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domenica 22 agosto 2010

Ci stiamo giocando la natura.


Raggiunto il giorno del superamento: l'umanità ha già terminato le risorse naturali dell'anno.
L'Earth Overshoot Day è arrivato. Con oltre quattro mesi di anticipo rispetto alla fine del 2010, l'umanità ad oggi ha già consumato tutte le risorse che la natura può fornire nel corso di un anno. Dall'acqua ai raccolti, fino al 31 dicembre prossimo si ricorrerà alle riserve. Saremo quindi nuovamente "in credito" per quanto riguarda la produzione di cibo, la neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica, ma anche la rigenerazione dell'acqua o la capacità di assorbire i rifiuti, che sono solo parte delle cose che la natura quotidianamente ci offre.
Ad annunciare la data del Earth Overshoot Day, il giorno del superamento, in cui la terra inizia a vivere al di sopra dei propri mezzi ecologici, è il Global Footprint Network, l'organizzazione internazionale che misura l'impatto dell'esistenza sulla natura. A misurare il numero massimo di giorni che la biosfera può approvvigionare in un anno è il rapporto tra l'impronta ecologica globale - un indice statistico di 150 Paesi che mette in relazione il consumo annuo di risorse ecologiche con la loro disponibilità - e la capacità della natura di rigenerarsi nel corso dello stesso arco di tempo.
Questo indicatore di sostenibilità ambientale precipita di anno in anno: nel 1987, primo anno in cui fu calcolato l'Earth Overshoot Day, il sorpasso avvenne con soli dieci giorni di anticipo rispetto alla naturale scadenza del 31 dicembre. Nel 1995 fu il 21 novembre mentre dieci anni dopo il pianeta andò in riserva già il 20 ottobre. Negli ultimi due anni l'Earth Overshoot Day è stato anticipato di un mese - da settembre ad agosto.
"Quando si esauriscono in nove mesi le risorse di un anno si dovrebbe essere seriamente preoccupati", afferma Mathis Wackernagel, presidente di Global Footprint Network. "La situazione non è meno urgente sul fronte ecologico- spiega Wackernagel - cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e carenza di cibo e acqua sono tutti chiari segnali di come non potremo più continuare a consumare a credito".

Redazione Tiscali, 20 agosto 2010

Non avevo previsto l'inserimento di post fra le due parti dedicate alla Stele di Nora, ma questa notizia, peraltro non nuova ne inaspettata, pone una riflessione: fino a quando continueremo a pensare che il mondo produce risorse come un pozzo senza fondo? Quando inizieremo a rimboccarci le maniche e URLARE ai governanti che la natura è una e solo una? Dobbiamo trattarla come facciamo col nostro corpo, senza pretendere più di quanto è lecito aspettarsi in cambio. Il medico ci raccomanda di evitare il fumo, le sostanze alcoliche, i cibi troppo grassi e di condurre una vita all'aria aperta. La nostra vita dipende dalle nostre abitudini...e la vita del pianeta segue le stesse regole. Il problema principale sta nella presa di coscienza che la Terra non è infinita e, soprattutto, che inquinare l'aria o l'acqua in India piuttosto che in Angola o in Texas (qualunque altra nazione non cambierebbe il significato del discorso) porterà a problemi in altri luoghi e altre nazioni fino...a chiudere il cerchio e uccidere il pianeta.
Personalmente ho da tempo iniziato una sorta di vita ecologica, priva di plastica, di oggetti inutili, di alimenti dannosi e di tutto ciò che il consumismo sfrenato consiglia, invece, di acquistare. Uso tovaglioli in tessuto e piatti in porcellana, utilizzo mezzi pubblici limitando l'uso dell'auto al minimo indispensabile e, oltre altre cento piccole azioni quotidiane, raccomando a tutti gli amici di cambiare qualche abitudine a vantaggio dell'ecosistema.
Considero amici i frequentatori di questo blog e, nel mio piccolo, desidero farmi portavoce di questo problema verso coloro che leggeranno queste righe.
Aiutiamo la natura...l'abbiamo presa dai nostri padri e abbiamo l'obbligo di salvaguardarla per le generazioni future.


Nell'immagine la spiaggia di Baunei.

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