Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

Directed by Pierluigi Montalbano
Every day a new article at the bottom of the 10 most visited and disclaimer for text and graphics.
History Archaeology Art Literature Events

Storia Archeologia Arte Letteratura Eventi

Associazione Culturale Honebu

Translate - Traduzione - Select Language

martedì 25 dicembre 2012

Archeoattack, come si diventa fisicomici simbolisti in 20 passi.

Archeoattack, facciamo i fisicomici simbolisti.
di Desi Satta

Innumerevole turba di lettori (*), eccomi di nuovo a voi!
Dite la verità: avevate nostalgia, vero? Non sapevate più come fare ed eravate preda di terribili crisi di astinenza, lo so, tuttavia non preoccupatevi, gli Archeo-Attack sono come la provvidenza: quando c’è bisogno di loro cadono dal cielo come la manna.
Avete finalmente demolito il nuraghe costruito nell’orto? La vostra ex-moglie ha raschiato il barile e non vi tormenta più come prima perché sa che siete dei poveri, miserabili barboni? I vostri amici si sono definitivamente stufati di fare gli spazzini (operatori ecologici), della decifrazione dei reperti nuragici e cominciano a sospettare che una lattina di Coca Cola non sia vecchia di tremilacinquecento anni?

E dov’è il problema? Eccomi a voi con un nuovo Archeo-Attack che risolverà buona parte dei vostri problemi esistenziali, se non quelli economici (però ci stiamo lavorando) e vi consentirà di raccattare ancora qualche bicchiere di liquido alcolico per distruggere ulteriormente la vostra già compromessa massa epatica.
Oggi v’insegno come si diventa FISICOMICI SIMBOLISTI, in 20 passi o, più in generale, STUDIOCOMICI SIMBOLISTI, categoria più ampia comprendente la prima.
Per cui, se siete pensionati, disoccupati cronici con poca voglia di lavorare, bamboccioni attaccati alla gonna della mammà e alla tastiera del PC, ex giornalisti frustrati, ex insegnanti dimenticati, protoprofessori universitari con poche chance di cassare il proto- per manifesta incapacità, questo è l’Archeoattack che fa per voi: seguitelo passo dopo passo e non ve ne pentirete!
E poi, vai a sapere dove possono condurre gli insondabili sentieri del caso, potreste addirittura diventare famosi e guadagnare un po’ di grana. In ogni caso, poiché avete un sacco di tempo e poco da fare, nella peggiore delle ipotesi vi sarete dedicati a un’attività piacevole e ricca di soddisfazioni.
Ah, senza bisogno di “aBBondante” colla vinilica.
1) Recatevi nella più vicina biblioteca pubblica (sì, lo so che non vi piace, accidenti, in biblioteca ci sono i libri, oggetti terribili che a voi provocano l’orticaria, però non sarà così faticoso come pensate, solo un paio d’ore, ve l’assicuro, quindi fidatevi e procedete, non avrete da pentirvene!)
2) Fatevi spiegare come funziona il catalogo elettronico (ho capito che non avete voglia di studiare, accidenti, ho capito! E allora chiedete al personale della biblioteca e fatevi trovare da loro i libri che parlano di simbolismo, simbologie, simboli e interpretazioni dei simboli)
3) Ottenuto l’elenco dei libri disponibili, fatevi indicare dove trovarli (potreste anche studiare la catalogazione Dewey, ma per gente come voi non è cosa, quindi siate orgogliosi di non sapere neppure cosa sia e andate avanti).
4) Scartate immediatamente i manuali privi di illustrazioni a colori e stampati su carta comune (potrebbero essere roba seria e per voi sono terribilmente pericolosi: sappiate che di orticaria si può anche morire; per maggiore precauzione portate con voi un mazzo di teste d’aglio ed agitatelo di fronte agli scaffali prima di toccare i libri).
5) Isolate i libri di grande formato costituiti quasi esclusivamente da fotografie e stampati su carta patinata. Con buona probabilità sono ciò che fa per voi. Se siete stati bravi e avete seguito le istruzioni (pur nel pericolo di essere circondati da… “libri”) potreste aver trovato qualcosa del genere (fig 1).(Natale Spineto – I SIMBOLI, nella storia dell’uomo – Jaka Book 2002): un elenco di pretesi simboli che spaziano dalla preistoria ai giorni nostri,
6) Indossate un paio di guanti di lattice (il libro reperito non dovrebbe essere pericoloso, neppure per voi, ma non si sa mai: prevenire è meglio che curare), pelate uno spicchio d’aglio e tenetelo in bocca mentre compulsate il libro (abbatterà i terribili miasmi della carta stampata, responsabili dell’orticaria).
7) Sfogliate il libro ed ammirate le figure. Non state a leggere il cumulo di scempiaggini contenute nel testo, sebbene siano evidenti assurdità, per voi sono comunque troppo.


