Archeologia. Falsi bronzetti d'autore.
Articolo di Pierluigi Montalbano.
Carlo Alberto, re d'Italia (re di Sardegna), era un grande appassionato di archeologia e decise di verificare di persona la qualità di una serie di bronzetti che gli furono proposti da una banda di falsari sardi, tra i quali Gaetano Cara, direttore del Regio Museo di Cagliari.
Il sovrano ci cascò come un pollo e comprò buona parte della collezione per una cifra che oggi si aggirerebbe intorno ai 150 mila euro. Erano personaggi maschili e femminili ricchi di elementi come corna, forconi, spade e oggetti appuntiti. Questa collezione viene presentata ciclicamente nei musei archeologici italiani. Assai diversi dalle sculture sarde, questi bronzetti ingannarono anche autorevoli studiosi come il conte Della Marmora, che nel 1840 pubblicò il catalogo dei 180 bronzetti del Museo di Cagliari. La loro falsità fu svelata solo nel 1876 dal canonico Giovanni Spano, commissario governativo per le antichità e i musei della Sardegna. Alcuni di questi «idoli falsi e bugiardi», come li definì Ettore Pais, furono esposti qualche anno fa in una vetrina del Museo archeologico di Cagliari. Nell'Ottocento l'occhio dei visitatori non era esperto come quello contemporaneo, e certamente oggi non sarebbe attuabile una simile truffa, ma la consapevolezza che quella dei falsari è un'attività ancora praticata...ci suggerisce di mantenere sempre vigile l'attenzione sulle opere d'arte e su ciò che le case d'asta propongono sul web.
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