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venerdì 29 gennaio 2021

Archeologia della Sardegna. Forme architettoniche nuragiche. Articolo di Pierluigi Montalbano

Archeologia della Sardegna. Forme architettoniche nuragiche.

Articolo di Pierluigi Montalbano

La geometria legata al mondo del sacro evidenzia la volontà di realizzare monumenti eterni con forme ispirate alle divinità.

Riferendosi ai sardi dell'età del Bronzo si parla tanto di società aniconica, ossia priva di simboli, a differenza della precedente che mostrava spirali, cerchi concentrici, protomi di animali con le corna...
Il simbolismo diffuso ritorna poi nel periodo tardo nuragico, a cavallo fra Bronzo e Primo Ferro, con la bronzistica, la statuaria e le ceramiche incise e decorate.
Tuttavia, le forme degli edifici del Bronzo sono inequivocabili: le Tombe di Giganti sono la monumentalizzazione delle teste di toro (e di ventre materno), mentre i pozzi sacri evocano la fertilità e il mondo femminile.


Ebbene, cosa rappresentano i nuraghi?
Certamente la potenza e la virilità non possono avere forma più monumentale dei nuraghi monotorre, ma osservando l'interno degli edifici si notano chiaramente espliciti riferimento al ventre materno e al mondo femminile, come se l'unione fra virilità e fertilità, ricercata anche con la penetrazione del raggio di luce del sole all'interno delle tholos, rappresentasse il concepimento che dava continuità alla nostra specie.

Nelle immagini:
Pozzo Su Tempiesu di Orune
Nuraghe Abbaudì di Scano Monteferro

1 commento:

  1. Il tema della virilità indubbiamente era molto sentito perché era anche una condizione "sociale" in funzione della propria famiglia ma il concepimento, in sé, che dava continuità alla nostra specie era una scelta? Penso che no in quanto si era obbligati.

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