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giovedì 24 marzo 2011

Qual è il significato del nome Gennargentu?

Antica cartografia
di Rolando Berretta


Quanto segue dovrebbe essere un “piccolo aiuto” indirizzato ai Paleografi.
Oltre alle “scritture”, agli inchiostri, ai tipi di pergamene, le carte portolane (portolaniche)contengono degli schemi. Detti schemi sono letti e interpretati con la Rosa dei Venti e con le 16, 32, 64 e 128 direzioni che si potevano ipotizzare prima di un viaggio via mare.
Cerchiamo di osservare, con un occhio diverso, due Maestri del 1300:
Opicino de Canistris (1.334) e Angelino Dulcert (1.339 )
Osserviamo come si imposta e come va letto lo schema di Opicino.





la griglia di Opicino deriva da un’altra griglia:


Adesso, mentalmente, cerchiamo di portare in orizzontale lo schema azzurro.
Facciamo compiere, all’intero disegno, una leggera rotazione in senso orario facendo perno sul “tacco” dell’Italia.
Della Linea VERDE parlerò tra poco.



Vi anticipo che quella linea è il vero 40° parallelo nord. Sovrapposizione diretta del portolano di Angelino Dulcert su quello di Opicino. Stessi giri di compasso. Stessa carta geografica. Solo gli schemi hanno una diversa inclinazione.




Adesso presento lo schema DULCERT completo:




Se si sviluppa lo schema di Dulcert su di una griglia che equivale a 90° sull’asse Nord-Sud e 90° sull’asse Est-Ovest si nota che i due giri di compassi hanno una logica geografica.
E’ evidente che, nei conventi, hanno copiato qualcosa. Possiamo affermare che queste carte erano frutto di copiatura e non di rilievi cartografici. Quel doppio schema non ha nulla a che vedere con le probabili rotte dei nostri marinai.
Se osservate, attentamente, i due giri di compasso noterete presenti delle linee marroni che evidenziano la presenza dello schema di Opicino e delle linee azzurre che evidenziano il portolano di Dulcert.
Viene raffigurata una porzione del Mediterraneo impostata per 30° sull’asse nord/sud e di 60° sull’asse est-ovest.
Se vogliamo vedere i veri meridiani, e paralleli, verificabili con qualsiasi Atlante moderno



dobbiamo identificare e sviluppare le griglia con le linee verdi.
Dalla carta dei Marinai e dalla marcatura di questa.
BLUNDEVILLE - LONDRA -1594
Innanzitutto disegnate con un paio di compassi un cerchio tanto grande quanto pensate possa adattarsi alla vostra carta, il quale cerchio rappresenterà l’Orizzonte; poi dividetelo in quattro quarti uguali, tracciando due diametri che si incrociano l'un l'altro, nel centro del suddetto cerchio ad angoli retti, di cui
la linea perpendicolare è la linea del Nord e del Sud, e l’altra che attraversa la stessa è la linea dell'Est e dell'Ovest; alle quattro estremità di questi diametri dovete porre i quattro venti principali, ovvero Est,Ovest, Nord e Sud, contrassegnando la parte del Nord con un fiore e quella dell'Est con una croce…..
Blundeville ha portato tutti fuori strada. La sua è, solo, una interpretazione; sta cercando di spiegare gli schemi dopo tre secoli della loro comparsa.
E’ evidente che i compassi non c’entrano nulla; lascerebbero tracce evidenti nelle pergamene.
Meglio una bella griglia di quadratini.




