lunedì 26 settembre 2016
Archeologia. Ötzi, l'uomo dei ghiacci vissuto 5000 anni fa, soffriva di aterosclerosi e fu ucciso in un vile agguato
Archeologia. Ötzi, l'uomo dei ghiacci vissuto 5000 anni fa, soffriva di aterosclerosi
e fu ucciso in un vile agguato
Usava armi toscane, soffriva di aterosclerosi ed è stato
ucciso in un vile agguato, l’uomo scoperto da due alpinisti nel 1991
sul ghiacciaio della Val Senales, con tutti i suoi indumenti e l’equipaggiamento. I risultati scientifici che ricercatori di tutto il
mondo presenteranno in questi giorni al Congresso internazionale sulle mummie a
Bolzano testimoniano che il rame con cui è stata costruita l'ascia di Ötzi
potrebbe non provenire dalle Alpi, come ritenuto finora, ma dai giacimenti della Toscana meridionale.
Ötzi è una mummia che si è conservata fino a oggi grazie a circostanze
straordinarie e che rivela ogni giorno che passa autentici tesori di conoscenza. da due
alpinisti nel 1991 sul ghiacciaio della Val Senales, con tutti i suoi indumenti
e l’equipaggiamento
Ötzi non si dedicava alla
lavorazione del rame, come invece avevano fatto pensare le tracce di
arsenico e
rame trovate nei suoi capelli. E il suo assassinio potrebbe essere legato a una
situazione di conflitto accaduta qualche
giorno prima della sua morte. Inoltre, nonostante avesse un peso che
rientrava nella norma e facesse molto movimento, l'Uomo venuto dal ghiaccio
soffriva di aterosclerosi. "Per gli scienziati il ritrovamento di Ötzi non
è paragonabile a nessuna altra scoperta di un corpo antico: è un tipico
europeo, vissuto oltre 5000 anni fa. Il suo studio fornisce risposte continue
ed entusiasmanti", spiega l'antropologo Albert Zink di Eurac Research,
direttore scientifico del congresso. "La conservazione ottimale della
mummia, grazie al ghiaccio, rende Ötzi un modello unico per noi ricercatori:
possiamo sviluppare metodi scientifici da applicare anche per lo studio di
altre mummie", continua Zink. "Oggi ci concentriamo in particolare su
chi fosse, sul suo ruolo nella società e su ciò che successe nei giorni
precedenti alla sua morte. I metodi innovativi a disposizione degli esperti
fanno sì che si ottengano sempre nuovi risultati", afferma Angelika
Fleckinger, direttrice del Museo archeologico dell'Alto Adige, che organizza il
congresso insieme a Eurac Research. Ötzi è stato assassinato. Lo dimostra la
punta della freccia scoperta nel 2001 nella sua spalla sinistra. Ma in quali
circostanze? Il Museo archeologico dell'Alto Adige ha incaricato nel 2014 un
profiler, il commissario della polizia criminale di Monaco Alexander Horn, di
indagare sul caso con i più avanzati metodi criminologici.
Horn ha interrogato i conoscenti della vittima,
archeologi del museo che da anni si occupano della mummia, ma anche esperti di
medicina legale, radiologi e antropologi. Il team investigativo ha perlustrato
il luogo del delitto in val Senales. Questo il risultato dell'indagine: con
buona probabilità Ötzi "non si sentiva minacciato poco prima della sua
morte. La situazione sul luogo del ritrovamento, il giogo di Tisa, fa pensare
infatti a una pausa con un ricco pasto. Nei giorni precedenti, però - spiegano
gli esperti - Ötzi si era procurato una ferita da difesa alla mano destra,
probabilmente in un corpo a corpo. La mummia non mostra altre ferite, quindi è
possibile supporre che sia stato lui il vincitore di questo scontro". La
freccia che lo ha colpito a morte è venuta da lontano e in modo inaspettato,
dunque questo "potrebbe far pensare a un gesto vile". Altre analisi
mediche hanno mostrato come, dopo la caduta di Ötzi, non ci furono altri
interventi violenti da parte dell'assassino. L'omicida avrebbe quindi scelto un
agguato a distanza per evitare lo scontro diretto. Il ritrovamento di alcuni
oggetti di valore, come l'ascia di rame, sul luogo del delitto, fa pensare che
il furto non possa essere un valido movente. A scatenare l'agguato sembra
dunque sia stata una situazione di conflitto personale, "uno scontro
precedente, una dinamica che del resto si evidenzia anche oggi nella grande
maggioranza dei delitti", dice Horn. Quanto alle condizioni di salute
della mummia, nel 2013 i radiologi altoatesini Paul Gostner e Patrizia Pernter
hanno realizzato una nuova tomografia computerizzata all'ospedale di Bolzano.
Per questo esame hanno utilizzato un apparecchio CT di nuova generazione che,
grazie a un'ampia apertura, ha permesso ai medici di scannerizzare Ötzi
completamente dalla testa ai piedi, nonostante la posizione delle sue braccia.
Oltre alla già nota aterosclerosi, che interessava le arterie dell'addome e
delle gambe, grazie alla migliore qualità delle immagini i due medici hanno
evidenziato per la prima volta tre piccole calcificazioni in prossimità del
tratto di efflusso cardiaco. Questa scoperta conferma la validità dei risultati
ottenuti dai microbiologi di Eurac Research, ovvero la presenza di una forte
predisposizione genetica allo sviluppo di malattie cardiocircolatorie, da
identificare come principale causa della sua aterosclerosi
Fonte:
www.adnkronos.com
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E' interessante sapere che oggi ci siano apparecchiature che possano rilevare cosi piccoli dettagli su delle mummie vissute migliaia di anni fa....
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