lunedì 20 dicembre 2010
Viaggio nella Storia alle grotte Is Zuddas
Il culto dell'acqua, Santadi
con Pierluigi Montalbano
Si è svolto ieri nel sublime scenario delle antichissime Grotte Is Zuddas, il 6° appuntamento con la rassegna culturale “Viaggio nella Storia” organizzata in collaborazione con i docenti dell’Università di Cagliari, giunta alla terza edizione consecutiva.
La giornata è iniziata con la visita guidata della grotta, a cura della guida locale. L'esperto geologo ha spiegato la storia della formazione del sito e le peculiarità che ne fanno una delle grotte più interessanti d'Europa. Il rilievo del Monte Meana, nel quale si sviluppa la cavità, è costituito da rocce dolomitiche risalenti a circa 530 milioni di anni. La grotta, ancora in attività, consta di diverse sale ognuna delle quali si differenzia per la particolarità delle concrezioni. Negli anni Sessanta la grotta venne utilizzata come cava di marmo, poi nel 1971 grazie all’intervento dei ragazzi dello Speleo Club Santadese si provvide alla chiusura ed al controllo della cavità, che mantiene una temperatura costante di 16 gradi e l’umidità vicina al 100%.
Lungo il percorso turistico che si sviluppa per circa 500 m i partecipanti hanno ammirato le imponenti concrezioni: dalle stalattiti alle stalagmiti, passando per le colate e le cannule fino alle rare eccentriche di aragonite. Queste ultime rappresentano la caratteristica principale delle grotte. Le aragoniti si presentano sotto due forme distinte: le aragoniti aciculari, che appaiono come grossi ciuffi di cristalli simili ad aghi, e le spettacolari Aragoniti eccentriche (la cui elevata concentrazione in un'unica sala rende queste grotte uniche al mondo): formazioni filiformi che sviluppandosi in ogni direzione senza essere influenzate dalla gravità assumono spesso delle forme bizzarre.
Nella grandiosa sala dell’Organo è stato allestito un grande Presepe, reso ancora più suggestivo dalle sculture opera di Gianni Salidu.
Alle 13 il gruppo si è spostato nei locali di ristoro ubicati all'ingresso del sito, dove ha assaporato il tradizionale pranzo con menù tipico.
Nel pomeriggio si è svolta la visita al museo archeologico di Santadi, con una visita guidata condotta da un relatore d'eccezione, l'archeologo Remo Forresu, che ha presentato tutti i materiali esposti nelle vetrine, molti dei quali costituiscono un'attrattiva unica nel panorama sardo.
Il Museo Civico Archeologico di Santadi è stato inaugurato nel gennaio 2001. Il ritrovamento nel 1968 del tempio ipogeico di Su Benatzu, dedicato al culto delle acque sotterranee, aveva portato Santadi al centro dell’attenzione del mondo archeologico sardo: nella grotta santuario di epoca nuragica furono rinvenuti migliaia di vasi e un numero rilevante di bronzi comprendenti un tripode, pugnali sacrificali, navicelle votive, una lamina in oro e resti di monili. Successivamente al tempio vennero indagate anche: la tomba dei giganti di Barrancu Mannu, la città fenicio-punica fortificata di Pani Loriga e la necropoli prenuragica (a domus de janas) di Montessu, al tempo situata nel territorio del comune di Santadi.
Al termine della serata i partecipanti si sono scambiati gli auguri per l'imminente Natale e si sono dati appuntamento per Domenica 06 Marzo 2011, quando a Nurallao sarà relatrice Alessandra Saba che esporrà la tomba di Aiodda e i menhir antropomorfi. Ospite della giornata sarà il professor Giovanni Ugas.
con Pierluigi Montalbano
Si è svolto ieri nel sublime scenario delle antichissime Grotte Is Zuddas, il 6° appuntamento con la rassegna culturale “Viaggio nella Storia” organizzata in collaborazione con i docenti dell’Università di Cagliari, giunta alla terza edizione consecutiva.
La giornata è iniziata con la visita guidata della grotta, a cura della guida locale. L'esperto geologo ha spiegato la storia della formazione del sito e le peculiarità che ne fanno una delle grotte più interessanti d'Europa. Il rilievo del Monte Meana, nel quale si sviluppa la cavità, è costituito da rocce dolomitiche risalenti a circa 530 milioni di anni. La grotta, ancora in attività, consta di diverse sale ognuna delle quali si differenzia per la particolarità delle concrezioni. Negli anni Sessanta la grotta venne utilizzata come cava di marmo, poi nel 1971 grazie all’intervento dei ragazzi dello Speleo Club Santadese si provvide alla chiusura ed al controllo della cavità, che mantiene una temperatura costante di 16 gradi e l’umidità vicina al 100%.
Lungo il percorso turistico che si sviluppa per circa 500 m i partecipanti hanno ammirato le imponenti concrezioni: dalle stalattiti alle stalagmiti, passando per le colate e le cannule fino alle rare eccentriche di aragonite. Queste ultime rappresentano la caratteristica principale delle grotte. Le aragoniti si presentano sotto due forme distinte: le aragoniti aciculari, che appaiono come grossi ciuffi di cristalli simili ad aghi, e le spettacolari Aragoniti eccentriche (la cui elevata concentrazione in un'unica sala rende queste grotte uniche al mondo): formazioni filiformi che sviluppandosi in ogni direzione senza essere influenzate dalla gravità assumono spesso delle forme bizzarre.
Nella grandiosa sala dell’Organo è stato allestito un grande Presepe, reso ancora più suggestivo dalle sculture opera di Gianni Salidu.
Alle 13 il gruppo si è spostato nei locali di ristoro ubicati all'ingresso del sito, dove ha assaporato il tradizionale pranzo con menù tipico.
Nel pomeriggio si è svolta la visita al museo archeologico di Santadi, con una visita guidata condotta da un relatore d'eccezione, l'archeologo Remo Forresu, che ha presentato tutti i materiali esposti nelle vetrine, molti dei quali costituiscono un'attrattiva unica nel panorama sardo.
Il Museo Civico Archeologico di Santadi è stato inaugurato nel gennaio 2001. Il ritrovamento nel 1968 del tempio ipogeico di Su Benatzu, dedicato al culto delle acque sotterranee, aveva portato Santadi al centro dell’attenzione del mondo archeologico sardo: nella grotta santuario di epoca nuragica furono rinvenuti migliaia di vasi e un numero rilevante di bronzi comprendenti un tripode, pugnali sacrificali, navicelle votive, una lamina in oro e resti di monili. Successivamente al tempio vennero indagate anche: la tomba dei giganti di Barrancu Mannu, la città fenicio-punica fortificata di Pani Loriga e la necropoli prenuragica (a domus de janas) di Montessu, al tempo situata nel territorio del comune di Santadi.
Al termine della serata i partecipanti si sono scambiati gli auguri per l'imminente Natale e si sono dati appuntamento per Domenica 06 Marzo 2011, quando a Nurallao sarà relatrice Alessandra Saba che esporrà la tomba di Aiodda e i menhir antropomorfi. Ospite della giornata sarà il professor Giovanni Ugas.
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