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venerdì 7 settembre 2018

Archeologia, le materie prime dell'antichità. Il sale, utilizzato fin dall'antichità come bene di scambio, strumento per la mummificazione dei faraoni egizi, paga per i soldati romani, elemento per rituali sacri e profani, preziosa sostanza che segna amicizia e condivisione fra le persone. Riflessioni di Pierluigi Montalbano


Archeologia, le materie prime dell'antichità. 

Il sale, utilizzato fin dall'antichità come bene di scambio, strumento per la mummificazione dei faraoni egizi, paga per i soldati romani, elemento per rituali sacri e profani, preziosa sostanza che segna amicizia e condivisione fra le persone.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano



Nel Neolitico antico, con lo sviluppo dell’agricoltura, lo stile di vita dell’uomo cambiò profondamente perché la necessità di conservare gli alimenti con la salatura, rese necessario il diffuso utilizzo del sale. Inoltre, i cereali coltivati erano poveri di sale, e questo prezioso elemento entrò quindi a far parte dell’alimentazione quotidiana. Successivamente, la sua qualità di insaporire lo rese indispensabile nella preparazione e nella cottura dei cibi. Estratto in forma solida dai depositi di salgemma, o ricavato mediante la cristallizzazione dell’acqua salata, diventò ben presto oggetto di produzioni industriali e di commercio, anche a lunga distanza. Le antiche popolazioni costiere, lo
producevano facendo bollire l’acqua del mare per ottenerne la cristallizzazione e la successiva raccolta. Più tardi, furono inventate le grandi saline a evaporazione solare nelle quali l’acqua del mare evaporava naturalmente consentendo la concentrazione del sale. Già nel I Millennio a.C., le saline divennero una delle principali attività economiche, con un'industria sempre associata a quella della conservazione del pescato e della produzione di salse salate, ad esempio il garum, un condimento assimilabile al'odierna colatura di amici. In epoca romana, Plinio affermò che il sale faceva ormai parte della cultura romana, e senza i preziosi granelli bianchi non era possibile concepire una vita civilizzata. Qualche anno fa, durante una campagna di scavo nelle famose saline di Ostia e Fiumicino, alla foce del Tevere, note nell’antichità con il nome di Campus Salinarum Romanarum, un gruppo di archeologi ha portato alla luce le canalizzazioni, le vasche di evaporazione e le infrastrutture della filiera produttiva. È nota la strada che dal sale prendeva il suo nome, la Via Salaria, attraverso la quale il prodotto viaggiava da Roma fino alle zone più lontane. C’è da osservare che i soldati venivano retribuiti con razioni di sale, dette Salarium, un termine da cui deriva l'attuale nome del corrispettivo mensile salario.  Il sale ha accompagnato la storia dell’uomo come preziosa merce di scambio e salario, ed è citato nelle fonti letterarie, nei proverbi, nella mitologia, nella fisica, nell’arte, nella tradizione religiosa e, naturalmente, nelle ricette. Oggi è alla portata di tutti, ma in antichità era raro e, come l’acqua, poteva determinare la sopravvivenza delle genti che percorrevano lunghe distanze o attraversavano le zone desertiche battute dalle carovaniere. I più antichi documenti storici sul sale sono quelli delle più arcaiche civiltà: sumeri, egizi, cinesi, ittiti e altre etnie avevano necessità di grandi quantità di sale e, non a caso, questi popoli si svilupparono in prossimità di aree desertiche come la Mesopotamia, o in contesti ambientali con ridotti tassi di umidità, dove era più semplice produrre il sale. Nell’antichissimo trattato di farmacologia, il cinese Peng-Tzao-Kan-Mu, gran parte della trattazione descrive 40 tipi di sale, con i principali metodi per l'estrazione e le modalità di preparazione. Gli egizi lo utilizzavano nel processo di mummificazione per le sue qualità deidratanti, ma l’uso era riservato al faraone e alla classe sacerdotale. Questa sua preziosità lo fece entrare di diritto fra i prodotti più pregiati, con un utilizzo assoggettato a specifici controlli da parte dei governanti, e la creazione di monopoli con la conseguente imposizione di pesanti tassazioni che generarono cruente ribellioni. In Grecia, il sale fu merce di scambio insieme al commercio degli schiavi, ma è con l’ascesa dell’Impero romano che la produzione e il commercio del sale divennero importanti in tutta l’Europa perché si aprirono nuove vie commerciali. Anche nel medioevo il sale fu usato come moneta di scambio e fu utilizzato anche per un’imposta, la famosa Gabella pretesa da Filippo il Bello. Il sale ha dato il nome a importanti città, ad esempio Salisburgo, ha visto strade a lui dedicate, ha fatto scoppiare rivoluzioni, e combattere guerre e battaglie. Nel 1930 Gandhi condusse il popolo indiano all’indipendenza dalla Gran Bretagna guidando la celebre Marcia del Sale contro le imposte vessatorie che il monopolio britannico impose alle decine di milioni di indiani che vivevano in miseria e facevano del sale l’unico mezzo per sopravvivere. Omero definiva il sale sostanza divina, e per Platone il sale era particolarmente caro agli dei. L’uomo per questo prodotto ha costruito flotte per attraversare i mari, carovane che hanno attraversato i deserti, barche adatte a navigazioni fluviali e strade che hanno intensificato i rapporti tra culture. L’importanza del sale si è estesa anche a rituali religiosi e simbolici, ad esempio rappresentava fedeltà e stabilità nei patti di sale, dove con il suo scambio si stringevano accordi matrimoniali ed economici. Inoltre, si utilizzava per i riti di purificazione dal demonio, quando veniva asperso durante battesimi, benedizioni ed esorcismi, di uomini e animali, ed era considerato indicatore di malaugurio se la preziosa sostanza cadeva maldestramente sulla tavola.
Simbolicamente, condividere il sale con altre persone è segno di profonda amicizia e, ancora oggi, la tradizione di accogliere l’ospite con sale, pane e vino, è legata all’unione dello spirito, il sale, dell’anima, il vino, e del corpo, il pane. Nei miti e nelle leggende il sale protegge, purifica e guarisce, ed è utilizzato come difesa contro le stregonerie e gli incantesimi maligni, gettandolo in aria e poi nel fuoco. E’ presente nelle occasioni importanti della vita, alla nascita, al battesimo, al matrimonio, sul letto di morte e nelle sepolture, viene sparso prima di realizzare le fondamenta di un edificio e quando si entra nella nuova casa o nelle stalle. Protegge il raccolto al momento della conservazione e gli animali prima di condurli al pascolo. Gettato dalla finestra salva dal temporale in arrivo e tiene lontani gli spiriti cattivi. Ancora oggi nelle stanze dei bambini qualcuno nasconde del sale tra i libri.

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