giovedì 29 settembre 2011
Scoperte trenta tombe col georadar
Cuma, da Giove ai primi cristiani
Scavo didattico della Sun: straordinario ritrovamento
nel tempio sull'acropoli del parco archeologico flegreo
Le tombe paleocristiane
di Antonio Cangiano
NAPOLI - Circa trenta tombe risalenti al periodo paleocristiano e medievale, sono state riportate alla luce nel tempio di Giove sull’acropoli di Cuma. La scoperta, ad opera della Seconda Università degli Studi di Napoli (team guidato dal professor Carlo Rescigno), aggiunge un ulteriore tassello di storia sulle sorti del cosiddetto monte degli Dèi.
CIMITERO DI CRISTIANI - Sulla cima dell’acropoli di Cuma, il tempio di Giove, sta restituendo numerose fosse a inumazione contenenti i resti dei primi cristiani ed il loro corredo funerario. Oggetto dello scavo didattico - quindi riservato agli studenti, senza operai -, la pavimentazione dell’edificio sacro, è stata in parte divelta, restituendo ciò che appare un vero e proprio cimitero appartenuto ai primi cristiani.
IDENTIFICATE CON IL GEORADAR - Fino ad oggi sono state aperte circa una trentina di tombe, per un periodo che va dal V d.C. al 1200. Fosse a inumazione separate l’una dall’altra, ottenute scavando nella pavimentazione, secondo una pratica diffusa di riutilizzare gli antichi templi pagani per ospitare tombe cristiane. Non tutte le sepolture però sono state scavate: in tutto potrebbero essercene una novantina. Riportate alla luce solo quelle che sofisticate apparecchiature, hanno indicato essere particolarmente interessante per la presenza di un pregevole corredo funerario.
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