8) Cercate di capire cosa vi attira di più: le figure geometriche? Carine vero? Tutti i puntolini rossi e neri disegnati sulle pareti delle caverne, i rettangoli, i cerchi, le linee. Vi sembrano aride? Allora gli animali, da quelli stilizzati della preistoria (ma mica poi tanto) alle pitture egiziane, o giapponesi, le stilizzazioni dell’Africa nera, del Sahara. No? Non vi attirano? Insomma che cappero volete? Siete ignoranti come scarpe e fate i pretenziosi? Scarpe? Vi piacciono le scarpe? I piedi? Vi piacciono i piedi! Bene!
9) Partite dall’antichità e cominciate a raccogliere gli esempi dell’espressione simbolica umana legata ai piedi. Prima di tutto quella più antica che si conosca oggi: Lucy, il famosissimo Australopitecus Afarensis di cui sono state trovate le tracce.(fig 2). Come mai Lucy ha lasciato un segno così evidente a memoria dei posteri? Ma è chiarissimo, no? Perché voleva ossequiare la Dea della Terra e, per farlo, posava le piante dei piedi sulla superficie di separazione tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti! È per questo che gli australopitechi scesero dagli alberi e cominciarono a camminare: per adorare la Dea! Se così non fosse stato, avrebbero continuato a mangiare banane seduti sui rami, al sicuro dai predatori, oppure avrebbero camminato sulle mani per ossequiare il dio del cielo, e noi avremmo trovato le impronte delle mani e non quelle dei piedi! Le impronte trovate a Laetoli da Mary Leakey, sono la prova provata della vostra teoria: il piede è stato (ed è) l’espressione simbolica umana più antica ed importante, ed è il simbolo della Dea Suprema della terra: GEA!
10) A questo punto la vostra teoria è delineata, però, poiché siete scienziati, altro che storie, ed anche eroici, perché stare dentro una pericolosissima biblioteca non è cosa da tutti, dovete raccogliere altre prove della vostra ardita teoria. Ricordatevi che le teorie si difendono a colpi di PROVE, mica bruscolini negli occhi, dunque procedete a sfogliare il libro.
11) Arrestatevi non appena trovate una figura che abbia a che fare con i piedi, ad esempio questa (fig 3). Come sarebbe: “Mi ricorda qualcos’altro?” Ma siamo matti? Questa è una statuina che rappresenta i due sacri alluci appesi all’albero della conoscenza, vecchia di almeno 25.000 anni e precorre la Bibbia. Dovete piantarla di obiettare anche di fronte alle più semplici interpretazioni simboliche, le più ovvie. Se andate avanti così non diventerete mai Studiocomici, e men che meno Fisicomici! Dovete seguire le istruzioni, che diamine, non far finta di usare i neuroni che neppure avete! Procediamo. (**)


