Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

Directed by Pierluigi Montalbano
Every day a new article at the bottom of the 10 most visited and disclaimer for text and graphics.
History Archaeology Art Literature Events

Storia Archeologia Arte Letteratura Eventi

Associazione Culturale Honebu

Translate - Traduzione - Select Language

domenica 3 settembre 2017

Archeologia, miti e misteri. Reincarnazione, metempsicosi, migrazione dell’anima e altre idee sulla morte secondo gli antichi autori. Riflessioni di Pierluigi Montalbano

Archeologia, miti e misteri. Reincarnazione, metempsicosi, migrazione dell’anima e altre idee sulla morte secondo gli antichi autori.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano


Dopo la morte, secondo gli antichi autori greci, e degli egizi prima di loro, si dice che l’anima passa successivamente in corpi diversi (leoni, asini, uomini…) per continuare le sue purificazioni sino a giungere alla perfezione. Pitagora insegnò per primo la metempsicosi, e Virgilio riprese la sua dottrina nell’Eneide. Aristotele commentò gli scritti pitagorici affermando che il vivo rinasce dal morto, e Platone assicura che la metempsicosi viene insegnata dai sacerdoti, dalle sacerdotesse e dai poeti divinamente ispirati. Citando Pindaro, Platone dice che l’anima degli uomini è immortale ma a volte subisce un’eclissi detta morte, mentre altre volte viene a nuova vita senza mai essere distrutta. I filosofi greci hanno spesso discusso sulle modalità di migrazione dell’anima da corpo in corpo. Olimpiodoro afferma che la metempsicosi riguarda soltanto l’anima irrazionale e non l’anima intelligente, pertanto, secondo i Misteri, non è il Nous (intelletto) che va ad abitare i corpi d’animali, ma solo l’anima seconda, quella soggetta alle passioni. Naturalmente gli autori parlavano per
metafore: dire che l’anima umana diventa divina o diventa di un asino, equivale a dire che l’uomo ha vissuto come un Dio o come un animale. Platone, infatti, scrive che è impossibile che l’anima passi da un corpo umano a uno animale, se non in modo simbolico. In altre parole, i Misteri e le iniziazioni alludono a metempsicosi, e gli iniziati ricevono un’anima che ha avuto numerose nascite, vedendo e conoscendo ogni cosa. Come in tutte le operazioni cerimoniali di qualsiasi culto, le iniziazioni comprendono simboli e riti. La morte dell’anima e la sua rinascita sono simboleggiate dal grano gettato nel solco, dove esso muore per poi rinascere. tra la coltivazione del grano e le dottrine misteriche di Eleusi, esiste un intimo rapporto, messo in luce dallo studio del rituale funebre egizio. In esso si apprende che la conoscenza è necessaria quanto la virtù per assicurare un destino felice all’anima umana, e l’opera che l’anima deve compiere per procurarsi il nutrimento spirituale in questa vita come nell’altra, ha come simbolo la coltura dei campi, perché la sapienza è il nutrimento per l’anima come il grano lo è per il corpo.  Non si ottiene il grano se non affidandone i chicchi alla terra arata, e raccogliendo il prodotto della semente quando è maturo. Una serie di operazioni analoghe deve compiere l’anima per acquisire la sapienza, condizione della felicità. In quest’ottica, i fanciulli possono essere considerati spighe. In generale, la vicenda dell’anima è analoga a quella del grano, e la coltura dell’anima è simile a quella del grano. I riti misterici comportano una rappresentazione dei lavori dell’agricoltura. Plutarco aggiunge che gli antichi seminavano prima del tramonto delle Pleiadi, cioè nel mesi di Boedromion (dal 15 settembre al 15 Ottobre),, così chiamato perché in esso si tenevano le feste ateniesi dette Boedromie, in onore di Apollo e per ricordare la vittoria di Teseo sulle Amazzoni. I riti tradizionali forniscono i precetti sull’agricoltura, sulla coltivazione degli alberi da frutta e sull’allevamento del bestiame. Ad Eleusi, un grande bassorilievo rappresenta Demetra che, alla presenza di Persefone, consegna a Trittolemo, eroe dei Misteri, i chicchi di grano che egli deve seminare. E diversi esemplari raffigurativi dell’antica Grecia ci mostrano Trittolemo assiso sul carro con un mazzo di spighe in mano. Questo eroe, ha insegnato il modo di aggiogare i buoi, ha arato la terra e l’ha seminata. Plutarco, a proposito dei Misteri ci parla di aratura sacrale. Inoltre, Demetra nei Misteri raccomanda di mondare e di macinare, e chi non lo fa faticherà per procurarsi il sostentamento. Questo passaggio è un nodo importante e segna la possibilità di passare da una vita di fatiche (lottare per la sopravvivenza) a una meno difficile (produrre il cibo). Gli uomini, passando al nutrimento fornito dalla civiltà agricola, furono in grado di presentare agli Dei offerte di natura cereale. Inizialmente venivano gettati dei chicchi nel fuoco dei sacrifici, poi i chicchi furono macinati e trasformati in pasta. Gli autori precisano che gli strumenti di questo lavoro andavano nascosti o gelosamente custoditi, e considerati come oggetti sacri perché avevano fornito un aiuto divino. La “vita farinosa” era stata celebrata come fortunata in confronto a quella precedente, e da quel momento gli uomini fecero del nutrimento macinato e intinto la primizia sacrificale in onore degli Dei. Ecco perché ancora oggi quando celebriamo i riti in cui si gettano offerte nel fuoco (thysìai) adoperiamo cibi macinati e intinti. Porfirio racconta che in occasione di alcuni riti si preparavano delle focacce crude (psàista) intinte di vino e di olio o di latte, e si offrivano agli Dei. I Misteri hanno anche uno stretto rapporto con la coltura degli alberi da frutta e della vigna. Dioniso, Dio dei Misteri, è simbolicamente rappresentato da colui (kraterìzon) che mesce il vino nei crateri (kotylìskos) e lo distribuisce agli iniziati. Nei riti si imita Demetra partita alla ricerca di sua figlia Persefone/Core con le fiaccole: gli iniziati spengono e poi riaccendono le fiaccole portate nel rituale. L’anima, caduta nell’oscurità, viene ricondotta alla luce e all’ordine, e la luce visibile è un simbolo di quella spirituale, ecco perché si effettuano le illuminazioni con le fiaccole. Anche il matrimonio contiene questi simboli. Per simboleggiare l’abbellimento dell’anima, gli iniziati prendono vesti nuove che sono il simbolo del rinnovamento interiore. Poiché il corpo è l’immagine dell’anima, i Misteri prevedono una serie di purificazioni del corpo che hanno nel contempo un significato interiore. Questi riti sono eseguiti con acqua, fuoco e miele.

Nessun commento:

Posta un commento