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martedì 2 agosto 2022

Archeologia, Sardegna. Edifici funerari e rituali: Domus de Janas e Tombe di Giganti. Articolo di Pierluigi Montalbano.

Archeologia, Sardegna. Edifici funerari e rituali: Domus de Janas e Tombe di Giganti.

Articolo di Pierluigi Montalbano.

In Sardegna abbiamo oltre 3500 domus de janas e un migliaio di Tombe di Giganti, tutti monumenti realizzati migliaia di anni fa per custodire i defunti, al riparo dagli animali e dagli eventi atmosferici. All'esterno e all'interno si nota un ricco e complesso sistema di simboli, colori, forme e ideologie. Nella preistoria, la morte fisica non appariva come definitiva, era il passaggio ad una nuova condizione, regolato da rituali che aiutavano l’individuo a staccarsi dal mondo dei vivi per aggregarsi a quello dei morti. La presenza di un'area specifica per il culto e per le deposizioni dei defunti era il punto focale del territorio, simbolo della coesione e dell'identità di una comunità.

La vita e la morte erano, e sono, concepite come due realtà distinte, e ciò è testimoniato dalla separazione dei villaggi dai cimiteri, il mondo dei vivi da quello dei morti. La morte pone fine alla esistenza terrena, tuttavia non conclude il ciclo della vita, segna soltanto il passaggio dalla vita visibile alla vita invisibile, dalla vita terrena alla vita celeste, dalla vita del corpo alla vita dello spirito. La morte non coincide con l’istante in cui le funzioni vitali cessano, ma si configura come un difficile e delicato processo verso una nuova condizione.

Questo passaggio deve essere elaborato dai familiari e dal resto della comunità attraverso una serie di pratiche (i riti funebri) indispensabili perché il defunto giunga alla sua nuova e definitiva dimora. Senza i rituali il morto è costretto a vagare senza pace, respinto da un mondo e dall’altro.

Nei sepolcri, la vita e la morte sono sempre separate da un muro impenetrabile, ma una piccola porta, un pertugio, consente il passaggio del defunto per il suo viaggio verso l'aldilà, un percorso che al termine dei rituali funerari viene chiuso da un portello perché la vita dopo la morte non è quella del mondo appena lasciato. La porta dei monumenti, quindi, è la soglia di passaggio fra i due mondi.

Foto a cura degli autori che sono riportati nelle immagini.

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