giovedì 13 dicembre 2012
LETTERA APERTA AGLI ARCHEOLOGI ITALIANI
LETTERA APERTA AGLI ARCHEOLOGI ITALIANI
pubblicata da Confederazione Italiana Archeologi
Cari colleghi,
il momento storico che stiamo vivendo è molto importante per la nostra professione.
Nelle ultime settimane alcune importanti novità sono in discussione: l’applicazione e la stesura del Regolamento della legge sull’Archeologia Preventiva, la Riforma delle Professioni non regolamentate da Ordini o Collegi, il Tavolo tecnico istituito dalla Direzione Generale del MiBAC, la Proposta di legge di modifica del Codice dei Beni Culturali, solo per menzionare le più importanti.
La Confederazione Italiana Archeologi, prima associazione nata in Italia da sempre ha cercato di riunire tutti gli archeologi che operano nel nostro Paese, siano essi liberi professionisti, dipendenti, soci o titolari di ditte, funzionari del MiBAC o soprintendenti, docenti o ricercatori universitari, studenti, laureati, specializzati o dottorati.
Per proseguire il nostro intento di unire, per il bene di tutta la categoria, abbiamo intrapreso un lungo lavoro di confronto con realtà associative diverse dalla nostra.
Cercare l’unità degli archeologi per tutelare il nostro lavoro è l’unica via percorribile, anche quando i richiami restano inascoltati!
Con altre associazioni abbiamo cercato di individuare i punti in comune facendo tesoro delle diversità che ci caratterizzano.
Il lavoro che ci siamo posti di concludere nel 2013 sarà quello di definire la professione dell’archeologo in tutte le sue sfaccettature, mettendo nero su bianco i tratti peculiari della nostra formazione, affiancati dalle nostre capacità e competenze.
E' compito di NOI ARCHEOLOGI definire la nostra figura professionale, perché nessuno meglio di chi la svolge giorno per giorno è in grado di farlo!
E per farlo abbiamo deciso di unire le nostre storie in questo percorso comune. La nostra proposta verrà presentata alla Direzione Generale e a tutte le forze politiche per essere condivisa e inserita nel nostro Codice, testo di legge di riferimento; perché secondo noi, per riconoscere “veramente” la nostra professione, non basta inserire una semplice parola nel codice dei Beni Culturali, ma bisogna aggiungere la sua definizione!
Questa è un’operazione complessa e delicata e per riuscire a portarla a termine nel miglior modo possibile chiediamo l’aiuto e la collaborazione di tutti voi.
Per rendere questo possibile, nel 2013, la Confederazione Italiana Archeologi, realizzerà numerose assemblee aperte a tutti coloro che intendono prendere parola e proporre idee. Gli incontri ci saranno anche nelle regioni in cui non sono ancora state attivate delle sedi regionali, per dare ancora più slancio ed energia alla forza propulsiva che dobbiamo mettere in campo.
Durante questi incontri raccoglieremo i dati per il primo Censimento Europeo sul nostro lavoro:DISCO 2014.
Discovering Archaeologists in Europe 2012-14 è un ambizioso progetto europeo, che vede la partecipazione di ben 19 Paesi, nel quale, attraverso un semplice questionario, otterremo una mappatura dettagliata dell’archeologo.
La Confederazione Italiana Archeologi è onorata di rappresentare l’Italia come ente di riferimento.
DISCO 2014, finanziato dalla Comunità Europea, permetterà a tutti gli archeologi di avere uno sguardo a 360° sui nostri profili professionali, sulle nostre attività, sui nostri contratti,sulla nostra sicurezza e sulle tecnologie che applichiamo nel nostro lavoro.
Per agevolare una partecipazione veramente significativa della nostra realtà nazionale metteremo a disposizione sul nostro nuovo portale la possibilità di prendere parte al questionario online.
Il portale CIA (www.archeologi-italiani.it), infatti, ha da poche settimane rinnovato completamente la sua struttura offrendo a tutti i soci la possibilità di essere contattati dalla committenze per proposte di lavoro, inserendo il proprio curriculum e i propri recapiti e garantendo trasparenza nell'offerta e nella domanda. Iscriversi non è obbligatorio per i nostri associati, ma riteniamo che in un momento di crisi del nostro settore, possa essere una vetrina gratuita molto utile.
Abbiamo intrapreso questa strada per un duplice motivo: la trasparenza lavorativa, unica vera nemica delle logiche delle clientele degli amici degli amici che troppo a lungo hanno caratterizzato il nostro lavoro, e la trasparenza associativa per dare un peso vero alla nostra rappresentatività.
