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mercoledì 21 settembre 2011

Sa 'Ena, Sardegna Preistorica. Presentazione libro a Cagliari.



Appuntamento con la cultura a Cagliari.
Venerdì 30 Settembre alle ore 18.00 presso la sala ex allievi di Don Bosco, in Viale Fra Ignazio, il Prof. Franco Laner, ordinario di tecnologia dell'architettura alla IUAV di Venezia, presenterà il suo ultimo libro: "Sardegna Preistorica, SA 'ENA".

Il libro è composto di otto capitoli che trattano argomenti oggetto dell'attuale dibattito fra i cultori dell'archeologia nuragica. In particolare viene dedicato un capitolo al metodo di ricerca ed agli strumenti di indagine che sono quelli della disciplina, Tecnologia dell'architettura, che l'autore insegna a Venezia. Pertanto alcune ipotesi interpretative sono viste da angolazioni non usuali per gli archeologi ed aprono a quell'interdisciplinarietà spesso invocata e necessaria nella ricerca nuragica.
A parte il capitolo sui nuraghi, che conferma il giudizio già espresso in "Accabadora", Angeli, 1999, e lo arricchisce di nuove conferme, assai singolari sono i capitoli sugli antropomorfi, sulle pintadere, sui dolmen, argomento questo abbastanza trascurato della preistoria sarda, specie per i sistemi costruttivi. Un capitolo è dedicato alle Tombe dei Giganti dove viene dato spazio alla simbologia della stele, così come la simbologia la fa da padrona nel capitolo sulle fonti e pozzi. L'ultimo capitolo è dedicato ai Giganti di Monte Prama con ipotesi ricostruttive assai diverse da quelle in atto al Laboratorio di Li Punti, dove è in fase di completamento il lavoro di ricomposizione dei più di cinquemila frammenti.
Il libro, di 185 pagine, a colori, 20 euro, è edito Condaghes, Cagliari, 2011

Ho avuto il piacere di leggere il libro qualche mese fa e apprezzarne i contenuti. L'architetto dimostra che la pietra, la pesante e irremovibile pietra, può esprimere la comunità, l'identità, i legami con passato e futuro. Dal connubio architettura-archeologia fioriscono spunti sorprendenti, e la tanto agognata interdisciplinarietà che molti ricercatori ultimamente applicano nella conduzione di scavi, si dimostra il cavallo vincente per interpretare al meglio i contesti archeologici.
L'autore, affascinato dal pensiero che la Sardegna sia un crocevia mediterraneo, spiega che l'arte del costruire è stata spesso confusa con l'architettura, e afferma che gli edifici più rappresentativi dell'universo sardo sono legati alla sfera del sacro. Ecco, quindi, il nuraghe quadrilobato che diventa rappresentazione del cosmo; le Tombe di Giganti e molte fonti ipogeiche sono stati costruiti "per allora e per sempre"; il colore rosso delle domus de janas diventa "sangue che fluisce dove pulsa la vita; la stele delle TdG diventa un diaframma che separa il regno dei morti da quello dei vivi; le statue giganti di Monte Prama erano telamoni che sostenevano un tempio per l'adorazione del Dio dei sardi, e così via.


Ingresso libero.

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