà nuragica - Bronzetti -Comparazione capotribù


Per una più completa informazione sul Capotribù, vi segnalo altre due statuette esaminate da Lilliu nel suo libro del 1966, e inserisco le relative immagini. Si tratta del n° 5, denominato Capotribù orante, alto 20 cm ritrovato a Teti (Abini), n° 6 Capotribù ritrovato nel tempio ipetrale a Santa Vittoria di Serri, alto 11 cm, e n° 7, Capotribù proveniente da Monte Arcosu, Uta, alto 39 cm, tutti esposti al museo di Cagliari.
La statuina n° 5 presenta i residui di metallo nell’ancoraggio dei piedi e nel bastone nodoso. Colto nel segno del saluto, il personaggio ha un berretto a calotta e nella fronte si nota una sottile banda mediana in risalto, decorata a striature. Il mantello è identico a quello del capotribù n° 4 ma è arricchito da una frangia a trattini incisi che percorre tutto il bordo. Una larga striscia in cuoio legata a tracolla custodisce il pugnale ad elsa gammata. Nel collo si nota il pomo d’Adamo e alcuni ciuffi di capelli sono raccolti nella nuca.
La statuina n° 6 calza un copricapo a calotta con banda mediana in risalto come nel n°5. Il mantello presenta simili caratteristiche al precedente con frangia lungo il bordo. Il giro vita è cinto da un cordone annodato e il pugnale ad elsa gammata è mantenuto da una cintura a tracolla nascosta sotto il manto. Gesto del saluto e bastone del “comando” sono mancanti ma si intuisce la loro presenza al momento della realizzazione. Solita stilizzazione di sopracciglia e naso a T.

La statuina n° 7 è la più grande fra tutti gli esemplari sardi. Fu rinvenuta nel 1849 sotto un sasso con altre 6 statuine più piccole. E con 8 spade, una delle quali sormontata da un cervo stilizzato. Lo Spano fu il primo illustratore di questa scultura che segue lo schema e lo stile delle altre figure descritte. La mano destra impugna una grossa daga con lama a foglia nervata e manico cilindrico. Capo e schiena sono inarcati all’indietro, indiscutibile segno di comando. Due frange rigate scendono dietro le spalle e il solito pugnale ad elsa gammata completa l’insieme. Lo sforzo espressivo è concentrato sul volto e sulla testa, coperta da una calotta che lascia scoperti i capelli, segnati da due bande triangolari striate sopra le orecchie e la nuca. Occhi a mandorla, grandi sopracciglia e lungo naso evidenziano il consueto schema a T.
Nelle immagini tratte da Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna nuragica:
Sopra i Capotribù n° 5 e n° 7.
Centrale Capotribù n° 6.

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