12) Qualunque sia il libro che avete trovato, non potrete fare a mano di trovare le fotografie di alcune figurette riconducibili al paleolitico superiore, ad esempio questa (fig 4). Essa simboleggia la Dea. Visto che non ha i piedi? Come mai? Siete così stupidi? Ma perché non ha bisogno dei piedi visto che non deve adorare nessuno, è lei l’oggetto dell’adorazione, quindi l’ignoto sacerdote paleolitico ha scolpito la statuina per poi privarla dei piedi durante una cerimonia sacra, conferendole in questo modo la dignità riservata agli dei! E infatti…
13) …ecco una rappresentazione umana più o meno dello stesso periodo (cinquemila più cinquemila meno, non stiamo a sottilizzare): rappresenta un sacerdote con le corna (chissà che diamine combinava la moglie mentre lui portava a casa la pagnotta facendo il prete) intento ad adorare la dea della terra calpestando il terreno (fig 5). Visto che lui i piedi li ha? Altrimenti come avrebbe fatto ad adorare la dea?
14) Spostatevi al neolitico (poche pagine in avanti su, non esitate, abbiate coraggio: avete i guanti di lattice, accidenti!! Magari ciucciate un altro spicchio d’aglio, forza!): ecco un’altra statuina della Dea (fig 6). Neppure lei ha i piedi (ovviamente) perché è arcaica e il maschilismo neolitico ancora non aveva preso piede (da cosa credete che derivi “Prender Piede”? dal fatto che i neolitici maschi presero i piedi e li privarono della loro sacralità, cancellando il culto della Dea!).
15) Un salto al periodo egizio. Ormai la Dea che aveva regnato per tutto il paleolitico (inferiore e superiore) ed era arrivata alle soglie del neolitico, è definitivamente sparita. Tutte le raffigurazioni delle dee egizie comprendono i piedi. Eppure il culto della Dea (tramandato dalle sacerdotesse in incognito) persiste, e raffigurazioni segrete lo testimoniano,ad esempio questa (fig 7). Vedete il segno del sacro alluce sulla destra in basso? E quello del sacro mignolo al centro del simbolo circondato dal bianco che simboleggia il fecondo liquido amniotico della Dea Terra? Il piede persiste dunque ma in incognito! (Potrebbe essere un buon titolo se mai scriverete un libro: Il Piede Incognito – Alla ricerca del simbolo della Dea Terra lungo il cammino dell’uomo!).
16) L’adorazione della Dea viene sempre più avversata dai maschilisti e, nel periodo greco, ecco che addirittura si rappresentano i sandali, il simbolo evidente dell’iconoclastia Achea (fig 8). Il sandalo impedisce il contatto della pianta del piede con la terra, ed è evidente pertanto l’impossibilità dell’adorazione! Del resto è noto che le scarpe vennero inventate proprio per questo, per far cadere definitivamente nel dimenticatoio il culto della Dea terra impedendo le pratiche di devozione!
17) Il mondo romano, maschilista per eccellenza, reprime senza pietà il culto dei piedi, tanto da costringere al suicidio una delle sacerdotesse più famose, Cleopatra! Il contatto del piede con laterra viene talmente vietato, che si inventano i primi disinfettanti per i piedi. Ecco un mosaico del IV secolo che mostra tre sacerdoti intenti alla disinfezione dei piedi tramite il succo d’uva (fig 9). È noto che fu tale pratica a generare, quasi per caso, la produzione del vino.
18) Nel medioevo, la repressione e l’odio nei confronti della Dea fu così totale da sconfinare nel ridicolo. Ecco un Adepto del movimento iconoclasta anti-Dea che pur di non toccare terra con i piedi siede in bilico su un cavallo senza neppure l’uso delle staffe (fig 10).
19) Ci vorrà il cristianesimo per riabilitare i piedi: ecco infatti il battesimo di Gesù rappresentato a piedi nudi, addirittura sott’acqua, dunque in contatto ancora più intimo col mondo della Dea! (fig 11). Per ribadire il concetto, fu proprio il vangelo a parlare della lavanda dei piedi, rito di purificazione prima del sacro contatto col terreno!
20) Anche in India il culto della Dea riprese vigore (fig 12).