L’iclinazione VERDE l’ho ribattezzata alla “LEONARDO”.
Mentre cercavo di inquadrare il suo UOMO VITRUVIANO mi sono reso conto che esiste
un metodo veloce per impostare gli schemi: basta un solo quadrato con 10 quadratini per lato.
Qui mi fermo con gli schemi.
Vorrei attirare la vostra attenzione su di una affermazione di Cristoforo Colombo:
“Quando io - venendo dalla Spagna alle Indie - giunsi a 400 miglia a ovest delle Azzorre avvertii un gran mutamento sia nel cielo sia nelle stelle, come pure nella temperatura dell'aria e nelle acque del mare. E a questo fenomeno feci molta attenzione. Osservai che da nord a sud, oltrepassata la distanza di 400 miglia
dalle suddette isole, l'ago della bussola che fino a quel punto tende a nord-est, si orienta d'improvviso a nord-ovest una quarta di vento tutta intera. E ciò si verifica mentre ci si avvicina a tale linea, come chi stesse superando un pendio. …“
(Hispaniola, settembre-ottobre 1498 – III viaggio di Cristoforo Colombo)
Lasciamo perdere tutte le Dotte Spiegazioni Accademiche
Credo che lo stesore di quella lettera non abbia saputo accoppiare “due carte”.



Il Nord della griglia di Opicino e il Nord della griglia Atlantica delle
carte che si stavano assemblando hanno, esattamente, una QUARTA
DI VENTO di differenza di inclinazione. Oppure lo stesore poteva avere
davanti una Griglia Azzurra e poteva aver notato la discordanza con il corretto orientamento con i Meridiani e i Paralleli (Griglia verde)
Per rilevare la differenza tra il nord magnetico e il nord geografico
basterebbe osservare lo scarto della Bussola partendo da Alessandria
d’Egitto e passare per Gibilterra.



La Terra ha un’inclinazione di 23° 27’.
Le carte costringono a vedere un’inclinazione di 22°30’. E’ l’unico valore ottenibile dagli schemi; evitiamo, quindi, di fare altre ipotesi.
Vorrei ricordare la grande figura di Dicearco da Messina. Fu lui ad ipotizzare il mitico parallelo di Rodi. Quel parallelo passava su Gibilterra, sullo stretto di Messina e sull’Isola di Rodi. Se osservate l’immagine precedente attentamente potrete vedere quel parallelo. E’ il diametro del Tropico del Cancro. Per vedere quella Linea bisognerebbe disporre di un planisfero sferico e vederlo… piatto.
Passiamo alla Sardegna e al Gennargentu. Presentiamo il genovese Pietro Vesconte e una sua carta del 1.318. Quando l’ho vista la prima volta, credetemi, ho fatto un balzo sulla sedia.



Il mitico CUMPASSUM DA NAVEGARE altro non è che la scaletta, in miglia romane, che
compare in detti lavori. (CUM PASSUM)
Quando viene segnalato, anche, un COMPASSO da MISURARE viene segnalato che c’è
qualcosa di sbagliato nelle scale con le distanze verificate.
Dire che non ci sono riportate le miglia romane di 1.478 m. bensì distanze di 1.230 m
non è corretto. C’è un errore di assemblaggio. Lo si evidenzia con le carte di Pietro Vesconte.
Osservare con attenzione la prossima carta di Vesconte Maggiolo del 1.510.
Controllate la scala riportata dalla carta con la Sardegna e confrontatela con quella che riporta il M.Nero.



Sono in scala 1/1 . Attenzione adesso:
Osservate con attenzione le stesse carte su di una modernissima proiezione satellitare:




si evidenzia che le scale riportate sono completamente sbagliate e, cosa eccezionale, le stesse carte sono perfette sulla proiezione del satellite. Questo significa due cose: che hanno i pezzi e che li hanno assemblati in maniera sbagliata e che, queste carte, hanno un’origine tutta da stabilire.



Basta questa immagine con la Sardegna?



Questa carta, centrata sul Gennargentu, non ha bisogno di tante spiegazioni. E’ bastato correggere l’orientamento della stessa per poter vedere i meridiani e i paralleli.
Ma che cosa c’è nel Gennargentu di particolare ?




Diciamo che sul Gennargentu passerebbe il meridiano ideale che separa l’Asia dall’America: l’Asia a Est e l’America a Ovest.
Sarebbe il mitico meridiano 0 e gli “Antichi” ne erano a conoscenza.
Poi, tutto, è finito su Alessandria…schema azzurro)














Chi volesse leggere la monografia completa,in PDF,può scaricarla dal sito:
http://cid-b79e4416a4b4a2a3.office.live.com/self.aspx/Libri/ApostoliSolone.pdf

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