Perché riteniamo che parlare a nome di tutti sia scorretto, perché qualcuno forse non la pensa come noi, ma soprattutto perché quando ci sediamo a un tavolo con Ministero, sindacati o con le forze politiche, la prima domanda a cui dobbiamo rispondere è quanti siamo.
È giusto che sia così e ci sembra giusto che a rispondere non siamo noi, ma che siano i nomi e i cognomi di chi ci mette la faccia per cambiare questa situazione impaludata.
Abbiamo strutturato il nostro portale attraverso l’utilizzo di software Open Source, nell’ottica della condivisione, perché questa, da 8 anni, ci sembra l’unica strada che la Comunità Scientifica possa percorrere. La condivisione imprescindibile dei dati, liberi e a disposizione. Ci batteremo perché vengano istituite delle regole chiare, limpide, cristalline da seguire, ma anche perché al contempo vengano abbattute tutte le restrizioni che troppo spesso hanno visto soverchiare la ricerca per compiacere quello che può essere definito “nonnismo scientifico”.
Questi saranno alcuni dei tempi che continueremo a portare durante la nostra partecipazione attiva al Tavolo voluto dalla Direzione Generale del MiBAC, nel quale alcune delle nostre istanze, come ad esempio, l’introduzione di una quota del budget destinata al post-scavo per i lavori di Archeologi Preventiva, sono già state accolte.
Porteremo il progetto di definizione della Normativa UNI, così come richiesto dal Disegno di Legge n° 3270, Riforma delle Professioni non regolamentate da Ordine o Collegi, che in questi giorni potrebbe diventare Legge dello Stato.
Soprattutto porteremo al MiBAC e al Ministero di Giustizia la nostra richiesta ufficiale di riconoscimento come Associazione di Categoria, per trasformare quello che 8 anni fa è nato come un’idea di pochi, nello strumento riconosciuto ufficialmente per la nostra professione!
Per queste ragioni chiediamo a tutti gli studenti e professionisti italiani di iscriversi alla Confederazione Italiana Archeologi nel 2013, per questo vi chiediamo la partecipazione attiva nell’associazione e di stimolarci con le richieste e la discussione, perché solamente tutti insieme riusciremo a portare a termine questi ambiziosi progetti, a realizzarne di nuovi e a far si che la nostra professione progredisca e venga riconosciuta e definita!
pubblicata da Confederazione Italiana Archeologi
Cari colleghi,
il momento storico che stiamo vivendo è molto importante per la nostra professione.
Nelle ultime settimane alcune importanti novità sono in discussione: l’applicazione e la stesura del Regolamento della legge sull’Archeologia Preventiva, la Riforma delle Professioni non regolamentate da Ordini o Collegi, il Tavolo tecnico istituito dalla Direzione Generale del MiBAC, la Proposta di legge di modifica del Codice dei Beni Culturali, solo per menzionare le più importanti.
La Confederazione Italiana Archeologi, prima associazione nata in Italia da sempre ha cercato di riunire tutti gli archeologi che operano nel nostro Paese, siano essi liberi professionisti, dipendenti, soci o titolari di ditte, funzionari del MiBAC o soprintendenti, docenti o ricercatori universitari, studenti, laureati, specializzati o dottorati.
Per proseguire il nostro intento di unire, per il bene di tutta la categoria, abbiamo intrapreso un lungo lavoro di confronto con realtà associative diverse dalla nostra.
Cercare l’unità degli archeologi per tutelare il nostro lavoro è l’unica via percorribile, anche quando i richiami restano inascoltati!
Con altre associazioni abbiamo cercato di individuare i punti in comune facendo tesoro delle diversità che ci caratterizzano.
Il lavoro che ci siamo posti di concludere nel 2013 sarà quello di definire la professione dell’archeologo in tutte le sue sfaccettature, mettendo nero su bianco i tratti peculiari della nostra formazione, affiancati dalle nostre capacità e competenze.
E' compito di NOI ARCHEOLOGI definire la nostra figura professionale, perché nessuno meglio di chi la svolge giorno per giorno è in grado di farlo!
E per farlo abbiamo deciso di unire le nostre storie in questo percorso comune. La nostra proposta verrà presentata alla Direzione Generale e a tutte le forze politiche per essere condivisa e inserita nel nostro Codice, testo di legge di riferimento; perché secondo noi, per riconoscere “veramente” la nostra professione, non basta inserire una semplice parola nel codice dei Beni Culturali, ma bisogna aggiungere la sua definizione!
