martedì 14 gennaio 2014
I Giganti di Monti Prama traslocano, le statue destinate a Cagliari e Cabras
I Giganti di Monti Prama traslocano, le statue destinate a Cagliari e Cabras.
Questa mattina è iniziato nel centro di restauro di Li Punti, a Sassari, l'imballaggio per il trasloco delle statue di Mont'e Prama.
Le sculture dei guerrieri nuragici sono destinate ai musei di Cagliari e Cabras. Lo staff di archeologi e restauratori, guidati dal soprintendente Marco Minoja, preparano un trasferimento che durerà circa due mesi. Le statue di arenaria, alte oltre 2 metri ciascuna, saranno smontate, imballate e poi trasferite definitivamente dal centro di Li Punti.
"La prima uscita pubblica - afferma Minoja - sarà a Cagliari a metà marzo, quando verrà inaugurata la mostra delle statue di Monti Prama al museo archeologico della cittadella, nell'ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita di Giovanni Lilliu, archeologo e accademico dei Lincei". In questa mostra si racconteranno le vicende che hanno interessato le sculture giganti dalla scoperta, avvenuta nel 1974, a oggi.
"A Cabras, al museo civico attuale sono destinate per il momento dieci statue". Finito l'evento nazionale legato a Lilliu, e costruita la nuova ala del museo di Cabras, quasi tutti i giganti saranno trasferiti nel luogo d'origine. "Tranne quattro - precisa Minoja - che resteranno a Cagliari, nel museo nazionale della cittadella di piazza Arsenale, per documentare un momento storico e archeologico fondamentale per l'isola". A Li Punti resterà la documentazione del restauro.
Per quanto riguarda le polemiche sollevate da chi era contrario alla separazione dei guerrieri, il soprintendente ribadisce la bontà del progetto approvato con un protocollo d'intesa nel dicembre 2011 tra Regione, Direzione regionale per i Beni culturali della Sardegna e il Comune di Cabras, con il quale è stata sancita la costituzione del sistema museale di Monti Prama.
"Questo progetto - sottolinea Minoja - si articola su una realtà più ampia che va a creare un sistema coordinato e collaborativo. Non si vuole smembrare niente, ma al contrario si tende ad esaltare le potenzialità del contesto cabrarese in un sistema plurale, frutto di una progettazione unitaria".
Il ritrovamento dei primi reperti si deve a Sisinnio Poddi, il contadino che arando i suoi campi a Monti Prama, la Collina della Palma nana, a Cabras, nel marzo del 1974 scoprì il primo dei 5.178 frammenti che sarebbero venuti alla luce con le successive quattro campagne di scavi, durate fino a tutto il 1979. Uno dei 28 guerrieri di pietra restaurati è stato chiamato proprio Sisinnio, in omaggio al suo scopritore. Gli oltre cinquemila frammenti rinvenuti, tra i quali quindici teste e ventidue busti, furono custoditi nei magazzini del Museo archeologico di Cagliari per 30 anni, salvo alcune tra le parti più importanti che vennero esposte nello stesso museo. Dopo lo stanziamento dei fondi nel 2005 da parte del ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Sardegna, nel 2007 iniziò il restauro affidato al Centro di Li Punti.
Questa mattina è iniziato nel centro di restauro di Li Punti, a Sassari, l'imballaggio per il trasloco delle statue di Mont'e Prama.
Le sculture dei guerrieri nuragici sono destinate ai musei di Cagliari e Cabras. Lo staff di archeologi e restauratori, guidati dal soprintendente Marco Minoja, preparano un trasferimento che durerà circa due mesi. Le statue di arenaria, alte oltre 2 metri ciascuna, saranno smontate, imballate e poi trasferite definitivamente dal centro di Li Punti.
"La prima uscita pubblica - afferma Minoja - sarà a Cagliari a metà marzo, quando verrà inaugurata la mostra delle statue di Monti Prama al museo archeologico della cittadella, nell'ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita di Giovanni Lilliu, archeologo e accademico dei Lincei". In questa mostra si racconteranno le vicende che hanno interessato le sculture giganti dalla scoperta, avvenuta nel 1974, a oggi.
"A Cabras, al museo civico attuale sono destinate per il momento dieci statue". Finito l'evento nazionale legato a Lilliu, e costruita la nuova ala del museo di Cabras, quasi tutti i giganti saranno trasferiti nel luogo d'origine. "Tranne quattro - precisa Minoja - che resteranno a Cagliari, nel museo nazionale della cittadella di piazza Arsenale, per documentare un momento storico e archeologico fondamentale per l'isola". A Li Punti resterà la documentazione del restauro.
Per quanto riguarda le polemiche sollevate da chi era contrario alla separazione dei guerrieri, il soprintendente ribadisce la bontà del progetto approvato con un protocollo d'intesa nel dicembre 2011 tra Regione, Direzione regionale per i Beni culturali della Sardegna e il Comune di Cabras, con il quale è stata sancita la costituzione del sistema museale di Monti Prama.
"Questo progetto - sottolinea Minoja - si articola su una realtà più ampia che va a creare un sistema coordinato e collaborativo. Non si vuole smembrare niente, ma al contrario si tende ad esaltare le potenzialità del contesto cabrarese in un sistema plurale, frutto di una progettazione unitaria".
Il ritrovamento dei primi reperti si deve a Sisinnio Poddi, il contadino che arando i suoi campi a Monti Prama, la Collina della Palma nana, a Cabras, nel marzo del 1974 scoprì il primo dei 5.178 frammenti che sarebbero venuti alla luce con le successive quattro campagne di scavi, durate fino a tutto il 1979. Uno dei 28 guerrieri di pietra restaurati è stato chiamato proprio Sisinnio, in omaggio al suo scopritore. Gli oltre cinquemila frammenti rinvenuti, tra i quali quindici teste e ventidue busti, furono custoditi nei magazzini del Museo archeologico di Cagliari per 30 anni, salvo alcune tra le parti più importanti che vennero esposte nello stesso museo. Dopo lo stanziamento dei fondi nel 2005 da parte del ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Sardegna, nel 2007 iniziò il restauro affidato al Centro di Li Punti.
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