Ecco qua. In soli venti passi avete “svelato”, in modo assolutamente originale l’antica religione della Dea Madre basata sui piedi! Un culto presente ancora oggi ma del tutto segreto e nascosto, praticato dalle sacerdotesse e sconosciuto alle religioni ufficiali, e tutto con l’aiuto del vostro neurone che è riuscito a interpretare i simboli arcaici fin dalla comparsa dell’umanità, anzi ben prima, poiché avete dato senso alle impronte degli Australopitechi!
Non siete terribilmente orgogliosi di voi stessi? E poi: con quale dovizia di particolari, di prove incontrovertibili che nessuno potrà mai contestare! Chi mai sarà in grado di confutare che le scarpe furono inventate per contrastare la Dea? Che il vino scaturì da una pratica di purificazione anti-Dea?
Siete dei genii, poche storie, lanciati sulla strada della fama se solo saprete gestire il vostro immenso sapere, e tutto in un paio d’ore di pericolosa frequentazione di una biblioteca e lettura di un solo libro!
Adesso siete Studiocomici Simbolisti in pectore e, per esserlo veramente, dovrete solamente raccogliere in uno scritto (anche breve, per cominciare) le fregnacc… le profonde verità scoperte dai lunghi anni di studio (così dovrete dire, mi raccomando) per poi pubblicarlo in un blog compiacente, nel quale, possibilmente, non si accettano commenti contrari.
Se poi, per caso, possedete una strascicata laurea in fisica, allora siete sulla buona strada per divenire Fisicomici Simbolisti e, perché ciò accada, sarà sufficiente non aver paura delle figuracce con i colleghi, che si domanderanno se per caso, nel corso dell’ultimo raffreddore, non vi siate soffiati via l’unico malandato neurone che galleggiava come una particella di sodio nell’acqua minerale, all’interno del misterioso fluido contenuto nella vostra pregiatissima scatola cranica. Qualora non siate del tutto analfabeti, potreste anche decidere di raccogliere le vostre stronz… profonde riflessioni in un libro, nel qual caso cliccate qui per sapere come comportarvi.
E non dimenticate che se andate al bar con gli amici saranno loro a pagare il conto: voi sarete troppo occupati a erudirli sulla religione dei piedi: il vostro malandato fegato ne sarà entusiasta.


Non vi piacciono i piedi? Preferite i rettangoli? Gli icosaedri? Gli occhi? I nodi emorroidali (al mondo c’è di tutto, mai escludere le possibilità)?
E allora? Dove sarebbe il problema? Vi pare che non ci siano libri illustrati a sufficienza? Qualunque sia la vostra preferenza, ci sarà sempre un enorme spazio per propugnarla come una verità.
Basta non aver paura dell’enorme ridicolo che susciterete (soprattutto se volete diventare Fisicomici), senza contare coloro che vi diranno che voi con i piedi ci ragionate (il che costituirà un gran bel complimento).
Dunque avanti, gli impediti mentali vi attendono e vi tributeranno tutto il successo che meritate, commentando a lungo le vostre scempiaggini in area protetta.
(*) Tre! Però non lo sa nessuno e nel mondo virtuale della rete si possono spacciare le balle più enormi senza timore di essere smentiti. Dunque, prendendo esempio da sommi vati e scrittori avventizi, diciamo pure trentamila (o trecentomila, che mi piace anche di più).
(**) Tanto per dire che la realtà supera di gran lunga la fantasia, sappiate che nel libro citato questa foto è descritta come “Statuetta Femminile”!

Fonte: http://www.archeoattack.blogspot.it

1 commento:

  1. Troppo forte, Desi, era da molto che non ridevo così tanto e poi le stile del tuo "attack" mi ha fatto venire in mente un libro di Rino Cammilleri del 2000, Edizioni Piemme, intitolato "Consigli del diavolo custode per andare all'inferno senza strafare".
    I miei complimenti.

    RispondiElimina