Questa è un’operazione complessa e delicata e per riuscire a portarla a termine nel miglior modo possibile chiediamo l’aiuto e la collaborazione di tutti voi.
Per rendere questo possibile, nel 2013, la Confederazione Italiana Archeologi, realizzerà numerose assemblee aperte a tutti coloro che intendono prendere parola e proporre idee. Gli incontri ci saranno anche nelle regioni in cui non sono ancora state attivate delle sedi regionali, per dare ancora più slancio ed energia alla forza propulsiva che dobbiamo mettere in campo.
Durante questi incontri raccoglieremo i dati per il primo Censimento Europeo sul nostro lavoro:DISCO 2014.
Discovering Archaeologists in Europe 2012-14 è un ambizioso progetto europeo, che vede la partecipazione di ben 19 Paesi, nel quale, attraverso un semplice questionario, otterremo una mappatura dettagliata dell’archeologo.
La Confederazione Italiana Archeologi è onorata di rappresentare l’Italia come ente di riferimento.
DISCO 2014, finanziato dalla Comunità Europea, permetterà a tutti gli archeologi di avere uno sguardo a 360° sui nostri profili professionali, sulle nostre attività, sui nostri contratti,sulla nostra sicurezza e sulle tecnologie che applichiamo nel nostro lavoro.
Per agevolare una partecipazione veramente significativa della nostra realtà nazionale metteremo a disposizione sul nostro nuovo portale la possibilità di prendere parte al questionario online.
Il portale CIA (www.archeologi-italiani.it), infatti, ha da poche settimane rinnovato completamente la sua struttura offrendo a tutti i soci la possibilità di essere contattati dalla committenze per proposte di lavoro, inserendo il proprio curriculum e i propri recapiti e garantendo trasparenza nell'offerta e nella domanda. Iscriversi non è obbligatorio per i nostri associati, ma riteniamo che in un momento di crisi del nostro settore, possa essere una vetrina gratuita molto utile.
Abbiamo intrapreso questa strada per un duplice motivo: la trasparenza lavorativa, unica vera nemica delle logiche delle clientele degli amici degli amici che troppo a lungo hanno caratterizzato il nostro lavoro, e la trasparenza associativa per dare un peso vero alla nostra rappresentatività.
Perché riteniamo che parlare a nome di tutti sia scorretto, perché qualcuno forse non la pensa come noi, ma soprattutto perché quando ci sediamo a un tavolo con Ministero, sindacati o con le forze politiche, la prima domanda a cui dobbiamo rispondere è quanti siamo.
È giusto che sia così e ci sembra giusto che a rispondere non siamo noi, ma che siano i nomi e i cognomi di chi ci mette la faccia per cambiare questa situazione impaludata.
Abbiamo strutturato il nostro portale attraverso l’utilizzo di software Open Source, nell’ottica della condivisione, perché questa, da 8 anni, ci sembra l’unica strada che la Comunità Scientifica possa percorrere. La condivisione imprescindibile dei dati, liberi e a disposizione. Ci batteremo perché vengano istituite delle regole chiare, limpide, cristalline da seguire, ma anche perché al contempo vengano abbattute tutte le restrizioni che troppo spesso hanno visto soverchiare la ricerca per compiacere quello che può essere definito “nonnismo scientifico”.
Questi saranno alcuni dei tempi che continueremo a portare durante la nostra partecipazione attiva al Tavolo voluto dalla Direzione Generale del MiBAC, nel quale alcune delle nostre istanze, come ad esempio, l’introduzione di una quota del budget destinata al post-scavo per i lavori di Archeologi Preventiva, sono già state accolte.
Porteremo il progetto di definizione della Normativa UNI, così come richiesto dal Disegno di Legge n° 3270, Riforma delle Professioni non regolamentate da Ordine o Collegi, che in questi giorni potrebbe diventare Legge dello Stato.
Soprattutto porteremo al MiBAC e al Ministero di Giustizia la nostra richiesta ufficiale di riconoscimento come Associazione di Categoria, per trasformare quello che 8 anni fa è nato come un’idea di pochi, nello strumento riconosciuto ufficialmente per la nostra professione!
Per queste ragioni chiediamo a tutti gli studenti e professionisti italiani di iscriversi alla Confederazione Italiana Archeologi nel 2013, per questo vi chiediamo la partecipazione attiva nell’associazione e di stimolarci con le richieste e la discussione, perché solamente tutti insieme riusciremo a portare a termine questi ambiziosi progetti, a realizzarne di nuovi e a far si che la nostra professione progredisca e venga riconosciuta e definita!
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